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Velosport Ferentino, intervista di fine anno sportivo con il direttore sportivo Mario Morsilli

Da sei stagioni alla Velosport Ferentino, da 28 nel mondo del ciclismo come direttore sportivo, Mario Morsilli racconta la sua stagione ciclistica 2021 e anticipa alcuni temi sul futuro della società ferentinate

Proseguono le interviste di fine stagione ciclistica in casa della Velosport Ferentino. Da sei stagioni alla Velosport Ferentino, da 28 nel mondo del ciclismo come direttore sportivo, Mario Morsilli racconta la sua stagione ciclistica 2021 e anticipa alcuni temi sul futuro della società ferentinate. 
 

Come è andata la stagione 2021?

Indubbiamente è stata una stagione difficile, sulla quale avevamo aspettative superiori. La sfortuna, gli infortuni e chiaramente i disagi della pandemia non ci hanno aiutato. Io mi sono occupato per gran parte della categoria Juniores. E' stata una stagione con qualche buon piazzamenti, contraddistinta da diverse indisponibilità e da troppi infortuni che ci hanno sempre condizionati. E a un certo punto, le motivazioni sono venute meno e questo chiaramente non ci ha permesso di affrontare le gare al meglio. Sappiamo quanto la Velosport Ferentino cerchi di lavorare seriamente sui suoi ragazzi, e quest'anno purtroppo è andata così. Negli ultimi mesi sono riuscito a dedicarmi anche agli Allievi ed Esordienti, con buoni risultati, che ci fanno ben sperare per il futuro prossimo immediato.


Guardando più in generale il mondo del ciclismo giovanile, qual'è la situazione?

La pandemia ha cambiato tutto. Purtroppo anche il ciclismo, nonostante le competizioni non si siano  quasi per niente fermate, ne ha pagato le conseguenze. E' calato il numero degli iscritti alle gare, così come quello dei ragazzi delle varie squadra. La paura del virus, le limitazioni e purtroppo l'eccessivo utilizzo dei social network sono stati fattori negativi per il nostro movimento. Molti ragazzi, poi, si sono dedicati maggiormente alla Mountain Bike, settore in forte crescita, proprio perché si poteva uscire con meno rischi. E' uno dei tanti problemi che la nostra terra continua ad avere ormai da tanti anni, parlo della sicurezza delle strade e della pericolosità per i ciclisti, così come della carenza di strutture. Rispetto al passato, anche noi della Velosport Ferentino, che abbiamo voluto rispettare sempre i regolamenti imposti durante la pandemia, non abbiamo potuto organizzare allenamenti collegiali che io considero fondamentali per la crescita di una squadra e la formazione di un ciclista. I ragazzi quando corrono in compagnia di divertono ed è giusto che sia così. Sappiamo bene quanti problemi in tal senso ha creato la pandemia.


Si lavora per il 2022?
Certo, lavoriamo per il futuro della Velosport Ferentino. Avremo le squadre Allievi, Esordienti e Giovanissimi. Nel 2022 rinunceremo agli Juniores. E poi non dimentichiamo le nostre due gare di ciclismo a Ferentino, ormai fiore all'occhiello del circuito, specialmente il Memorial Mastrosanti dedicato agli Juniores. Ci auguriamo che l'emergenza sanitaria non torni e quindi ci si possa allenare con continuità ed entusiasmo. Per quella che è la mia esperienza lo spirito di gruppo, specie nei ragazzi, è fondamentale. Abbiamo giovani di buone prospettive. Non dimentichiamo poi che Federico Gargiulo è stato Campione Regionale Esordienti, ma come lui ce ne sono diversi con buone prospettive future.


A proposito, si parla di come il ciclismo giovanile sia troppo esasperato in questi ultimi anni. Cosa ne pensi?

I ragazzi vanno lasciati crescere per quella che è la loro età. Devono andare a scuola, impegnarsi e pensare poi  ad allenarsi e divertirsi. Purtroppo in alcune categorie giovanili si vive con troppa esasperazione. Conta solo la vittoria, e questo sappiamo che nel ciclismo non è sempre possibile. Le società ciclistiche dovrebbero pensare alla crescita dei ragazzi, così come le famiglie. La società di oggi è cambiato e si pensa ad avere sempre tutto e subito. Faccio appello alle famiglie, affinché stimolino i ragazzi allo spirito sano del ciclismo. Sono anche per questo onorato di essere da sei anni in una società che considero ormai come una famiglia, la Velosport Ferentino. Con il presidente c'è sintonia, amicizia, collaborazione e unione d'intenti. Finché ci sarà la Velosport Ferentino con Walter Cardarilli, se  lui lo vorrà, io sarò al suo fianco".

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