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VIDEO | Artena, un bene confiscato alla criminalità diventa la sede di 'Rete sociale'

Il Sindaco Angelini: 'Torna alla comunità tramite l'associazionismo'. Il Presidente dell'associazione Biagi: 'È una grande sfida che va oltre i confini' della cittadina a nord della provincia di Frosinone

Ad Artena, a nord della provincia di Frosinone, un bene confiscato alla criminalità è tornato alla comunità. Nel pomeriggio di venerdì 31 luglio il Sindaco Felicetto Angelini ha inaugurato la sede assegnata all’associazione Rete Sociale e, di conseguenza, a tutte le associazioni affiliate o che intendono affiliarsi. I locali, situati in via della Torretta 23, erano stati confiscati alla criminalità organizzata e trasferiti al Comune dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Dopo i lavori di sistemazione dell’immobile, chiuso da una decina di anni, l’Associazione ha aperto i locali per la prima volta alle autorità civili, ai presidenti delle organizzazioni affiliate e agli enti che in quei locali erogheranno servizi al pubblico. Il progetto di gestione prevede infatti che i locali siano utilizzati non solo come sede di attività associative e di riunioni ma anche come uffici polifunzionali di pubblica utilità che partiranno da settembre. Tra questi, un’InformaGiovani, un punto di riferimento per le problematiche abitative.

Artena, bene confiscato alla criminalità: sede dell'associazione Rete Sociale

Durante la presentazione dei locali, il presidente dell’Associazione Rete Sociale ha letto anche un messaggio inviato dal Centro Servizi per il Volontariato del Lazio, che ha manifestato il proprio apprezzamento per l’iniziativa definita “una prassi virtuosa che assolutamente deve essere diffusa, replicata e fungere da esempio in altri territori”. Apprezzamento per l’iniziativa è stato manifestato anche dal capogruppo di minoranza in Consiglio comunale ad Artena, Silvia Carocci, e dall’Assessore ai Servizi Sociali e Cultura, Lara Caschera. Quanto ai ringraziamenti, il presidente della Rete Sociale li ha rivolti alle sette associazioni affiliate alla Rete Sociale, ai volontari che si sono impegnati nel sistemare i locali, al Comune, alla BCC di Roma e all’impresa Sisthema srl, che hanno contribuito ad avviare questo progetto.

Il Primo Cittadino: "Un bene confiscato al malaffare torna alla comunità"

“Oggi è un giorno importante perché diamo una sede fissa a questa rete di associazioni - ha dichiarato il Sindaco Angelini - L’Italia ha tanto bisogni di volontariato e il volontariato deve dare esempio di se stesso attraendo nuovi volontari. L’Italia ha un grande patrimonio da questo punto di vista e in quest’ultimo periodo è emersa ancor di più l’importanza dell’impegno dei cittadini e dei volontari, delle associazioni e del terzo settore a sostegno della comunità. Questo è un bel giorno perché un bene confiscato al malaffare torna alla comunità tramite l’associazionismo ed è un bel giorno anche perché si tratta di un associazionismo che va oltre i nostri confini: qui troverà ospitalità chiunque fa parte del volontariato e vorrà dare un servizio alla comunità a prescindere da dove venga”.

Biagi (Rete Sociale): "Una grande sfida che va oltre i confini di Artena"

“In un territorio spesso frastagliato - ha detto il presidente dell’associazione Luigi Biagi - questo progetto è una grande sfida di collaborazione e solidarietà tra associazioni, istituzioni e realtà economiche che va oltre i confini di Artena, visto che le associazioni che hanno dato vita a questo progetto hanno associati in tutta la zona e non sono soltanto di Artena. È una scommessa fondata sui principi del no profit su cui l’Amministrazione ha avuto il merito di puntare, dando così una casa a tutte le organizzazioni che intendono condividere i principi su cui è fondato il cosiddetto terzo settore”.

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