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Maurizio Stirpe: "Ho intenzione di portare questa società sempre più in alto, ma per poterlo fare serve tranquillità"

Il presidente del Frosinone Calcio è intervenuto in conferenza stampa

Alle ore 12:00 presso la sala stampa del Benito Stirpe ha parlato in conferenza stampa il presidente del Frosinone Calcio, Maurizio Stirpe. 

La vicenda con il Palermo e le conseguenze

"Quando ho fissato la conferenza stampa pensavo ci fosse stato un aggiornamento relativo alla sfida con il Palermo. Non ho ritenuto opportuno comunque spostare la data della conferenza stampa. La mia opinione sugli accaduti voi la conoscete bene. Abbiamo vinto sul campo e quindi il Palermo è stato inferiore a noi. Questo tesserato che ha fatto quel gesto è oggetto di emissione di sanzioni da parte della Federazione. Chi compie gesti di questo genere non merita di proseguire il rapporto di lavoro con la nostra società. Il nostro comportamento è stato sempre netto con questo tipo di comportamenti. Aspettiamo la Federazione che ci dia indicazioni del caso verso questo tesserato, che non fa parte dell’etica del nostro club e quindi è stato allontanato. Federazione o non federazione, Citro non indosserà mai più la maglia del Frosinone. Se la decisione tarda ad arrivare si vede che il travaglio è notevole. Errori che noi proveremo a perseguire sia al Tar e se non dovessimo avere fortuna, ma dubito, anche al Consiglio di Stato. Noi pensiamo che già quella fosse una sentenza molto punitiva per il Frosinone. Potevamo addirittura giocare sia la gara di Coppa che con il Bologna in casa, ma abbiamo avuto rispetto per quella decisione. Quella del Coni è una sentenza che non sta né in cielo né in terra. Vedremo quello che sarà l’esito della Corte D’appello, ma qualunque esso sia è innegabile che i danni già li ha fatti. Chi ha lavorato per colpire la società c’è riuscito e bene. Si è creato un clima di incertezza che non ha fatto altro che recarci un danno. Se voi vi mettete nei panni di chi deve prendere le decisioni, non è un dato da non considerare. Devi per forza attendere".

Il calciomercato estivo

"Prima di pensare ai calciatori abbiamo dovuto pensare ai presupposti, questo lavoro è durato una decina di giorni, selezionando anche giovani che possano crescere con noi. Tutto questo ci porta all’8 di luglio, quando è iniziata la stagione. Siamo partiti e non avevamo già 3 dei principali artefici della nostra promozione (Gori, Paganini e Ciofani). La politica della società è stata coerente a quella che abbiamo fatto in questi anni. Ci avete accusato di aver cambiato molto, ma abbiamo tolto solo i calciatori che non giocavano in B. Noi non rinnoviamo contratti a calciatori che cominciano ad avere una certa età, coerentemente con la nostra politica. Questo è avvenuto ad esempio per Terranova e Matteo Ciofani, hanno avuto un’offerta pluriennale e la società ha agevolato questi percorsi senza mettersi di traverso. Stesso discorso per Soddimo e Sammarco che però non hanno ricevuto offerte e sono rimasti qui. Il tempo a disposizione era molto ristretto e noi dovevamo lavorare in maniera importante. La priorità era dare al tecnico 6 giocatori per la prima parte di campionato. Ci siamo avvalsi anche dei servizi di Capozucca, che insieme a Giannitti, è per voi l’artefice di questo brutto avvio. Ma vi ricordo che Giannitti ha vinto tre campionati in cinque anni, trovatemi uno con questo curriculum qui a Frosinone. Proprio perché avevamo a disposizione poco tempo ho chiesto a Capozucca di darci una mano e lo ha fatto anche in maniera egregia. Ricordatevi che molti calciatori non prendono in considerazione l’idea di venire qui, la piazza Frosinone non è sexy. Per diventarci dobbiamo farci le ossa. In tante occasioni abbiamo ricevuto dei no, ma non per motivi economici, per motivi di appeal. E ve li posso anche citare: Danilo e Silvestre li abbiamo seguiti, così come siamo stati dietro a Lucas Perez per due mesi. Quando arrivano altre società, non possiamo competere. In sedici anni ho sempre pensato a favore del Frosinone, ma se le circostanze mi portano a pensare che è difficile lavorare qui, sarei il primo a cambiare rotta e lo faccio immediatamente. Se uno non è gradito e non ha le giuste condizioni per svolgere al meglio il proprio lavoro, sarei il primo a farmi da parte. Gli ultimi giorni di mercato sono stati condizionati dall’infortunio di Dionisi. La campagna acquisti del Frosinone è stata coerente a quello che avevo detto ad inizio di stagione. Un percorso che è stato contaminato dalla vicenda con il Palermo".

I malumori della stampa e dei tifosi in quest'avvio di campionato

"Quando esponete certe considerazioni, ricordatevi sempre questi aspetti, che non sono banali. Abbiamo un allenatore giovane, dovevamo dargli la possibilità di misurarsi in Serie A. L’abbiamo data a Stellone, non vedo perché non dovevamo darla a Longo. Ha tanti pregi come quello dell’attaccamento a lavoro e alcuni difetti come quello della poca esperienza. Quando io parlo dell’integralismo, intendo il non essere flessibili quando le situazioni richiederebbero di cambiare. L'unica cosa che rimprovero all’allenatore è proprio questa. Lui all’inizio si è impuntato in una riproposizione di un modulo, se le cose non vanno si ha il dovere di cambiare. Longo vi posso dire la verità al termine della gara con la Sampdoria è stato in discussione, specie nella dinamica della partita. Lì qualche dubbio mi è venuto, ma siccome sono una persona che lavora per e non contro gli altri, allora ho capito che bisognava dargli tempo. Oltre questa situazione non ho più avuto dubbi. Gli ho detto di continuare a lavorare con tranquillità perché non è in discussione. Lo difenderò fino a quando sarà possibile.  Fino a quando avremo la possibilità di raggiungere la salvezza, io non prendo in considerazione nessun piano B. Io voglio essere solo coerente con le mie scelte. Nelle ultime quattro partite abbiamo dimostrato solo una cosa: che stiamo crescendo. Se questo sarà sufficiente per salvarci, non lo so. Però non possiamo dopo un mese e mezzo pensare già alla prossima stagione perché qualunque cosa che possiamo fare ci porterà solo alla retrocessione. Non è vero. Siamo una delle poche società che mette i soldi nel calcio e non una che li prende. Non è che si è lesinato di fare la campagna acquisti perché qualcuno si è dovuto mettere i soldi in tasca. La posizione in campionato non possiamo dire che ci soddisfa e nemmeno che pensavamo di essere a questo punto ora. Abbiamo ancora le carte in regola per giocarci le nostre chance. La gente non se la deve prendere se con le nostre risorse non siamo riusciti a soddisfarli e io non mi posso sentire in colpa di non avere soldi necessari per soddisfarli. Io ho intenzione di far arrivare questa società sempre più in alto, guardandoci intorno non è che gli altri sono dei fenomeni, quindi possiamo riuscirci. Ma per poter fare questo c’è bisogno di tranquillità. Noi continueremo a lottare fino alla fine perché noi qualche carta da giocare ce l’abbiamo".

In caso di retrocessione in Serie B

"Qualora dovessimo retrocedere io non farò più il presidente. Ma non è che il Frosinone sia un pacco postale e lo do al primo che passa. Si riorganizzerà in un altro modo, vedremo come se ci sarà questa eventualità. Se dovessimo retrocedere chi ha l’abbonamento quest’anno potrà esercitare una prelazione ad un prezzo che ha il 40% in meno del valore del prezzo dell’abbonamento dell’anno scorso, cioè in curva l’abbonamento costerebbe 40 euro per intenderci".

Mercato di gennaio

"Se avessimo un solo punto a fine girone d’andata è normale che uno pensi già alla prossima stagione. L’importante è arrivare a gennaio con ancora la possibilità di arrivare a sperare. Noi fino ai limiti di quello che possiamo mettere, mettiamo tutto".

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