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Frosinone Calcio, conferenza Stirpe: "Progetto a tre anni, nel primo l'obiettivo primario è quello di mantenere la categoria"

Lunga conferenza stampa del patron giallazzurro. Trattati temi molto importanti per il futuro del Frosinone

Si è tenuta questa mattina l'attesa conferenza stampa del Presidente Maurizio Stirpe. Tanti i temi trattati dal patron giallazzurro. Ecco le sue dichiarazioni:

Gli ultimi tre anni - "Sono stati tre anni difficili, specialmente il primo dopo la retrocessione dalla A. Non abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare per fare le cose al massimo. Questo è dovuto anche all'ambizione di qualcuno.  Sono stati fatti investimenti sbagliati, alcuni erano anche figli dall'anno della promozione con magari prestiti con obbligo di riscatto a cifre importanti. Gli ultimi due anni l'andamento è stato molto simile: inizio stagione sprint per poi calare. Forte condizionamento da parte del Covid che non ci ha mai permesso di esprimere a pieno le nostre potenzialità. Le potenzialità c'erano e quando c'è stato bisogno sono state scaricate a terra. Si poteva ottenere lo stesso risultato però spendendo molto meno".

Rivoluzione in società - "Avevo pianificato la rivoluzione all'interno del Frosinone già da parecchio tempo. La presenza di Gualtieri ad esempio parte da molto lontano. Parte da una profonda insoddisfazione per come questa società ha sviluppato quel settore negli anni. La stessa consapevolezza l'avevamo nell'area tecnica. Il giorno che siamo retrocessi sapevo benissimo che era giunto il momento di cambiare pagina e anche metodo di lavoro. Vi posso svelare un retroscena: avevo già deciso ad aprile dello scorso anno di cambiare responsabile dell'area tecnica. L'intervallo che c'è stato dall'ultima stagione a questa è stato brevissimo e non potevamo fare cambi. Salvini mi ha comunicato la sua impossibilità a proseguire, già tempo fa, e ho colto l'opportunità per chiamare Guido. Il primo anno non si è potuto fare la rivoluzione, quello che potevamo fare era cambiare qualcosa nell'area tecnica. Siamo pronti a ripartire almeno per ritrovare entusiasmo che, lasciatemi dire, in questi ultimi tre anni ce n'è stato poco. 

È stato un modo di lavorare molto superficiale e che lascia molto a desiderare, per questo mi sono convinto a cambiare. Sono convinto che forse per la prima volta, in venti anni che faccio il calcio, lo faccio come lo volevo fare all'inizio. Solo con Graziani ho potuto sviluppare le mie idee, con gli altri no. Chi c'era non aveva le caratteristiche per farlo. Non abbiamo mai avuto una rete di conoscenze su cui appoggiarsi per vendere bene i calciatori. Gli ultimi calciatori che abbiamo venduto bene sono Bocchetti, Eder e Lodi. Siamo stati capaci di portare in prima squadra solamente due calciatori del settore giovanile in più di 10 anni, per lo più poi uno si è perso a zero. Angelozzi doveva venire qui 18 anni fa e per una serie di motivi non è mai potuto venire. Con Ernesto abbiamo lavorato insieme per tanti anni. Ci sono stati degli anni che le sue caratteristiche potevano essere utili allo sviluppo del Frosinone, altri no". 

Gli obiettivi per il futuro

Abbiamo un progetto di tre anni. Nel primo gli obiettivi saranno quelli di mantenere la categoria e quello di risanare il discorso economico della società. C'è voluta una grande pazienza e resilienza per non buttare all'aria tutto. Secondo anno si spera di uscire dalla convalescenza e avere una base più solida. Il terzo anno, se il Frosinone avrà fatto due anni come si deve, ci potremmo riproporre in un certo modo. Ho pregato Guido di rimanere con noi per tre anni per completare questo progetto. La società ha fatto degli investimenti su questi giovani, non è che sono stati presi gratis. Non è che ci siano altre società che stiano facendo operazioni mirabolanti, anzi. Il Frosinone al momento è quella che si è mossa di più. Avremo un'attenzione maniacale per i costi ma soprattutto per una cosa: a Frosinone ci deve rimanere chi ama il Frosinone.

Ho parlato di tre anni, tenete conto che quest'anno entrerò nel mio diciottesimo anno di presidenza. Non è che potrò essere in eterno il presidente del Frosinone. In questi tre anni cominceremo a guardare il futuro, a chi verrà dopo. Quello che verrà qui sarà uno migliore di me non uno qualsiasi, una figura che riuscirà a proporsi per raggiungere obiettivi più ambiziosi di quelli che abbiamo raggiunto noi. In questi anni valuteremo questi aspetti. 

L'organigramma resta lo stesso. Frara sarà il responsabile del settore giovanile e del calcio femminile. Le novità riguardano l'inserimento dell' Accademia di Luigi Lunghi, accordo sperimentale di un anno. Se dovesse portare risultati l'accordo sarà prolungato. Vogliamo farlo per avere un focus maggiormente dedicato allo sviluppo dei giovani. Negli anni abbiamo perso tante opportunità, regalando giocatori cresciuti con noi a squadre di A. Alessandro Frara ritengo che sarà il futuro del Frosinone, però ritengo che deve prima consolidarsi per fare quel salto di qualità.

Calciomercato e campagna abbonamenti

Calciomercato - "Il problema degli esuberi sono tre anni che lo abbiamo. Chi doveva affrontarlo non ha avuto la capacità di farlo. Al momento abbiamo 32 tesserati: tre giovani vanno verso la risoluzione contrattuale, abbiamo altri 4-5 giovani che manderemo in presito in Serie C, abbiamo tre calciatori che sono in scadenza a un anno e che hanno stipendi alti. A questi calciatori il Frosinone ha già fatto sapere che non può pagare gli stessi stipendi che percepivano. Se vogliono rinnovare dovrà esserci una soluzione che andrà bene per entrambe le parti, altrimenti saranno sul mercato. Uno di questi tre ha già una società di A disposta a prenderlo a parità di condizione. Il Frosinone non starà più a simili giochetti a rilancio da parte di chi pensa solo al proprio tornaconto personale. Renderemo pubblici i nomi dei calciatori che si comporteranno in questa maniera prima di metterli fuori rosa. Questa non è una caserma per nessuno. Se ci viene chiesto un rinnovo insostenibile, noi diciamo di no. Nessuno è incedibile. La nostra rosa ideale è quella tra 25 e 26 calciatori. Abbiamo solamente un interesse: quello di fare il bene del Frosinone. Nessuno sarà promosso dalla Primavera, alcuni andranno in prestito in C proprio perchè crediamo nelle potenzialità di questi calciatori. Sprocati e Ronaldo sono profili che ci possono interessare. I nostri giovani non sono pronti per la B ma vogliamo mandarli a giocare perché ci crediamo. 

Ci sono poche realtà virtuose, una la cito perché se la merita ed è il Cittadella. Qui è impensabile comunque fare le stesse cose che si possono fare a Cittadella. L'unico modello sostenibile passa dalla capacità dei manager. La mia filosofia rimarrà sempre questa, anche se dovessi retrocedere. Il Frosinone ha cambiato definitivamente modo di vedere le cose. La nostra sarà una strada impopolare ma sicuramente solida e serena". 

Campagna abbonamenti - Non faremo la campagna abbonamenti. Non siamo nelle condizioni di esporci e prendere degli impegni per poi non poterli soddisfare. Stiamo vedendo di trovare soluzioni con i gruppi organizzati per far entrare a turni. I prezzi dei biglietti saranno ovviamente popolari. Ma non sapendo nemmeno quando e come possiamo aprire, è impossibile fare una campagna abbonamenti. Magari su questo ci aggiorneremo tra qualche giorno, quando le cose saranno più chiare per tutti. 

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