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Frosinone, tre passi per il cambiamento: consapevolezza, accettazione e azione

I giallazzurri sembrano una squadra ancora priva d'anima oltre che di gioco, urge un cambiamento repentino

Il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza. Il secondo passo è l'accettazione. Il terzo passo è l'azione. Queste le parole del filosofo e psicoterapeuta americano Nathaniel Branden, che possono sposarsi appieno con il momento che sta vivendo il Frosinone. Scrivere un qualcosa che riguardi le prestazioni giallazzurre in quest'avvio di stagione è come sparare sulla croce rossa e ci viene veramente difficile per l'amor che proviamo per questi colori. I numeri, che ormai conoscete a memoria, sono impietosi e non vogliamo dilungarci troppo su questo. Cerchiamo invece, nel nostro piccolo, di analizzare bene il pensiero che abbiamo scritto poc'anzi, in chiave Frosinone, dello scrittore americano.

Consapevolezza

Il Frosinone è una delle squadre meno attrezzate per la salvezza. Fatichiamo a trovare tre compagini con più lacune dei giallazzurri e quindi questo deve rappresentare la consapevolezza di dover sputare sangue contro tutti, già solo per salvare la faccia. Bisogna lottare e mettere lo stesso impegno contro chiunque, non solo contro Cristiano Ronaldo per venire bene in foto da postare su Instagram. Il modulo tanto caro al mister ha dimostrato di non funzionare in Serie A (in verità non funzionava nemmeno in B...), i numeri dicono sempre la verità e per questo è facile raggiungere una consapevolezza su quello che si sta facendo.

Accettazione

Detto quindi che questo modulo non funziona, bisogna aver la forza e la capacità di cambiare, altrimenti si accetta la non adeguatezza all'incarico. Occhio, non stiamo puntando il dito su Longo e non pensiamo minimamente che sia il maggior responsabile o ancor peggio l'unico responsabile di quest'avvio disastroso. Ma quando le cose non vanno, bisogna accettare il cambiamento, altrimenti si persevera nell'errore. Non cercare mai un qualcosa di diverso in questa situazione significa non aver consapevolezza nei propri mezzi e tantomeno accettazione dei problemi.

Azione

Tanti buoni propositivi dietro a microfoni e telecamere, nessuno in mezzo al campo. L'azione si può sviluppare solo se i primi due punti sono ben chiari, altrimenti si continua ad intraprendere la strada dell'ostentazione dei propri difetti. L'azione, poi, va fatta tutta insieme, da squadra vera, appellativo ancor lontano da essere accostato al Frosinone. L'azione va fatta da gente arrabbiata, veramente arrabbiata, dopo aver letto "partita d'allenamento" sui quotidiani o sentito giornalisti nazionali sghignazzare sui record negativi che sta battendo il Frosinone. Speriamo che arrivi presto l'azione, perchè vorrà dire aver finalmente la consapevolezza dei propri mezzi ed aver accettato che tipo di partite bisogna fare per essere al passo con questo fantastico popolo, che ancora ha la forza di sostenere la propria squadra dopo l'ennesima brutta figura. Quando si troverà la ciociarità allora si uscirà da questo tunnel, al momento senza nemmeno uno spiraglio di luce. 

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