L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha presenziato al passaggio di testimone da Pierpaola D'Alessandro ad Angelo Aliquò alla guida della Asl di Frosinone. D'Amato, nell'occasione, ha assicurato che "ci sono tutte le condizioni per il Dea di secondo livello entro fine anno all'ospedale Spaziani", nonché che "siamo ormai pronti con la sanità post Covid". Ha parlato di continuità tra D'Alessandro e Aliquò, "perché ora serve stabilità per proseguire il lavoro". 

Aliquò, dal canto suo, ha lanciato il connubio tra ambiente e salute. Si è detto rallegrato, visto che è palermitano e in Sicilia non si usa, dal "fatto che qui si danno tutti del tu". Il nuovo manager della Asl, inoltre, ha fatto sapere di essere stato in visita in incognito nelle strutture ospedaliere provinciali. "Come diceva un saggio, nell'ospedale devi sapere anche dove sono le scope". 

L'ex dg D'Alessandro, ormai vicedirettrice del settore Servizi alla persona e Salute di Roma Capitale, ha dimostrato tutto il suo attaccamento alla Ciociaria. Dal suo insediamento nel novembre 2020, dopo esser già stata direttrice amministrative dell'Azienda sanitaria ciociaria, è diventata per tutti il "Direttore del Covid". Anzi la "Direttrice del Covid".

Da qui l'aneddotto raccontato dalla stessa D'Alessandro, visibilmente emozionata, accolta al Campidoglio dagli impiegati ciociari al grido di "Ecco la nostra Direttrice". Una signora le ha anche cucito un centrino con su scritto "Direttore ciociaro". "A Roma si parla tanto della Asl di Frosinone e ne sono fiera - ha dichiarato l'ex manager a margine della conferenza stampa - Roma rimane Roma, ma Frosinone rimane nel cuore".  

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