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Fiuggi, LATIUM Vetus et Adiectum sarà presentato il secondo violume di Daniele Baldassarre

Nel cuore di Fiuggi Fonte sabato 9 maggio, alle ore 16:00, avrà luogo un importante evento con la suggestiva cornice del Grand Hotel Villa Igea, che potrà tornare al centro della vita socio-culturale della cittadina termale grazie ai lavori di...

Nel cuore di Fiuggi Fonte sabato 9 maggio, alle ore 16:00, avrà luogo un importante evento con la suggestiva cornice del Grand Hotel Villa Igea, che potrà tornare al centro della vita socio-culturale della cittadina termale grazie ai lavori di ripristino e di ampliamento funzionale portati a termine in occasione del centenario dalla fondazione: 1914-2014.

In tale incontro il professor Vincenzo De Caprio dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, da molti considerato tra i massimi studiosi della Letteratura di Viaggio in Italia e nel mondo, presenterà in anteprima il secondo volume di LATIUM Vetus et Adiectum - Architetture Megalitiche, che porta a conclusione il libro delineato in oltre otto anni di lavoro dall’architetto fiuggino Daniele Baldassarre, nell’ambito delle iniziative del suo “Centro Studi sull’Opera Poligonale”.

Un libro riccamente illustrato e di notevoli dimensioni: i due volumi, in tiratura numerata e firmata di soli mille esemplari, superano le 860 pagine totali, tutte interamente a colori nel grande formato 24x34 cm e con carte di pregio, che ne fanno di sicuro un’edizione per bibliofili ma anche e soprattutto un’opera importante per i cultori del passato arcaico nel territorio compreso tra il Tevere e l’Aniene a nord ed il Garigliano a sud. Quella mitica “Terra di Saturno” che Augusto incluse nella Regio I - Latium et Campania.

Il primo volume, pubblicato sin dal 2011, propone ai lettori, tramite fotografie inedite dell’autore e preziose immagini d’epoca, diciotto centri ancora oggi circondati dalle imponenti cinte urbane in opera poligonale e spesso dominati da altrettanto imponenti acropoli. Capolavori di architettura megalitica già nel Sette-Ottocento raggiunti e descritti appunto da viaggiatori ed artisti di tutta Europa, ed oltre, attratti dal loro fascino ancestrale; ed oggi sempre più conosciuti ed ammirati dal grande pubblico. Ma che comunque meritano di essere ancor più valorizzati: con «una loro nuova percezione, capace di rinnovare il loro fascino anche entro una sensibilità post-romantica, moderna», come De Caprio sottolinea nella sua postfazione.

Nella seconda parte, ora presentata, molte sorprese: i Comuni interessati dalla ricerca salgono ad oltre novanta, distribuiti nelle attuali Province di Frosinone, Latina e Roma; nei loro territori extraurbani affiora un’inaspettata ricchezza di manufatti millenari in opera poligonale: dalle piattaforme dei templi e dei santuari pagani alle basi delle ville rustiche (le grandi fattorie) e ai terrazzamenti agricoli; dalle sostruzioni stradali (tra cui spiccano quelle della grandiosa Regina Viarum, l’Appia, e della spettacolare litoranea Flacca) ai ponti ed alle opere di ingegneria idraulica, come alcuni finora nascosti argini di corsi d’acqua.

Un ultimo capitolo è poi in particolare dedicato alle realizzazioni megalitiche in opera quadrata, che caratterizzano non pochi siti assai antichi, con origini che affondano nell’epopea virgiliana dell’Eneide.

Oltre a questa vasta raccolta di foto, disegni contemporanei, dipinti e stampe d’epoca, documenti originali, che forse per la prima volta mostrano nella sua interezza territoriale un simile panorama di testimonianze, in una corposa appendice al secondo volume è ospitata una selezione di due secoli di scritti a rappresentare le ben diverse, contrastanti posizioni degli studiosi che nel tempo si sono dedicati all’argomento “mura poligonali”. I testi di autorevoli personaggi completano così la descrizione di questo “mondo” sicuramente affascinante e da salvaguardare.

Al punto che già la Regione Lazio, da diversi anni, ha definito Grande Attrattore Culturale le mura poligonali del frusinate; e che da più parti, compreso l’autore stesso del libro, si sta tentando di far rientrare l’insieme di tali monumenti centro-italici nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

L’augurio è che anche questi volumi risultino un tassello utile all’ottenimento di un simile prestigioso riconoscimento.

Per concludere un ultimo, ma non meno significativo, apprezzamento per un’altra eccellenza nel territorio, grazie alla quale è stata possibile la concretizzazione di questa certo assai impegnativa impresa editoriale: le Arti Grafiche Tofani. Con le loro sedi di Alatri e Frosinone hanno raggiunto ormai i settanta anni di attività, contrassegnati sin dall’inizio dalla pubblicazione di moltissime opere che hanno divulgato le grandi attrattive dei nostri luoghi.

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