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Martedì, 16 Aprile 2024
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Frosinone, Ottaviani: classe dirigente più responsabile

Dopo la rivolta da parte degli amministratori comunali, dei sindaci e di tanti cittadini verso il comportamento perpetrato dal presidente della Camera di Commercio, Marcello Pigliacelli, contro il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, in...

Dopo la rivolta da parte degli amministratori comunali, dei sindaci e di tanti cittadini verso il comportamento perpetrato dal presidente della Camera di Commercio, Marcello Pigliacelli, contro il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, in occasione dell'assemblea di confronto sulle inadempienze del gestore del servizio idrico, si sono registrate, in queste ore, numerose prese di posizione sia da parte del mondo politico, che da parte, anche, degli ambienti imprenditoriali della provincia di Frosinone.

E proprio sulla questione della necessità dell'equilibrio nei rapporti tra le istituzioni, è intervenuto il sindaco di Frosinone. "Ormai non stiamo più discutendo – ha dichiarato Ottaviani – del fatto, in sé increscioso, del presidente di una Camera di Commercio che invia due vigilanti privati per far scendere di peso un sindaco, dal palco, mentre illustra e difende i diritti dei cittadini rispetto agli inadempimenti di Acea sul nostro territorio. E, neppure, vale la pena soffermarsi ulteriormente sulla minaccia di prendere a botte il sindaco se avesse continuato a parlare, poiché anche per ragioni di carattere professionale, siamo abituati a vedere di tutto. È in discussione, però, un principio basilare dell'ordinamento democratico, ossia il profilo speculare della divisione dei poteri che si traduce, a livello locale, nella diversa attribuzione delle competenze, oltre che nel rifiuto delle ingerenze, tra impresa, politica e cittadini. Su tematiche particolarmente sensibili, come la gestione del servizio idrico, è apparso sin troppo evidente come alcuni meccanismi lobbistici, nella migliore accezione etimologica, con collaborazioni anomale tra una parte della politica e una parte, grazie al cielo minimale, delle imprese, rischino di portare al cortocircuito istituzionale, in assenza di un effettivo rispetto dei reciproci ambiti. Del resto, pur ringraziando i rappresentanti delle categorie produttive per le numerose manifestazioni di solidarietà che, in queste ore, sono giunte alla mia persona, bisogna anche auspicare che, per il futuro, tutti abbiano la possibilità di disegnare, con maggiore libertà e ponderazione, i perimetri dell'organizzazione interna al proprio settore. Se è giusto porre la questione sui meccanismi di selezione della classe dirigente che si occupa di amministrare i comuni, le regioni e il Parlamento, è parimenti doveroso, oggi, porsi il problema sui meccanismi di selezione della classe dirigente di alcune categorie imprenditoriali, che poi risultano determinanti nell'attribuzione degli incarichi di guida degli enti pubblici economici. L'immagine della nostra provincia all'interno del contesto nazionale, infatti, non viene proiettata solo dalla politica o dai successi della squadra di calcio, ma anche dal modo di porsi, dallo stile e dall'autorevolezza della classe imprenditoriale che opera sul nostro territorio".

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