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Ceprano, presentato il GAL Terre di Argil formato da 12 comuni per oltre 40.000 abitanti

Con la partecipazione di 12 comuni per una popolazione residente, al 2014,  di oltre 44.000 abitanti, si è costituito tra i comune di: Arce, Arnara, Castro dei Volsci, Ceprano, Colfelice, Fontana Liri, Pastena, Pico, Pofi, Santopadre e Torrice  il...

Con la partecipazione di 12 comuni per una popolazione residente, al 2014, di oltre 44.000 abitanti, si è costituito tra i comune di: Arce, Arnara, Castro dei Volsci, Ceprano, Colfelice, Fontana Liri, Pastena, Pico, Pofi, Santopadre e Torrice il GAL Terre di Argil.

Il progetto presentato con una conferenza stampa presso la sala del Consiglio Comunale di Ceprano, coordinato dal dott. Enzo Carlevale ( già direttore Federlazio) e ovviamente dal sindaco di Ceprano Marco Galli ha visto la partecipazione di tutti i sindaci dei comuni.

Dall'importante incontro è emerso che il PSL ( Piano di Sviluppo Locale) deve essere immaginato non come sommatoria d’interventi puntuali, ma come strategia integrata di sviluppo locale. Quindi, il GAL deve essere in grado di garantire innovazione, partenariati forti, cooperazione anche extra regionale attraverso la condivisione di Best Practice e divenire volano per il rilancio territoriale, fino ad innescare processi continuativi di cooperazione dal basso. Il psl non deve essere immaginato come sommatoria d’interventi puntuali, piuttosto come strategia integrata di sviluppo locale.. Così, un piano di sviluppo locale deve essere attuato attraverso strategie territoriali di sviluppo integrate e multi-settoriali, intese come un’insieme coerente di azioni rispondenti ad obiettivi e bisogni locali e deve essere concepito tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali e comprendente elementi innovativi nel contesto locale, attività di creazioni di reti.

Pertanto la linea strategica del GAL Terre di Argil è quella di fornire una strategia che non sia soltanto la somma delle peculiarità dei soggetti afferenti ma che realizzi uno sviluppo in grado di creare valore aggiunto reciproco e premiante per i nodi della rete che si andrà a costituire e soprattutto una progettualità che, seppure snella, e efficiente, sia in grado di essere elemento valorizzante per i contesti locali. Insomma, il GAL deve creare una strategia di sviluppo territoriale che si di coordinamento, costruzione comune e valorizzazione del particolare: che sia utile a definire il territorio come prodotto, così da poter - da un lato- veicolare e promuovere il brand del Gal nella sua complessità, dall’altro lato far emergere, combinandoli, le qualità e gli attori locali. In modo da poter promuovere il territorio attraverso interventi mirati: Valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio naturalistico, archeologico e artistico:m Sviluppo del sistema turistico rurale e promozione e sviluppo delle produzioni tipiche anche attraverso la realizzazione di filiere integrate. Insomma, le Terre di Argil deve essere un valore aggiunto per il recupero della cultura inteso come elemento strategico per la ricostruzione e lo sviluppo in una “filiera territoriale” e come competente primaria di quella identità di Area il cui consolidamento è di fatto l’obiettivo di fondo della programmazione LEADER: senza di essa un territorio debole rimane tale per l’incapacità di sfruttare appieno le potenzialità di sviluppo che di volta in volta la storia può offrire. Diversi i sindaci intervenuti perché ogni comune ha la sua potenzialità da offrire, ma questo è certamente un fatto nuovo aggregante che guarda veramente al futuro delle aggregazioni comunali come tali. Il comprensorio delle terre di Argil ha notevolissime potenzialità che comunque sia devono essere valorizzate in un contesto globale.

Giancarlo Flavi (foto e servizio)

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