Frosinone, libere considerazione sul referendum costituzionale del sindaco di Pastena
di Arturo Gnesi Provo ad appassionarmi al tema del referendum di scoprire le ragioni del Si contrapposte a quelle del No, di capire l'eterogeneità degli schieramenti e come mai formazioni politiche così diverse, aree culturali così...
di Arturo Gnesi
Provo ad appassionarmi al tema del referendum di scoprire le ragioni del Si contrapposte a quelle del No, di capire l'eterogeneità degli schieramenti e come mai formazioni politiche così diverse, aree culturali così distanti possano avere idee simili e atteggiamenti comuni sul voto referendario.
Secondo me questo referendum non cambierà nulla, è una riforma di palazzo concepita nel palazzo per regolare i rapporti di forza all' interno del palazzo.Non servirà ai piccoli comuni che già da adesso contano quanto il due di briscola, non servirà a ripulire la politica dai comitati di affari e dalla palude degli interessi personali.
Un referendum assolutamente inutile simile ad un gioco elegante dell' alta borghesia che prova a sconfiggere la noia non trovando il coraggio di affrontare i problemi della gente.Siamo all' interno di una società in cambiamento che esprime il disagio di una generazione che ha meno certezze e meno punti di riferimento, siamo il prodotto di una globalizzazione in espansione che ha raggiunto le solitarie periferie montane.
Non ci accorgiamo delle nuove povertà che dilagano nella nostra società, non abbiamo mezzi e risorse per fronteggiare la desolante disoccupazione che sta cambiando il volto e le abitudini delle nostre famiglie.Facciamo fatica a capire la condizione degli adolescenti e le cause dell'aumento della dipendenza da alcol e droga, e di analizzare i perduranti problemi legati alla migrazione e all' accoglienza dei profughi. Non trovo una parola di indignazione nei confronti di conflitti spietati e di bombardamenti a tappeto che distruggono ospedali, ammazzano i civili e fanno strage di bambini,.
I piccoli comuni sono destinati all' estinzione perché condannati dalla politica dell' austerity che toglie ai poveri e concede ai ricchi, la scuola è trasformata in azienda che deve produrre iscritti e avere docenti docili alle direttive ministeriali, la sanità è diventata un terno al lotto, dove funziona e dove no senza che questo preoccupi qualcuno.Strade insicure e il territorio minacciato da strategie incerte e insicure riguardanti il ciclo dello smaltimento dei rifiuti.
Intanto si discute del si e del no, brillanti giornalisti, dotti costituzionalisti, intramontabili notabili, giovani promesse si contendono a suon di cifre e di esempi il consenso dei cittadini.Rimango a guardare una proposta referendaria che non puzza e non odora mentre le conseguenze della vittoria o della sconfitta avrebbero formidabili ripercussioni sulla politica nazionale, a prescindere dal quesito sul quale siamo chiamati ad esprimerci.