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Frosinone, la diffamazione a mezzo stampa analizzata in Prefettura da Magistrati, Avvocati e Giornalisti

“Diffamazione a mezzo stampa- Prospettive di riforma legislative”, il tema di un convegno-corso di aggiornamento, che si è tenuto nella sala purificato della Prefettura di Frosinone, che ha visto la partecipazione di magistrati, avvocati e...

“Diffamazione a mezzo stampa- Prospettive di riforma legislative”, il tema di un convegno-corso di aggiornamento, che si è tenuto nella sala purificato della Prefettura di Frosinone, che ha visto la partecipazione di magistrati, avvocati e giornalisti, organizzato dalla Prefettura di Frosinone, dall’Ordine degli avvocati di Frosinone e dal GUS (Gruppo Uffici Stampa) FNSI.

Ad aprire i lavori è stato il prefetto Dott.ssa Emilia Zarrilli che orgogliosamente ha rivendicato l’organizzazione, insieme all’Ordine dei Giornalisti, del convegno, davvero molto partecipato ed ha fatto notare che: “ Nel caso in cui viene ravvisato il reato di diffamazione a mezzo stampa, e non si procede con la dovuta rettifica, è proprio il Prefetto che ha la facoltà di sanzionare il giornalista con multe che vanno dagli otto ai sedici mila euro”.

Il moderatore dell’incontro è stato il Gen. Carlo Felice Corsetti, Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giormnalisti, che ha illustrato la proposta di legge dell’on.Enrico Costa, che esclude la reclusione e prevede una sanzione pecunaria. Non poteva chiedere diversamente l’Avv. Francesco Nota Cerasi (presidente della commissione giuridica dell’ordine dei giornalisti) che ha rimarcato come: "in Europa, a differenza di quanto avviene in Italia, non è prevista la detenzioni per il reato di diffamazione ed ha illustrato le diverse direttive emanate e puntualmente non applicate in Italia".

Il Giudice del tribunale di Frosinone Antonio Masone, ha invece trattato l’aspetto civile della questione, dando ampia illustrazione della giurisprudenza in materia. L'altro intervento di spessore è stato quello del Giudice Sandro Venarube, che invece ha trattato gli aspetti penali della querela. E’ stata esaminata anche la questione delle interviste, in virtù di una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha disposto: "Non diffama il giornalista che riporta dichiarazioni offensive ma che soddisfano l’interesse della collettività ad essere informata. Un richiamo anche alla satira, quando è usata in forma denigratoria. Intenso il dibattito che si è sviluppato alla fine di ogni relazione". E’ stato un convegno davvero molto partecipato e sentito dalle due categorie che si ripeterà anche presso il Tribunale di Cassino.

Giancarlo Flavi

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