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Paliano, nel caos della politica della sinistra PD si inserisce con lucidità Massimiliano Massimi

In questo momento di crisi del PD dove prima si candidano e poi si ritirano a livello Nazionale. C’è una forte scissione, che nessuno vuole, ma nei fatti c’è. Il dibattito si allarga ovviamente anche in provincia

In questo momento di crisi del PD dove prima si candidano e poi si ritirano a livello Nazionale. C’è una forte scissione, che nessuno vuole, ma nei fatti c’è. Il dibattito si allarga ovviamente anche in provincia

ed a Frosinone, l’unico che ha avuto una certa lucidità in occasione del primo dibattito che si è fatto all’interno del PD provinciale, dove c’è un presidente inadeguato e inesistente ha dimostrato lucidità é l’ex assessore del Comune di Paliano, Massimiliano Massimi che ci sintetizza cosi il suo discorso: "Tra qualche sguardo che poggiò sugli eventi di cronaca del PD supera gli stessi eventi della cronaca. Perdonami ma ci sarà tempo, eventualmente, per ritornare sulla bassa macelleria politica costruita sui gossip e sui pettegolezzi che immagino possano interessare molto nell'epoca delle informazioni veloci e abbondanti. Questo mese ricorre un decennale importante della storia della sinistra italiana. Se non sbaglio era l'Ottobre del 2007 quando, con uno sparuto gruppo di delegati nazionali, a Firenze, ci opponemmo insieme a Gavino Angius, alla liquidazione forzata dei Democratici di Sinistra e alla costruzione in laboratorio del PD​. Decisero, con la stragrande maggioranza, di fare un salto politico nel vuoto, tanto chiari a tutti erano gli elementi che non lasciavano presagire nulla di buono. Infatti, gli anni seguenti sono stati dedicati al lancio di OPA per accaparrarsi il controllo del pacchetto azionario, ex Margherita da una parte ed ex DS dall'altra. Lunghi anni di scontri di potere non potevano lasciare che macerie di cui si è approfittato uno sconosciuto Sindaco di Firenze, snobbato dai più, troppo occupati a guardarsi l'ombelico. La ventata di freschezza che ha portato Matteo Renzi – scrive ancora Massimi- ha aperto una finestra lasciando fluire quell'aria stagnante che respiravamo tutti fino ad allora. L'ho votato Segretario, insieme a tantissime compagne e compagni, emiliani, toscani, umbri, ex partigiani, uomini e donne di comprovata fede e anima di sinistra. E'stato un moto di ribellione e nel contempo una flebile speranza. Il problema è che il Segretario non lo ha mai fatto. Abbiamo scoperto subito che le mire erano altre. C'era la necessità di ricostruire una comunità politica prima ancora che l'Italia. Potrà sembrare provocatorio e irriverente ma è così. Avrebbe dovuto dedicarsi alla ricostruzione di una cornice di significato, di orizzonte, di ideali comuni che poi e, solo dopo, sarebbero diventati proposte e azioni per il bene del nostro Paese. Non ha voluto farlo, troppa era la fretta di sedersi sulla poltrona importante. - -Aggiunge Massimi- Non vedo come possa essere possibile continuare a credergli oggi. Mi sembra lo stesso copione di tre anni fa. L'insofferenza con la quale vive la vita politica della propria collettività è palpabile. Gli sembra una perdita di tempo o quantomeno un noioso adempimento burocratico per il passaporto di Palazzo Chigi. Mi dispiace ma non era questo ciò che mi aspettavo". Ecco che a Massimi subentra un certo scoramento politico e aggiunge: Mi rimetto in viaggio insieme a tante compagne, compagni, amiche e amici che vogliono ricostruire una casa comune con le antiche prassi della buona politica. Credo che non ci sia nulla di nuovo sotto il cielo se non ciò che abbiamo dimenticato. Risulta inutile e fuorviante sbiancare pareti. Occorre ripristinare le fondamenta. Sarà arduo e complicato come rimettere il dentifricio nel tubetto ma le imprese più grandi sono state compiute se si ha avuto il coraggio, la forza e la determinazione di superare la cronaca e di scegliere delle stelle di riferimento. Sono convinto che i promotori della nuova costituente di sinistra sappiano in cuor loro che questo progetto dovrà superare loro stessi. Nei prossimi giorni, di pari passo con l'evoluzione nazionale, organizzeremo un'iniziativa anche nella nostra provincia per rimettere in moto passioni e idee”.

Però, caro Massimiliano è un grave peccato guardare indietro, semmai si dovrebbe guardare avanti con una sinistra più moderna che sappia fare le cose di sinistra. Ma attenzione che il mondo corre e le vecchie “cose” della sinistra non hanno più ragione di essere.

Giancarlo Flavi

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