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VIDEO | Pastore della chiesa Evangelica arrestato dalla Polizia per violenza sessuale: abusava delle figlie

Il religioso, residente nel Cassinate, insieme alla famiglia era fuggito in Scozia dove lo scorso mese di dicembre è stato fermato su mandato di cattura internazionale emesso dalla procura della Repubblica di Cassino

Un pastore della chiesa Evangelica originario del Cassinate arrestato per violenza sessuale continuata e ripetute sulle figlie minorenni è stato estradato in Italia dalla Scozia dove era stato fermato lo scorso 23 dicembre, in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso dal Gip. del Tribunale di Cassino, Vittoria Sodani.

Le indagini portate avanti dagli agenti del commissariato di Cassino e coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, dottoressa Maria Beatrice Siravo, sono scattate a seguito della denuncia presentata da una delle figlie che, divenuta maggiorenne, ha voluto 'spezzare la catena incestuosa' che da troppi anni rendeva prigioniera lei e le sorelle sotto gli occhi 'distratti' della madre.  

Nella giornata di giovedì 20 maggio il religioso è stato finalmente richiuso nel carcere di Rebibbia accusato di violenza sessuale, reiterata nel tempo e aggravata dal vincolo genitoriale. 

L’arresto era stato operato dalla polizia scozzese, in collaborazione con lo S.C.I.P. - Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che ha fornito un decisivo supporto per l’esito dell’operazione, ottenuto anche grazie all’esatta localizzazione del soggetto fornita dal personale del Commissariato di Polizia di Cassino, che ne ha incessantemente monitorato gli spostamenti.

 Le violenze orribili e inascoltate dalla madre che lasciava le figlie dormire con il marito si consumavano tra le mura domestiche ed erano iniziati molti anni fa su un’isola dell'arcipelago pontino, dove l’uomo, pastore di una confessione religiosa evangelica, viveva con la propria famiglia. 

Gli investigatori, grazie alle testimonianze minuziosamente raccolte ed allo svolgimento di accurati servizi tecnici, hanno potuto ricostruire completamente i contorni dell’oscura vicenda e le serrate indagini, seguite personalmente dal Dirigente del Commissariato, il vice questore Giovanna Salerno e indirizzate puntualmente dal magistrato, hanno consentito di comprovare i ripetuti abusi sessuali compiuti dal padre nei confronti delle figlie, all’epoca dei fatti minori, già a partire dalla tenera età di 4/5 anni.

Le numerose prove raccolte hanno fatto emergere uno spaccato di violenze quotidiane, durate fino al 2019, quando una delle figlie, ormai maggiorenne, si è ribellata, anche grazie all’aiuto di un altro pastore e di una psicologa. La ragazza aveva anche tentato invano di convincere anche la madre e le altre sorelle a ribellarsi, essendo anche loro vittime delle stesse travagliate vicende e totalmente succubi dell’uomo.

 
Il pastore, temendo che a suo carico potesse essere stata sporta una denuncia, si era organizzato per trasferirsi nel Regno Unito, insieme alla moglie e agli altri figli, così da far perdere le proprie tracce e ricostruirsi una vita godendo dell’anonimato.

La giovane però, appreso dell’imminente trasferimento, ha deciso di raccontare quanto subito all’Autorità Giudiziaria, permettendo l’arresto del malvivente, che nel frattempo era riuscito a lasciare l’Italia ed a stabilirsi in un piccolo villaggio non lontano da Edimburgo. Il pastore è difeso dall'avvocato Antonio D'Alessandro del Foro di Cassino.

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