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Maurizio Stirpe: "Se non saremo in grado di salvarci, dovremo essere pronti a ripartire per una nuova stagione da protagonisti"

Sulla campagna abbonamenti: "Il mancato cambio nominativo è uno degli errori di questa stagione"

Il Presidente Maurizio Stirpe ha commentato i risultati del sondaggio sui 16 anni della sua gestione:

Primo Bilancio

Dopo tanto tempo è giusto confrontarsi con i tifosi per capire cosa fare per migliorare in futuro. Ho voluto fare questo sondaggio a prescindere dal momento sportivo che la squadra vive perché ci sono delle fasi che vanno affrontate a prescindere dal risultato sportivo. La programmazione di certi assetti va fatta a prescindere dal momento. Commentare 16 anni di gestione non è semplice, però dobbiamo sempre ricordarci cosa abbiamo fatto in questo ciclo di tempo. Il Frosinone ora vive di luce propria, senza che sia aiutato da nessuno. Questo è il primo motivo di orgoglio al quale i tifosi devono pensare. Vedere questa percentuale così alta è un motivo di grande orgoglio e che dà ancor più motivazioni per far meglio.

Infrastrutture 

Per quanto riguarda le infrastrutture è evidente che mi aspettavo un risultato positivo. C’è un pub che vogliamo fare oltre all’apertura del Frosinone Village. L’impegno rimane e se troveremo le condizioni giuste con il Comune procederemo alla ristrutturazione dell’anello intorno allo stadio. Strada per gli ospiti? Non è una domanda da fare a me. Rimane anche l’aspetto della decorazione esterna che vorrei migliorare. Abbiamo già i progetti per ampliare anche il centro sportivo di Ferentino, con l’intento di spostare la nostra sede all’interno dello stesso. Allenamenti a porte chiuse? La struttura di Ferentino non è attrezzata per far entrare i tifosi. Con questo progetto che faremo sarà realizzata una tribunetta per i supporter. Anche a me piace far assistere agli allenamenti ogni tanto, se adesso non si può è perché c’è quest’impedimento. Per avere parcheggi vicino allo stadio bisogna risolvere la questione strada settore ospiti.

Marketig e comunicazione 

Anche il livello della comunicazione è cresciuto molto e siamo contenti di questo. Le iniziative per il marketing  saranno sempre rivolte a fidelizzare sempre di più il marchio Frosinone. Per quanto riguarda la campagna abbonamenti, io non condivido che qui a Frosinone siano costosi. Noi abbiamo preso la media di tutti gli abbonamenti fatti da società che hanno una struttura come la nostra. In futuro faremo vedere i numeri anche degli altri, così con più trasparenza i tifosi potranno capire meglio. Cambio nominativo? Fa parte degli errori che abbiamo fatto quest’anno. Volevamo mantenere un certo ordine, ma abbiamo fatto un grande errore di valutazione.

Settore giovanile, scouting e DS

Per quanto riguarda il settore giovanile, abbiamo fatto dei passi da gigante negli ultimi anni. Svilupperemo anche il modello sul calcio femminile. Per potenziare lo scouting all’estero c’è ancora molto lavoro da fare. Al momento riusciamo a malapena a coprire l’Italia. Ma per crescere andrà sicuramente curato di più quest’aspetto. Troppi direttori sportivi? No. È sempre stato chiaro. Esisteva un direttore sportivo, ma la società ha risolto il contratto in tempi non sospetti. C’è un consulente di mercato e un ragazzo come Frara che ha da poco intrapreso questa strada. Ci guarderemo intorno per capire quale sarà la figura in questo ruolo per il futuro.

Il risultato sportivo 

Il risultato sportivo non può vederci soddisfatti per una serie di motivi. Abbiamo sfruttato il primo anno di A per le infrastrutture. Spesso dimentichiamo che senza il nuovo stadio il Frosinone non poteva svilupparsi. Nei due anni successivi siamo arrivati ai playoff e poi abbiamo vinto il campionato. Il modo in cui siamo andati in A ci ha rubato tante energie, togliendoci del tempo prezioso. I playoff sono finiti molto tardi e il campionato di A partiva molto presto. Gli impegni in Canada non potevano venir meno e secondo me la tournée non ha influito più di tanto sull’avvio deficitario. Quello che ha inciso di più è che abbiamo cambiato tanto, ma ricordo sempre che quelli che abbiamo venduto non giocavano nemmeno in B. Le responsabilità io me le prendo tutte, ma non è propriamente così. Le colpe vanno condivise. Non sono solo i dirigenti gli artefici di questa classifica, lo sono anche alcuni calciatori. Se non avessimo avuto questo ritardo iniziale ora staremmo lottando diversamente per rimanere in A. Ora dobbiamo giocarci le nostre chance fino alla fine. Se non saremo in grado di farcela, dovremo essere comunque in grado di ripartire con una nuova stagione da protagonisti. Noi abbiamo cambiato l’allenatore alla sedicesima giornata. Moreno Longo è stato l’artefice di una promozione ottenuta in maniera brillante. La partenza è stata disastrosa ma l’allenatore non ha più di tante colpe. Abbiamo cominciato a girare ad ottobre fino ad arrivare a quelle due partite con Napoli e Sassuolo dove ci sono stati i presupposti per cambiare allenatore. Non consentiremo mai a nessuno di far intraprendere una strada minimale al Frosinone o che possa creare problemi alla società. Ho fatto delle dichiarazioni in passato che non mi rimangio, ma da lì a realizzarle bisogna passare attraverso percorsi razionali e che soprattutto non rechino disturbo alla società, ai tifosi e a quello che abbiamo creato in questi anni. Tutto questo è un patrimonio della città e della Provincia e non va banalizzato.

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