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Frosinone, consorzio di bonifica unico provinciale Mattia: “elezioni? ne passerà di acqua sotto i ponti è bene armarsi di pazienza”

Avverto in giro un certo nervosismo. Che ho ritrovato in alcuni, recenti articoli di stampa. La riforma dei consorzi di bonifica ha avuto, tra gli altri, il merito di restituire vivacità al confronto dialettico della comunità politica provinciale.

Avverto in giro un certo nervosismo. Che ho ritrovato in alcuni, recenti articoli di stampa. La riforma dei consorzi di bonifica ha avuto, tra gli altri, il merito di restituire vivacità al confronto dialettico della comunità politica provinciale. Il riordino voluto dall'amministrazione regionale, e fortemente sostenuto dalla Coldiretti, stravolge assetti decennali. Che sono tramontati per sempre, trascinando nell'oblio anche l'armamentario delle antiche liturgie elettorali consortili che non rinneghiamo, per averle condivise, ma che sono ormai superate dalla storia e travolte dalle impellenze di un'attualità che impone rigore e sobrietà. Mi appello ai sindaci, agli esponenti politici e a tutti gli amministratori scossi - come riportava una cronaca recente - da "fibrillazioni" e ansie da prestazione in vista di improbabili imminenti scadenze elettorali per il rinnovo del cda del nuovo, unico consorzio di bonifica della provincia di Frosinone. Mi permetto sommessamente, da dirigente regionale della numericamente più rappresentativa organizzazione professionale agricola del paese, di invitare tutti loro a ritrovare serenità, come anche ad armarsi di pazienza. In questa fase di riorganizzazione del sistema regionale delle bonifiche abbiamo una sola certezza: i tre ex consorzi di Anagni, Sora e Cassino verranno affidati ad un commissario che avrà il compito di traghettarli verso la fusione nell'unico soggetto delegato dalla legge a prendere il posto dei tre aboliti. Immagino che un procedimento di siffatta complessità richiederà tempi lunghi, prevedibilmente molto lunghi. Immagino che le elezioni per la nomina del cda e del presidente del nuovo consorzio provinciale non siano propriamente dietro l'angolo. Chi in queste ore predica l'urgenza di siglare patti, stringere alleanze, tenere a battesimo coalizioni per pianificare la conquista di posizioni di potere si rassegni a vivere una lunga, silente e rigenerante pausa di riflessione. La riforma è stata pensata e voluta tanto per ottimizzare prestazioni, servizi e finanze, quanto per impedire il ripetersi di degenerazioni "politiche" che, non in tutti, ma in tanti casi, hanno inficiato sia l'immagine che la funzionalità dei consorzi. Ne passerà di acqua sotto i ponti prima che le bonifiche, inclusa quella di Frosinone, tornino al regime della ordinaria amministrazione. Il mondo è cambiato, ma qualcuno si ostina a non volerlo accettare.

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