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Domenica, 1 Ottobre 2023

VIDEO | Nuova mobilità a Frosinone, il sindaco Mastrangeli: “Una rivoluzione necessaria per la nostra salute e le fasce più deboli”

Il primo cittadino spiega il passo indietro sulla pista ciclopedonale di Via Fontana Unica: “L’impostazione era quella giusta, però ci siamo accorti che Frosinone non è preparata psicologicamente e logisticamente. Fare un salto culturale mi rendo conto che è abbastanza complesso”

Una delle tematiche più discusse nel primo anno dell’amministrazione Mastrangeli è stata senza dubbio la nuova mobilità. Diversi sono stati i cambiamenti, come il senso unico da via Marittima fino alla stazione o i diversi tratti di piste ciclabili nella zona bassa della città. Una vera e propria rivoluzione quella che si sta attuando a Frosinone.  Una rivoluzione però necessaria – come spiega lo stesso sindaco Mastrangeli ai nostri microfoni- per migliorare la qualità della vita presente e futura, e restare al passo con i tempi con le altre città italiane e non.

“Non è che la nostra amministrazione sta rivoluzionando la mobilità, dobbiamo rivoluzionarla perché il mondo sta cambiando. C’è una transizione ecologica in atto - spiega Riccardo Mastrangeli -. Bisogna accompagnare la nostra gente da un modello di vita ad un altro. Bisogna fare in modo di passare da una mobilità privata ad una pubblica. A Frosinone abbiamo una motorizzazione esagerata, l’1,7% di macchine ogni abitante, più di Milano e anche di altre città importanti americane. La cosa brutta è che questo 60% di auto presenti nel capoluogo è Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3 ed Euro 4, nel giro di 4 anni non potranno più entrare in città. Questo non lo dico io, ma lo dice l’Italia e la Comunità Europea. I sindaci di Roma, Milano, Firenze, Torino si stanno confrontando proprio su questo, cioè non fare entrare queste auto in città. Questo tipo di vetture appartengono a persone che non possono permettersi una macchina elettrica e che quindi tra qualche anno si troveranno senza auto e saranno costrette a muoversi a piedi nella nostra città. Dobbiamo pensare alle fasce più deboli e quindi ad una mobilità diversa, fatta di piste ciclabili e di mezzi pubblici, come il bus di superfice che metterà in collegamento diverse parti della città, raggiungibili tutte in dieci minuti. Con questa nuova mobilità andremo a migliorare anche la qualità dell’aria in una città che purtroppo ha il record di malattie legate alle polveri sottili, sia tra persone adulte che nei bambini. Il primo problema è salvaguardare la nostra salute e il sindaco pensa a questo per il bene dei suoi concittadini, oltre a, come detto in precedenza, pensare alle persone che non potranno permettersi tra qualche anno di spostarsi in auto.

Il passo indietro sulla pista ciclopedonale a Via Fontana Unica: “C’è stato un ripensamento. Quella è una pista ciclopedonale che partiva dalla Stazione e arrivava al Parco Matusa. Ci siamo accorti che la gente non è preparata ad avere una pista ciclopedonale. Questa pista le persone la chiederanno tra cinque anni. Ecco perché io tengo a far comprendere il vocabolo transizione ecologica. Siamo andati forse troppo veloci per risparmiare. Non faremo una pista ciclopedonale ma faremo solamente una pista ciclabile. Quando tra cinque anni ci sarà la metà delle macchine – per i motivi detti in precedenza – si potrà allargare quella pista senza problemi. L’impostazione era quella giusta, però ci siamo accorti che Frosinone non è preparata psicologicamente e logisticamente. Occorre dunque una transizione più morbida e noi daremo una transizione più morbida ai cittadini, che costerà però più soldi. Frosinone è così. Fare un salto culturale mi rendo conto che è abbastanza complesso".

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