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Paliano, i cons. del gruppo la Coccinella: "Sturvi vende Arkesia ed Amea energia elettrica ad Acea"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Ieri una nuova brutta pagina per Paliano al Consiglio Comunale. Questa amministrazione dopo aver permesso attraverso le sue operazioni errate l'acquisto da parte di privati della Selva cancellando l'intuizione della...



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Ieri una nuova brutta pagina per Paliano al Consiglio Comunale. Questa amministrazione dopo aver permesso attraverso le sue operazioni errate l'acquisto da parte di privati della Selva cancellando l'intuizione della Stu del sindaco Giordani, oggi vende in modo superficiale ed a cuor leggero il ramo di azienda di Amea riguardante i clienti Energia Elettrica ed Arkesia. In una cosa sicuramente l'Amministrazione Sturvi si è distinta in questi 4 anni: amministrare la cosa Pubblica come se fosse un azienda, vendendo e facendo business. Per fare tutto ciò sicuramente non ci voleva alcuna intuizione. Tutti sarebbero stati capaci di farlo. Di seguito pubblichiamo - spiegano i Consiglieri Comunali Capitani Giulio, Alfieri Domenico, Germanò Ugo Maria Stefano in una nota alla stampa - la nostra posizione in merito a tale argomento depositata agli atti del consiglio comunale: Tale operazione fu prospettata la prima volta in una riunione al Comune assieme ad altre misure (cessione del servizio idrico ad ATO, ricapitalizzazione dell’Amea con i soldi derivanti da vendita di Arkesia ed investimenti nel campo del solare) come necessaria per il risanamento dell’Azienda..

Oggi in questa assise ci apprestiamo a votare la cessione del ramo di azienda concernente le utenze elettriche da parte di Amea al gruppo Acea al prezzo di € 90.000 rilevata la presenza di un’unica offerta di acquisto.

La determinazione del valore del pacchetto clienti trasferiti è solo una parte, forse neppure la più rilevante, del problema. A fianco di questa valutazione ne vanno fatte altre relative alla gestione dei crediti e del personale.

Qualche anno fa l’azienda vantava oltre 2 ml di crediti nei confronti dei suoi clienti che furono in gran parte riassorbiti grazie ad una massiccia operazione di recupero messa in atto dall’azienda e resa possibile dalla responsabile comprensione dei cittadini.

Non è dato sapere a quanto ammontino oggi i crediti elettrici, ma non è assurdo ipotizzare che siano una cifra molto consistente.

Con la semplice vendita dei contratti elettrici tali crediti rimarranno nel bilancio dell’Amea che non avrà, a parte i mezzi legali, alcuna forza contrattuale per esigerne il pagamento. Di conseguenza negli anni a venire dovrà procedere a continue svalutazioni per riassorbirli.



Diverso sarebbe se Amea vendesse non solo i contratti dei clienti, ma anche i crediti. L’operazione di vendita dei crediti è più importante di quella di vendita dei soli contratti elettrici: venderli all’80% o al 70% del loro valore nominale significa portare in bilancio perdite che superano il ricavo dalla vendita dei clienti.

Sarebbe stato un buon affare per Amea addirittura cedere i crediti al loro valore nominale e cedere gratuitamente i contratti dei clienti.



La eventuale vendita dei crediti però andrebbe fatta contestualmente alla vendita dei contratti e non successivamente (come vorrebbero probabilmente i sostenitori degli acquirenti) per evitare che l’azienda si trovi a trattare un problema di suo interesse in condizioni di estrema debolezza.





Crediamo sia del tutto illogico sostenere che l’azienda possa mantenere immutata la propria organizzazione del personale cedendo un’attività che rappresenta più di un terzo del suo fatturato. Ignorare i riflessi sul personale dell’operazione significa gravare l’Amea di ulteriori costi di personale improduttivo.



Peraltro la cessione di Arkesia ad Acea ha probabilmente già saturato le capacità di Acea di assorbire personale esterno precludendo questa via in caso di vendita ad Acea del ramo di Azienda Amea.



La cessione dell’attività di vendita dell’energia elettrica dell’Amea porta, a regime, sicuramente un giovamento all’azienda ma noi votiamo contrario a questo punto all’ordine del giorno per i seguenti motivi:



1) la gestione dei crediti assume la massima importanza.

Presentare e valutare l’operazione considerando solo il ricavo dalla vendita dei clienti elettrici, è un modo parziale e pericoloso (ed anche un po’ opaco) di affrontare il problema



2) Affinchè l’operazione possa avere i benefici effetti prospettati è necessario evitare di creare aree di inefficienza predisponendo nuove attività cui destinare le risorse in esubero, per cui esprimiamo forte preoccupazione anchee per il futuro dei dipendenti Amea.



3) la frettolosa ed improvvisa accelerazione con cui si è avviata e si sta concludendo tale operazione desta preoccupazione e sorpresa visto il delicato argomento.

Ciò avviene tra l’altro contestualmente alle dimissioni del terzo Presidente Amea in 3 anni e alla vendita dell’altra nostra azienda partecipata Arkesia.



4) Siamo inoltre estremamente convinti che tali tipi di operazioni siano sconsigliabili ed anomale a fine di una legislatura amministrativa e possano destare sospetti tra i cittadini tutti.



5) Arkesia 3-4 anni fa era sull’orlo del fallimento…si affermava: “bisogna venderla perché altrimenti entro tre mesi bisogna portare i libri in tribunale”…

Sono passati svariati anni ed Arkesia è ancora lì. Eliminata qualche distorsione è reduce da 2-3 anni di bilanci positivi.

Forse, tutto sommato, più che vendere Arkesia, gli si potevano cedere i clienti elettrici di Amea; ne avrebbe tratto giovamento Arkesia che avrebbe visto il suo fatturato crescere in modo iperbolico e ne avrebbe tratto giovamento Amea che avrebbe ceduto un’attività commerciale ad una società meglio strutturata per gestirla e tutto sarebbe rimasto in casa come la nostra tradizione ci impone.

I Consiglieri Comunali Capitani Giulio, Alfieri Domenico, Germanò Ugo Maria Stefano

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