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Frosinone, i comitati d’affari che distruggono la sanità

Appare sempre più difficile in questa società contemporanea trovare tracce di speranza e di comportamenti rispettosi della legalità.

Appare sempre più difficile in questa società contemporanea trovare tracce di speranza e di comportamenti rispettosi della legalità.

Devono in qualche modo scuotere le coscienze dei cittadini le dichiarazioni del presidente dell' autorità anticorruzione Raffaele Cantone "… la sanità è terreno di scorribanda per delinquenti di ogni risma ".

Affermazioni che fanno rabbrividire ed indignare soprattutto quelli, che come me, ogni giorno, in ospedale, vivono i disagi di una assistenza sanitaria debole, vedono i bisogni dei pazienti e sentono i reclami per avere prestazioni tempestive, appropriate e talvolta degne di un paese civile.

Dove si annida il malaffare?

Dove si nascondono i corrotti che speculano sulla salute della povera gente?

Dove sono i collusi e gli approfittatori che lucrano sui ritardi e sulle carenze della sanità pubblica?

Non tutto è marciume o stagnante palude di interessi personali, non tutte le strutture sanitarie e gli apparati burocratici vengono gestiti da spregiudicati comitati d'affari e per fortuna esistono argini e contromisure al dominio dei clan della camorra.

Tuttavia le cronache sono ricche di pessimi esempi corruttivi, medici, amministratori e politici legati dal fine comune di fare soldi, tutti intenti ad arricchirsi per poter contare di più nel sistema clientelare dello scambio di favori e di voti.

Da Nord al sud le inchieste e le condanne non si contano più, disgustoso malcostume segno del degrado etico e della decadenza morale che evidenzia come rimane alta la presenza di combriccole e di sodalizi delinquenziali che sfruttano le commesse, gli appalti e la fornitura di servizi per accaparrarsi illegalmente parte dei fondi pubblici destinati alla cura della salute dei cittadini.

Certamente non tutti gli operatori sanitari sono al servizio di bande criminali o ostaggi di potentati economici ma di fronte a questi scenari collusivi ed omertosi, da paese sottosviluppato, con l'esperienza quotidiana dei diritti calpestati e del calvario patito dalla gente comune occorre fare un passo in avanti.

Trasparenza, accessibilità agli atti, controlli severi, tutto deve essere messo in campo per dare dignità ad una professione che ha la sua ragione di essere nell'esclusiva attenzione ai malati, nella prevenzione delle malattie e nella salvaguardia e tutela del territorio.

Non ho ricette pronte e soluzioni a portata di mano però bisogna dire basta a chi sfrutta la sofferenza dei cittadini, il dolore dei pazienti e il lutto delle famiglie per mero profitto e per accumulare ricchezze illecite. Bisogna impedire che venga infangata, con comportamenti delinquenziali, il mondo della sanità nella speranza che “la tempesta è capace di disperdere i fiori ma non è in grado di danneggiare i semi” (Kahlil Gibran)

dott Arturo Gnesi

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