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Frosinone calcio, I gialloblu pronti domenica per la trasferta contro il Cittadella

Il coach Moreno Longo "Molte scelte ma il modulo non cambia. A Cittadella serve tanto sacrificio"

Conquistata la vetta della classifica cadetta nello scorso fine settimana, il Frosinone si appresta a giocare in trasferta, domenica 28 con inizio alle ore 17.30, sull’impegnativo campo veneto del Cittadella, terzo in graduatoria, alle spalle di Frosinone e Palermo. Molto accurata la preparazione svolta da tutti i giocatori, sotto la attenta guida del Mister Longo, e molto serenità in tutta la compagine, compresi i nuovi arrivati come il neo giallazzurro Moussa Konè,  della Costa d’Avorio, che ha già esordito sabato scorso contro la Pro Vercelli.

Il Mister Moreno Longo ragguaglia tutti subito sulla situazione sanitaria degli atleti, su quelli che ha a disposizione e si chi è fuori per infortunio durante l'intervista pre partita.

“In questo momento abbiamo fuori Sammarco e Gori. Citro si è allenato con la squadra, non può essere al 100% per una questione di condizione ma è a disposizione”.

L’abbondanza impone chiaramente delle scelte per un allenatore. Con i due neo arrivi (Chibsah e Koné, che hanno comunque già esordito sabato scorso, ndr) possiamo aspettarci qualcosa di nuovo nell’assetto o si continua sulla strada già tracciata?

“Per quanto riguarda le scelte sono contento di avere questo tipo di problema. Mi ricordo solo che qualche settimana fa avevamo il problema inverso ed era molto più problematico fare delle scelte perché erano obbligate,  perché in panchina non c’erano quelle opportunità che potevano aiutare a cambiare le sorti di una partita. Quindi si cercherà di avere il massimo rispetto per ogni singolo calciatore e pretendere massima disponibilità da parte di tutti. Quando si fanno delle scelte serve grande maturità da parte del gruppo per il raggiungimento dell’obiettivo finale. In campo vanno in 11, altri 11 vanno in panchina e gli altri restano fuori. Tutti dovranno dare il 110% anche in queste dinamiche, anche se chiamati in campo per 5′. Quello che conta è il bene del Frosinone. Quando i due acquisti sono arrivati ebbi modo di dire che per caratteristiche ci danno l’opportunità di avere delle soluzioni in più. Chibsah è più mediano, Koné ci permette anche di pensare ad un centrocampo a tre”.

E il rientro di Paganini?

Anche lui con il modulo che stiamo interpretando diventa una alternativa per il ruolo. Avere un giocatore in più ci dà possibilità di cambiare anche modulo. Faccio un esempio: se dobbiamo passare al 4-4-2 Paganini può fare l’esterno. E sul lungo, in prospettiva, è una soluzione in più”.

Quindi esclude cambiamenti di modulo?

Non ci saranno, giocheremo sempre con il 3-4-1-2”.

Il fatto di giocare dopo Bari-Empoli ci potrebbe anche far accontentare di un pareggio?

“Innanzitutto l’unica cosa che non possiamo cambiare è il calendario, dovremo abituarci a giocare prima, dopo, durante eccetera. In secondo luogo noi dobbiamo pensare solo alla nostra partita. Per portare punti da Cittadella servirà un grande Frosinone. Affrontiamo una squadra pragmatica, consolidata e che interpreta lo spartito quasi a memoria. Sappiamo cosa dobbiamo andare a fare e cosa ci aspetta. Non possiamo permetterci di fare calcoli se non quello di essere certi di fare una gara di grande sacrificio”.

Secondo lei che tra Cittadella e Frosinone aspetterà l’altro inizialmente?

“Sia noi che il Cittadella abbiamo una identità di squadra. Credo che i granata abbiano sempre cercato di fare il loro gioco, di aggredire l’avversario, di non farlo giocare, ricercano sempre la profondità. Non si snatureranno come non ci snatureremo noi. Chi lo farà meglio avrà portato a casa il risultato”.

Come sta la squadra dal punto di vista fisico e mentale?

“Credo che sotto l’aspetto fisico ci sia naturalmente da migliorare, quando si sta fermi tre settimane credo che serviranno due-tre partite per ritrovare il ritmo. Come ho già detto ai ragazzi, ci serve entusiasmo positivo che ci fa lavorare bene e che ci tenga con i piedi per terra. Nessuno deve pensare a quello che oggi è la classifica, noi dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per cercare di costruirci le nostre possibilità finali. Serve grande equilibrio”.

Lei ha detto che giocare con il 3-4-1-2. Il dubbio è sull’esterno di sinistra?

“Non abbiamo ancora deciso, abbiamo l’allenamento di domani. Se il ballottaggio è l’allenamento Beghetto-Crivello valuteremo fino alla fine”.

Per la cronaca il papà di Beghetto è il tecnico della Primavera del Cittadella e il nonno, ciclista di valore  mondiale, è tifosissimo dei granata dei quali non perde nemmeno un allenamento. Quanto condiziona l’ultima settimana di mercato?

“Per quanto ci riguarda il mercato non ci condiziona e non ci può condizionare”.

E’ vero che c’è grande equilibrio,  se dovesse dirci due avversarie per la lotta alla serie A?

“Non mi limiterei a due squadre. Una è il Palermo. Ha una brande storia alle spalle ed appena retrocessa, ha tanti nazionali. E poi Empoli, Bari, Parma e la Cremonese o lo Spezia che ha fatto un mercato eccezionale. Una classifica così corta non permette di tracciare un bilancio in tal senso. Dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare noi. Concentrati sul da farsi. E poi ci sono quelle dinamiche pregresse che non ci debbono far abbassare mai la guardia”.

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