Il legale di parte civile nella sua replica ha puntato l'indice su Franco Castagnacci che avrebbe impedito all'amico di Emanuele di soccorrerlo istigando gli altri a colpire il ragazzo
Giovedì mattina è toccato ai legali Bruno Giosuè Naso e Cristhian Alviani smontare tutto il castello accusatorio costruito nei confronti del loro assistito
Ieri mattina sono saliti sul banco dei testimoni per rendere delle dichiarazioni spontanee. In questo caso hanno potuto parlare senza il fuoco di domande da parte del pubblico ministero
Gli addetti alla sicurezza hanno ripercorso quei drammatici momenti davanti al pub Mirò di Alatri. Tutti hanno concordato nel dire di non aver inseguito il ragazzo lungo la piazza
L'uomo un trentenne di Frosinone che non si era presentato precedentemente in udienza ieri mattina è stato portato dai carabinieri in aula in quanto era stato disposto l'accompagnamento coattivo
Due testimoni hanno raccontato fatti inediti sulla vicenda. Uno avrebbe riferito di aver sentito dire da Fortuna di aver colpito qualcuno. L'altro di aver visto Castagnacci sferrare il colpo mortale.
Gianmarco Ceccani ha ripercorso con la memoria quei drammatici momenti. Il giovane ha riferito alla Corte di essere stato afferrato per le braccia dall'uomo che gli aveva impedito di soccorrere l'amico
Quella che doveva essere considerata una testimone chiave è finita sul registro degli indagati per falsa testimonianza. La madre di Emanuele infuriata per i troppi "non ricordo" pronunciati in aula
La ragazza, una 21enne di Alatri, subito dopo la tragedia aveva dichiarato agli investigatori di aver sentito dire da Paolo Palmisani, uno degli imputati, che aveva una pistola e che sarebbe andato a prenderla per usarla. Ma non era vero niente
Si tratta di un avventore che quella sera, insieme al cugino della vittima, stava cercando di soccorrere il ventenne di Tecchiena che si trovava riverso a terra accanto ad una macchina
In una udienza dove sono prevalsi tanti "non ricordo" il testimone è stato l'unico che ha ripercorso con la memoria gli ultimi istanti di vita dello sventurato ragazzo di Tecchiena
Il teste avrebbe inoltre confermato alla Corte la presenza in piazza quella sera del 24 marzo scorso di Mario e Paolo Palmisani. I due imputati avrebbero colpito alla nuca lo sventurato ragazzo
A causa di quel colpo il ragazzo aveva prima barcollato e poi era caduto contro una macchina di colore scuro. Secondo le dichiarazioni del teste il soggetto che aveva picchiato il povero ragazzo aveva un fisico robusto ed indossava una maglia di colore bianco
L'aggressione sarebbe iniziata proprio all'interno del pub Mirò. La testimone che lavorava nel locale ha dichiarato che la rissa si era scatenata davanti al bancone. La ragazza aveva anche visto volare portatovaglioli e sgabelli
Il giovane si trovava fuori dal locale perché un suo amico si era sentito male e lui l'aveva fatto sdraiare all'interno della sua auto. E'stato a quel punto che ha visto numerose persone che inseguivano il ventenne di Tecchiena colpendolo con dei pugni
Il professor Saverio Potenza dell'istituto di medicina legale di Roma nominato dalla procura ha ripercorso i momenti drammatici che hanno portato al decesso del ventenne di Tecchiena. Prossima udienza il 25 ottobre
Il legale che rappresenta i familiari dello sfortunato ragazzo punta l'indice sugli amministratori comunali che avrebbero dovuto sostituire le apparecchiature con altre di ultima generazione
Un brigadiere del Ros attraverso apparecchiature altamente sofisticate ha realizzato un video tridimensionale della piazza dove Emanuele è stato ucciso dal branco