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Frosinone, il realismo di Longo "E' mancato solo il cinismo. A volte fa bene anche perdere"

"La squadra ha giocato con personalità. Noi poi dovremmo avere la maturità di capire quando forzare la giocata o rallentare per non dare il vantaggio all’avversario e sprecare l’azione”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FrosinoneToday

Moreno Longo aveva attirato già l’attenzione nel pre-partita. Prima a fari spenti, con un post su Instagram in mattinata. E poi davanti alle telecamere di Sky. Il suo è il ricordo dal profondo del cuore per la scomparsa della mamma dello sfortunato Alessio Ferramosca, la giovane speranza della Juve, morto in circostanze tragiche a Vinovo qualche anno fa con un suo compagno di squadra. Anche la signora Angela è scomparsa prematuramente e Longo – che conosceva entrambi – ha voluto ricordarli entrambi con grande commozione, con una frase ed una foto struggenti sul suo profilo. A fine gara Longo è ancora protagonista. E prima davanti le telecamere di Sky.

Longo, cosa è successo al Frosinone?

“Il Bari è stato cinico, ha capitalizzato su una palla inattiva ed ha vinto la partita. La nostra squadra ha offerto tutto sommato una buona prova, ha condotto il gioco a lungo, ha creato tre-quattro situazioni importanti ma poi conta buttarla dentro, conta essere cinici. Non ho nulla da rimproverare ai miei se non, appunto, il cinismo sotto rete”.

Può ritenersi soddisfatto, quindi?

“Ripeto, sono soddisfatto. La squadra ha giocato con personalità. Al di là del gol, il Bari ha avuto solo un occasione con Galano. Abbiamo condotto il gioco, a tratti anche in maniera dinamica. Noi poi dovremmo avere la maturità di capire quando forzare la giocata o rallentare per non dare il vantaggio all’avversario e sprecare l’azione”.

Ci si aspetta tantissimo da Ciofani e Dionisi. Oggi non hanno fatto quello che è nelle loro possibilità riconosciute.

“Il concetto è anche giusto, sono due giocatori importanti per la categoria. E’ lecito attendersi di più ma sono ragazzi che su 42 partite qualcosa possono anche lasciare. Ma tante volte hanno risolto gare di tutti i tipi. Sono due uomini di alto livello tecnico e umano. Queste battute di arresto possono servire a ripresentarci ancora più brillanti”.

E’ la volta di Longo nella sala conferenze.

Possiamo spiegare perché il Frosinone ha perso?

“Sotto l’aspetto della prestazione il Frosinone ha creato i presupposti per comandare il gioco. Ci è mancato qualcosa sotto la loro rete. C’è rammarico, è chiaro. Ma era anche una partita che poteva incanalarsi sul pari. Sappiamo che in un campionato di 42 partite ci sono gare di questo tipo. Ci rimbocchiamo le maniche e come non ci siamo esaltati prima non ci deprimiamo adesso”.

Ci può stare perdere. Ma il Frosinone nel primo tempo ha avuto il carattere anche di saper aspettare e comandare. Nella ripresa è mancato più dal punto di vista caratteriale o tattico?

“Non è stata una mancanza caratteriale e neanche tattica. Era una partita bloccata. Il Bari oggi per atteggiamento ha cercato di non perdere la partita. Gli spazi erano più ridotti per noi. Anderson ha giocato a destra perché doveva lavorare su Beghetto per cercare di arginarlo, con Galano che si è snaturato a sinistra e gli spazi per non potevano essere tanti. Ma non si potevano regalare nemmeno facili contropiedi a giocatori come Anderson che ha una capacità di ribaltare l’azione davvero importante. Serviva essere maturi per portare a casa una partita con equilibrio ma non siamo stati perfetti perché abbiamo concesso un gol su palla inattiva perché sennò la gara poteva chiudere in parità”.

Oggi il reparto offensivo non al top. Come si spiegano i cambi di Ciano e Dionisi?

“Dobbiamo abituarci a capire che su 42 partite non si può avere tutti al 100%. Io sono contento di come abbiano lavorato Dionisi, Daniel Ciofani e Ciano per impegno e applicazione. Per quanto riguarda i cambi, avendo in organico giocatori come Soddimo, Citro, Volpe, Paganini bisogna capire che tutti hanno la possibilità di entrare. Qui nessuno ha il posto garantito e non è detto che chi abbia giocato oggi potrà giocare la prossima dall’inizio. Dobbiamo essere squadra sempre”.

Si può parlare di una presunzione del Frosinone? Lei aveva avvisato alla vigilia di stare in guardia con questi Bari.

“Io avevo avvisato perché il Bari per me può puntare alla promozione diretta. Nessuna presunzione da parte nostra. Se parliamo di prestazione abbiamo dato continuità anche se non è arrivato il risultato”.

Il rischio latente di questa squadra può essere quello di piacersi troppo?

“Avrei accettato questa domanda se fossimo stati quinti in classifica e non primi con 16 risultati utili e cinque vittorie di fila. Questa squadra non si specchia, ha perso per un episodio. Ed a volte perdere fa anche bene, serve a ritrovare energia”.

I suoi parenti stanno facendo festa? Visto che lei ha origini baresi…

“E qui fanno festa un po’ troppo, anche lo scorso anno accadde. Speriamo prossimamente di mandarli a casa un po’ tristi”.

Si aspettava un cambio di ritmo da parte dei suoi?

“Sicuramente dopo il gol avremmo potuto fare qualcosa in più. E’ un aspetto da migliorare. Ci siamo fatti trasportare dagli eventi e farci innervosire. Io credo che la confusione finale non porta niente e che debba esserci sempre una logica in quello che si fa”.

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