VIDEO | Furti allo stabilimento Stellantis e spaccio, la Guardia di Finanza arresta quattro ciociari
Nei guai anche un dipendente del sito di Piedimonte San Germano unitamente a persone residenti a Cassino, Cervaro e Pontecorvo
Due gruppi criminali dediti allo spaccio di droga ed ai furti all'interno dello stabilimento automobilisti 'Stellantis' di Piedimonte sono stati smantellati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone e del gruppo di Cassino. Quattro le misure cautelari emesse dal gip del tribunale di piazza Labriola a carico di 4 persone (1 in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 obbligo di presentazione alla p.g. e 1 divieto di dimora accusate di traffico di sostanze stupefacenti, furto e ricettazione e residenti tra Cassino, Pontecorvo, Cervaro e Castelvolturno. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Sandro e Vittorio Salera, Cuomo e Giannichedda.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Francesca Fresh, hanno consentito ai militari delle fiamme gialle del gruppo di via Verdi, diretti dal tenente colonnello Francesco Papale, di individuare due distinti paranze dedite, rispettivamente, allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla commissione di furti di componenti di autovetture presso lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. Il materiale trafugato veniva poi rivenduto al mercato nero della Campania.
Il primo gruppo, durante le restrizioni anticovid, avrebbero ideato un autentico servizio di delivery dello spaccio, con consegne “a domicilio” della sostanza stupefacente, che avveniva direttamente nelle abitazioni dei clienti. Il secondo gruppo, invece, con la complicità di un dipendente Stellantis, era dedito al furto ed alla ricettazione di componenti di autovetture all’interno dello stabilimento: Coinvolto anche un autotrasportatore del frusinate che, autorizzato ad accedere nel sito produttivo, una volta caricato il materiale indicatogli dai sodali, si allontanava indisturbato dalla fabbrica.
Il materiale oggetto di furto è costituito dai cosiddetti "Hot End", consistenti in terminali di scarico utilizzati sulle autovetture "Giulia" e "Stelvio", che nell’ultimo periodo sono divenuti sempre più ricercati non solo per la successiva rivendita sul mercato nero, ma anche perché contengono al loro interno minuscole quantità di metalli preziosi quali rodio, palladio e platino che hanno una rilevante quotazione di mercato. Nel corso delle indagini venivano recuperati e sottoposti a sequestro n. 128 catalizzatori nonché l’importo in contanti di 25.000 euro costituente il profitto dell’ipotizzato reato di ricettazione. L’attività svolta si inserisce nell’ambito di un costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel contrasto ai traffici illeciti, in particolare di sostanza stupefacente, e nella tutela del patrimonio.
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