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Castrocielo, enogastronomia botteghe artigianli nel borgo artisti di strada per la notte bianca

Enogastronomia, botteghe artigianali nel centro storico, artisti di strada e tanta musica popolare: saranno queste le attrazioni che domani sera, sabato17 Settembre,  a partire dalle ore 19.30, riempiranno le vie del centro storico di Castrocielo...

Enogastronomia, botteghe artigianali nel centro storico, artisti di strada e tanta musica popolare: saranno queste le attrazioni che domani sera, sabato17 Settembre, a partire dalle ore 19.30, riempiranno le vie del centro storico di Castrocielo.

Il paese si prepara a salutare l’estate con l’attesissimo percorso enogastronomico “Per i Vicoli di Castrocielo” e con le note della musica tradizionale popolare della “Notte Bianca”.

Il doppio evento, organizzato dalla Pro Loco di Castrocielo in collaborazione con il Comune, è diventato una tappa fissa nel panorama delle feste tradizionali del basso Lazio.

Si torna al passato: nei vicoli di ogni paese, lì dove scorre la quotidianità della vita, fatta di piccole e grandi cose, si colgono i gusti, i sapori e la tipicità del luogo. E proprio i gusti e i sapori della cucina locale castrocielese, saranno al centro della serata grazie alle cantine aperte e i punti di degustazione: Nei vicoli più suggestivi sarà possibile assaporare cibi, vini e prodotti tipici del territorio: un ricco menù che si rifà alla tradizione culinaria locale con 12 portate.

A fare da cornice al percorso gli spettacoli degli artisti di strada (a partire dalla 19.45 nelle diverse piazze del paese) e le esposizioni artistiche e artigianali degli “Artisti del lago”.

Al centro della sera anche la tradizione locale con il recupero di un antichissimo rito castrocielese: una vecchia e caratteristica maschera della “Pantasema” previsto alle 23.15 in piazza San Rocco.

Un rito che appariva a conclusione delle feste patronali e la sera del martedì grasso quando si decretava l’apoteosi e la fine del carnevale, usanza del paese fino a una quarantina di anni. La distruzione del fantoccio, raffigurante una formosa popolana, voleva significare come la spensieratezza, l’allegria, la felicità sono, purtroppo, momenti limitati, a volte irripetibili, fuggevoli, effimeri, della vita.

I piatti tipici della tradizione locale saranno accompagnati da tanta buona musica: dalle 20 nel centro storico ci sarà il contento de “L’Impero”, live tribute band di Mannarino; alle 22 in piazza Umberto I i balli moderni e tradizionali degli “Abballa, Abballa”, mentre alle 23.45 in piazza San Rocco ci sarà il concerto di musica popolare de “I Ballaranta”. Poi spazio alla musica dei più giovani, all’una di notte, scende in piazza la discoteca “All night” con il dj Maicol Marsella.

BOX PANTASEMA

“Na femmena longa, longa... javeta javeta”. Vale a dire “una donna lunga, lunga... alta alta". La credenza popolare voleva che si trattasse dello spirito di una donna che si mostrava assumendo proporzioni gigantesche paragonabili, in altezza, ai pali dell’illuminazione stradale. Era, infatti, sotto un tale palo che si diceva fosse ricorrente l’apparizione della “Pantasema”. La “Pantasema” era un fantoccio di grosse dimensioni, costituito da uno scheletro fatto di assi sottili di canna flessibile, tutto ricoperto di carta multicolore che lasciava trasparire la luce artificiale dei bengala che lo illuminavano all’interno. Rassomigliava molto a una popolana grassa, prosperosa ed esuberante. Tratti rivelatori di un carattere allegro, sereno, spensierato, sempre ilare e giocondo, di un temperamento originale e vigoroso, propri di un volgo semplice e cortese, ancorché rozzo nei gesti, nei modi, negli atteggiamenti. La Pantasema appariva florida e comicamente maestosa, a conclusione delle feste patronali.

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