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VIDEO | Tutti in preghiera per il popolo ucraino: le parole strazianti di chi vive nel Frusinate

A Cassino in tanti hanno preso parte al momento di raccolta organizzato nella chiesa di Sant'Antonio. Le parole del vescovo Antonazzo. L'abate Ogliari a Norcia accanto a Mattarella per accendere la fiaccola della Pace

La guerra in Ucraina rievoca tristi ricordi in provincia di Frosinone che 78 anni fa ha pagato un altissimo contributo, per morti e devastazione, durante la seconda guerra mondiale. Per questo oggi a distanza di quasi 8 decenni nessuno più vuol rivivere quel dolore mai sopito e tramando di padre in figlio. A Cassino, città simbolo della distruzione del 1944, è stata organizzata una veglia di preghiera alla presenza dei donne ucraine. La chiesa di Sant'Antonio è nuovemente scesa in campo con l'esposizione della Madonna di Fatima.

Durante il momento di raccoglimento padre Francesco Vennitti e don Benedetto Minchella hanno dato lettura del messaggio del vescovo, monsignor Antonazzo che, in una lettera scritta ai fedeli, inviata alla pace e ripercorre le sofferenze patite dalla popolazione cassinate durante la seconda guerra mondiale con le bombe che nel 1944 fecero tabula rasa della città e dello storico monastero di Montecassino.

"Viviamo ore terribili segnate dall’angoscia di una nuova guerra che si sta combattendo in terra Ucraina. Ha dichiarato Papa Francesco: 'Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici'. Il nostro territorio ha subito in modo drammatico la tragedia terribile della Seconda guerra mondiale", scrive monsignor Gerardo Antonazzo -.

Mentre facciamo memoria della grave distruzione che tale evento bellico ha provocato nelle nostre comunità, non possiamo restare inermi davanti ad un’ulteriore devastante conflitto. La pace è un bene universale, e tutti ne siamo costruttori. L’odio può essere disarmato solo dal dialogo e dalla riconciliazione fraterna. Vogliamo rispondere alla follia della guerra con la follia della preghiera. Invochiamo la potenza dell’amore di Dio “che stronca le guerre” e fa rifiorire il perdono. Per questo invito tutte le comunità a intensificare in ogni modo la preghiera per la pace in Ucraina e in ogni parte del mondo dove si continua a combattere e a morire. Rivolgo un accorato appello alle Istituzioni civili, alle Organizzazioni di volontariato laico e cattolico, alle Comunità cristiane, ad esprimere segni e gesti di solidarietà, vicinanza e fraternità alle sorelle e ai fratelli ucraini che vivono sul territorio diocesano. Accogliamo tutti l’invito del Papa: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace”.

Ogliari e Mattarella a Norcia

Dom Donato Ogliari, abate di Montecassino, il monastero raso al suolo dal bombardamento nel febbraio del 1944, da Norcia, dove alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è accesa la fiaccola benedettina, ha avuto parole di speranza per il popolo ucraino. "Abbiamo sperato tutti fino all’ultimo che le nubi tossiche e mortifere della guerra non si elevassero sulla nostra Europa, ma la forza oscura e torbida del male, che insidia il cuore dell’essere umano, ha ancora una volta avuto la meglio. I tragici eventi che si stanno consumando in Ucraina, al di là del giusto sdegno che provocano in tutti coloro che amano la giustizia, la libertà e l’autodeterminazione dei popoli, potrebbero farci scivolare in una facile retorica della pace. E tuttavia quest’ultima è un bene troppo prezioso perché noi rimaniamo indifferenti. La nostra coscienza deve sentirsi spronata ad un impegno maggiore, sia nel far sentire la nostra voce presso le istituzioni preposte sia nell’optare per parole e gesti di pace all’interno delle relazioni che intrecciamo con gli altri, mostrando nei fatti quanto la pace e la concordia ci stiano a cuore. San Benedetto, da insigne maestro di vita quale è, ci delinea un cammino che, alla luce del Vangelo, ci induce a cercare con tutte le nostre forze quel che unisce e non quel che divide, quel che accresce lo spirito di reciproco rispetto, di convivenza armoniosa, solidale e fraterna. Tutto questo è racchiuso nella storia di Montecassino, che dalla violenza della distruzione è sempre rinata attraverso concreti propositi di pace. È questo il senso della accensione della Fiaccola benedettina pro pace et Europa una avvenuta oggi a Norcia da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’interno della Basilica di San Benedetto di cui è stata avviata la ricostruzione. Ai credenti, infine va ricordata la potenza della preghiera affinché Dio, datore di ogni bene, converta i propositi di male che assediano il cuore degli uomini in propositi di pace.”

La fiaccola della Pace arriverà a Montecassino il prossimo mese di marzo quando si raggiungerà, con la data del 21, giorno dedicato a San Benedetto da Norcia, patrono d'Europa e fondatore del monastero di Montecassino, il culmine dei festeggiamenti. 

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