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Cassino, Incubo finito per una trentatreenne fermati i suoi persecutori

Si è conclusa ieri con l’arresto di un cinquantasettenne cassinate e la denuncia di una cittadina romena di 39 anni, l’incubo nel quale si era ritrovata una trentatreenne di Cassino dopo essersi separata dal marito.

Si è conclusa ieri con l’arresto di un cinquantasettenne cassinate e la denuncia di una cittadina romena di 39 anni, l’incubo nel quale si era ritrovata una trentatreenne di Cassino dopo essersi separata dal marito.

Tutto era iniziato nel mese di giugno scorso quando la donna, anch’essa di origine romene, dopo aver lasciato la casa coniugale aveva trovato ospitalità presso quella che credeva essere una sua amica.

Nel corso della convivenza con la sua connazionale erano nati i primi dissapori dovuti alle gratuite umiliazioni a cui quest’ultima la sottoponeva, tanto da indurla, lo scorso mese di settembre, ad andare via di casa.

Alla richiesta della restituzione di diversi effetti personali di sua proprietà, lasciati al momento del trasloco, l’amica si oppone e per giunta le chiede una somma di 1.000 euro per riaverli indietro.

Da quel momento iniziano per la trentatreenne i pedinamenti , gli appostamenti e gli inseguimenti dell’ex coinquilina, spesso accompagnata da un suo amico, nel corso dei quali entrambi la insultano e la minacciano di morte.

La stalker arriva anche ad inviare numerosi messaggi dal contenuto diffamatorio ad una datrice di lavoro della ragazza, col chiaro intento di screditarla e farle perdere il lavoro: l’ accusa è quella di essere una ladra di denaro e gioielli.

La vittima, che ormai teme seriamente per la propria vita, decide di chiedere aiuto alla Polizia di Stato denunciando tutte le vessazioni subite presso il Commissariato di Cassino.

Parte immediatamente l’attività investigativa dei poliziotti cassinati che porta alla denuncia della coppia “diabolica”, lui per minacce estalking, lei anche per estorsione.

Per l’uomo, in virtù dei numerosi precedenti penali a suo caricoe per esseregià sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servi sociali,gli investigatori chiedono invece all’Autorità Giudiziaria anche l’aggravamento della misura.

Ieri la svolta a seguito dell’accoglimento dell’istanza presentata dal Commissariato di Cassino, il cinquantasettenne cassinate, titolare di un esercizio commerciale, è stato difatti arrestato ed associato presso la Casa Circondariale della città.

Si è conclusa ieri con l’arresto di un cinquantasettenne cassinate e la denuncia di una cittadina romena di 39 anni, l’incubo nel quale si era ritrovata una trentatreenne di Cassino dopo essersi separata dal marito.

Tutto era iniziato nel mese di giugno scorso quando la donna, anch’essa di origine romene, dopo aver lasciato la casa coniugale aveva trovato ospitalità presso quella che credeva essere una sua amica.

Nel corso della convivenza con la sua connazionale erano nati i primi dissapori dovuti alle gratuite umiliazioni a cui quest’ultima la sottoponeva, tanto da indurla, lo scorso mese di settembre, ad andare via di casa.

Alla richiesta della restituzione di diversi effetti personali di sua proprietà, lasciati al momento del trasloco, l’amica si oppone e per giunta le chiede una somma di 1.000 euro per riaverli indietro.

Da quel momento iniziano per la trentatreenne i pedinamenti , gli appostamenti e gli inseguimenti dell’ex coinquilina, spesso accompagnata da un suo amico, nel corso dei quali entrambi la insultano e la minacciano di morte.

La stalker arriva anche ad inviare numerosi messaggi dal contenuto diffamatorio ad una datrice di lavoro della ragazza, col chiaro intento di screditarla e farle perdere il lavoro: l’ accusa è quella di essere una ladra di denaro e gioielli.

La vittima, che ormai teme seriamente per la propria vita, decide di chiedere aiuto alla Polizia di Stato denunciando tutte le vessazioni subite presso il Commissariato di Cassino.

Parte immediatamente l’attività investigativa dei poliziotti cassinati che porta alla denuncia della coppia “diabolica”, lui per minacce estalking, lei anche per estorsione.

Per l’uomo, in virtù dei numerosi precedenti penali a suo caricoe per esseregià sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servi sociali,gli investigatori chiedono invece all’Autorità Giudiziaria anche l’aggravamento della misura.

Ieri la svolta a seguito dell’accoglimento dell’istanza presentata dal Commissariato di Cassino, il cinquantasettenne cassinate, titolare di un esercizio commerciale, è stato difatti arrestato ed associato presso la Casa Circondariale della città.

FROSINONE, TRE GIOVANI STRANIERI EGIZIANI SORPRESI A BORDO DI UN’AUTO RUBATA DENUNCIATI PER RICETTAZIONE OLTRAGGIO E RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE

Nella mattinata di ieri, nel capoluogo, una Volante sta transitando nella parte bassa della città quando incrocia una Toyota Yaris con tre uomini a bordo.

Agli agenti non sfugge la manovra repentina del conducente che accelera la corsa e tenta di dileguarsi in una via secondaria.

La pattuglia inverte la marcia e si pone all’inseguimento dell’auto sospetta raggiungedola poco dopo.

All’autista viene intimato di fermarsi; nelle fasi della identificazione i tre giovani di nazionalità egiziana appaiono nervosi ed alle domande poste dai poliziotti rispondono in modo evasivo e discordante.

Il reale motivo dell’atteggiamento dei fermati è presto scoperto: passando la targa dell’automobile nel terminale della banca dati interforze emerge che ne è stato denunciato il furto lunedì scorso presso la stazione ferroviaria di Frosinone.

Accompagnati in Questura i cittadini egiziani sono stati fotosegnalati presso il Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica; dai riscontri dattiloscopici è emerso che solo uno dei tre è in regola con il permesso di soggiorno, mentre gli altri sono stati invitati presso l’Ufficio Immigrazione per regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale.

I due senza documenti avendo dichiarato di essere minorenni sono stati sottopostati a specifici esami medici presso il nosocomio frusinate che ne hanno accertato la maggiore età.

I giovani egiziani sono stati tutti denunciati per ricettazione mentre due di loro anche per resistenza ed oltraggio a Pubblico Ufficiale a causa del comportamento tenuto nei confronti degli operatori di Polizia durante le varie fasi del controllo.

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