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Frosinone, noto barista del capoluogo inventa un ingegnoso sistema per truffare l’Enel. Arrestato

I  carabinieri del NORM della  Compagnia di Frosinone hanno tratto  in arresto per “furto aggravato” il titolare di un noto bar, sito nella zona ovest della città. In particolare, nel corso del pomeriggio, la Centrale Operativa del Comando...

I carabinieri del NORM della Compagnia di Frosinone hanno tratto in arresto per “furto aggravato” il titolare di un noto bar, sito nella zona ovest della città. In particolare, nel corso del pomeriggio, la Centrale Operativa del Comando Provinciale riceveva una richiesta di ausilio da parte di personale Enel, il quale veniva ostacolato nel fare accesso all’interno di una stanza chiusa ove era presente il contatore dell’energia elettrica del citato locale e che, a seguito di consumi anomali, era stato incaricato di svolgere le opportune verifiche. I militari operanti, immediatamente giunti sul posto, avuta la presenza del titolare riuscivano a farsi aprire la porta e lì il personale tecnico, iniziava una serie di verifiche e controlli con sofisticati apparecchi elettronici da cui emergeva che il contatore ivi installato era stato manomesso e grazie alle alterazioni, garantiva al titolare dell’esercizio pubblico una decurtazione del 55% dell’energia elettrica effettivamente consumata.

L’apparecchio veniva quindi posto sotto sequestro e si procedeva ai conteggi di quanta energia era stata abusivamente sottratta. Terminate le verifiche, si appurava che l’indebita appropriazione era iniziata nel mese di marzo 2011 e che in oltre tre anni aveva permesso uno sgravio pari a circa 33.000,00 Euro. Ricorrendone quindi i presupposti, l’uomo al termine delle formalità di rito veniva dichiarato in stato di arresto e posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, avanti a cui nel pomeriggio odierno, si è tenuta l’udienza di convalida e il rito direttissimo, a seguito del quale, veniva convalidato l’arresto e non sussistendo esigenze cautelari veniva rimesso in libertà.

COMPAGNIA DI ALATRI

I Carabinieri del NORM della Compagnia di Alatri, hanno deferito in stato di libertà un 25enne originario della Repubblica del Congo residente in Anagni poiché resosi responsabile del reato di “inosservanza del decreto di espulsione dal territorio nazionale” emesso dalla Questura di Frosinone nel febbraio 2012. Nella circostanza, a carico del medesimo, veniva emesso un nuovo decreto di espulsione dal territorio nazionale.

I Carabinieri della Stazione di Veroli, nel corso di un predisposto servizio teso a contrastare i reati predatori, traevano in arresto nella flagranza di reato un 28enne di nazionalità romena residente a Boville Ernica, poiché resosi responsabile dei reati di “furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale”.

In particolare, alcuni cittadini notavano l’uomo mentre si aggirava nei pressi di un’abitazione privata e allertavano immediatamente i militari operanti i quali, giunti sul posto lo bloccavano. L’uomo, durante il controllo, nel tentativo di evitare la perquisizione, opponeva attiva resistenza nei confronti degli operanti e nella circostanza aggrediva uno dei carabinieri venendo però ben presto bloccato. Lo stesso, a seguito della perquisizione personale, veniva trovato in possesso delle chiavi del portone d’ingresso dell’abitazione che venivano restituite all’avente diritto. L’arrestato, ad espletate formalità di rito, veniva trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Alatri in attesa del rito direttissimo.

Si evidenzia, in particolare, il contributo fornito dai cittadini come indicato nei recenti incontri avvenuti in Veroli nell’ambito del progetto “cittadino sicuro ed informato”.

COMPAGNIA DI ANAGNI

I Carabinieri della Stazione di Ferentino, a conclusione di attività info-investigativa, deferivano in stato di libertà un 24enne, un 40enne, un 35enne e un 26enne, tutti del luogo, già censiti. I militari operanti raccoglievano univoci e coincidenti elementi di colpevolezza a carico degli stessi i quali, nella notte del 21 marzo 2014, dopo essersi introdotti in un locale pubblico di Ferentino, tentavano di palpeggiare una cliente, arrecavano danni alle suppellettili del locale e asportavano diverse bottiglie di alcolici.

COMPAGNIA DI PONTECORVO

A Roccasecca, nei pressi di un locale Istituto scolastico, nel contesto delle attività di contrasto all’illecito traffico di sostanze stupefacenti, i militari della locale Stazione traevano in arresto nella flagranza di reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” un 19enne del luogo.

I militari operanti nel corso di un mirato servizio durante l’orario di uscita degli studenti del plesso scolastico sorprendevano il prevenuto mentre cedeva una dose di stupefacente del tipo “hashish” ad un 46enne. Le successive perquisizioni personali e domiciliari operante nei confronti dell’arrestato consentivano il rinvenimento e relativo sequestro di ulteriori 5 dosi per complessivi gr. 5 di analoga sostanza e nr. 1 banconota da € 20, palesemente contraffatta.

Contestualmente, il 46enne veniva segnalato alla Prefettura di Frosinone ai sensi dell’art.75 del DPR 309/90.

Il prevenuto, ad espletate formalità di rito, come disposto dall’A.G. competente, veniva sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

A Pontecorvo, I carabinieri del NORM della locale Compagnia, nel corso di predisposti servizi per il controllo del territorio, deferivano in stato di libertà 3 persone residenti in Mondragone (CE), poiché ritenuti responsabili dei reati di “raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi senza autorizzazione – falsità materiale commessa dal privato ed uso di atto falso – sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro”.

I militari operanti sorprendevano i predetti mentre eseguivano la raccolta di materiale ferroso senza la prescritta autorizzazione, utilizzando un autocarro già sottoposto a sequestro amministrativo per confisca con il tagliando assicurativo del veicolo e il relativo certificato palesemente contraffatti.

Il documento di guida veniva ritirato, l’autocarro veniva sottoposto a fermo amministrativo, i documenti contraffatti venivano posti sotto sequestro unitamente ai rifiuti ferrosi trasportati.

Contestualmente, ricorrendone i presupposti di legge, gli stessi venivano inoltre proposti per l’irrogazione del F.V.O. con divieto di ritorno in quel comune per anni tre.

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