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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Frosinone, il diritto all’acqua politica a parte

L’acqua è un elemento essenziale per la vita, come alimento insostituibile e come mezzo per l’esercizio dei tanti servizi che il vivere civile richiede. Consapevoli di tanto  accettiamo di buon grado di pagarne i costi necessari per rendere...

L’acqua è un elemento essenziale per la vita, come alimento insostituibile e come mezzo per l’esercizio dei tanti servizi che il vivere civile richiede. Consapevoli di tanto accettiamo di buon grado di pagarne i costi necessari per rendere potabile e accessibile a tutti il prezioso elemento, ma rifiutiamo decisamente la speculazione, disumana e incivile, che su di esso viene praticata da più parti.

Pare ormai risaputo che la privatizzazione dell’acqua ad opera di Acea s.p.a., in questa provincia, sarebbe avvenuta anche grazie ad assunzioni di personale politico e a finanziamenti più o meno occulti alle forze politiche. Intanto i cittadini non ne possono più, gravati da disservizi nella distribuzione e da esose bollette di pagamento per tariffe e per insopportabili conguagli.

Mentre aumenta continuamente il numero di utenti che, costretti dalle ristrettezze economiche, rinuncia a far fronte alle dette fatture idriche, è largamente diffuso il terrore di altri conguagli milionari dopo quello di 75 milioni di euro.

Al riguardo, l’ex Commissario straorinario della provincia di Frosinone, e quindi presidente della conferenza dei sindaci di Ato5, ricorda sulla stampa che c’era una proposta dello Sto (segreteria tecnica operativa) e di Acea, per chiudere con un accordo transattivo detta vicenda dei 75 milioni di euro di conguaglio e che, però, con i sindaci della Consulta d’Ambito (il sindaco di Frosinone ne è membro di diritto) non ce la sentimmo di intraprendere questa strada, in quanto si diceva che Acea, inadempiente, aveva torto di sicuro, per cui “facemmo ricorso, benché Acea era disposta ad un accordo per chiudere tutte le pendenze”. Sappiamo come è finita, il Consiglio di Stato ha confermato i 75 milioni che il gestore idrico sta incassando con le fatturazioni. Al momento, considerato le risultanze delle recenti conferenze dei sindaci, sussiste il rischio che si arrivi, per prevalenti ma non pertinenti motivi di carattere politico, cioè secondo gli intenti del gruppo di sindaci guidato dal primo cittadino di questo capoluogo, alla risoluzione contrattuale nei confronti di Acea. Ciò che in tal caso spaventa sono le somme ingenti che sarebbero dovute, per ulteriori conguagli e penali, al gestore e che ovviamente graverebbero sull’utenza (si parla di importi, da conteggi degli organi tecnici, intorno ai 175 – 180 milioni di euro).

In questa situazione drammatica va apprezzata l’iniziativa di Marcello Pigliacelli, presidente della Camera di Commercio di Frosinone, il quale propone ad associazioni varie, amministratori enti locali, politici e autorità di confrontarsi sul problema della gestione idrica e in particolare sulle conseguenze della eventuale rottura degli attuali rapporti contrattuali. La riunione è stabilita per il giorno 17 di questo mese, presso il cinema multisala Sisto di Frosinone, con inizio dei lavori alle ore 10. Conoscendo anche noi la capacità, la sensibilità umana e civile nonché l’impegno di Marcello Pigliacelli per lo sviluppo occupazionale e produttivo, riferito principalmente alle imprese e ai giovani, condividiamo pienamente la detta iniziativa del Presidente della Camera di Commercio e ne auspichiamo esiti positivi a favore della cittadinanza frusinate.

Costantino Ferrara

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