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Paliano, prezzi troppo alti alle cantine e l'immobilismo organizzativo non fanno decollare il Palio

Di Giancarlo Flavi “No. Non serve pubblicità. Serve che abbassano i prezzi. Io, palianese di nascita, sono 3 anni che non ci vado. Per mangiare qualcosa te devi vende un rene. SO TUTTI PAZZI!!!!!!”. Così ha commentato un

Di Giancarlo Flavi

“No. Non serve pubblicità. Serve che abbassano i prezzi. Io, palianese di nascita, sono 3 anni che non ci vado. Per mangiare qualcosa te devi vende un rene. SO TUTTI PAZZI!!!!!!”. Così ha commentato un

nostro lettore, che si è anche firmato, l’articolo dell’altro giorno in cui parlavamo della partenza lenta delle cantine ed in cui non abbiamo offeso nessuno e benché meno gli straordinari volontari che sono l’anima pulsante del Palio di Paliano, ma che non si sa per quale assurdo motivo ha fatto perdere, come spesso accade, il lume della ragione al Selfimaniaco sindaco che ha ripreso ad offenderci sui social.

L’appello lanciato da questo nostro lettore sui prezzi ci sembra opportuno, perché se dobbiamo spendere queste cifre alla cantine per degustare un menù completo, con poco dippiù ce ne andiamo ad un ristorante della zona e magari troviamo qualche prelibatezza in più. Facendo un paragone con altri grandi eventi della zona al Palio di Artena un primo costa tre euro e un secondo altrettanto ecco perché tutte le sere gli stands, sin dalla prima sera, sono strapieni di gente.

È necessaria, quindi, una moderazione sui prezzi anzitutto, ma anche una diversificazione dei piatti da offrire al pubblico, molti dei quali ripetitivi e che si possono trovare in quasi tutte le cantine. Con l’altro articolo abbiamo voluto fare una critica costruttiva affinché si possano migliorare anche i piccoli aspetti per far venire ancor più gente, perché se il nostro paese si riempie anche noi siamo contenti anche.

Il Palio, però, non può essere sempre ripetitivo; da circa 20 anni non c’è nessun cambiamento. Quest’anno, inoltre, sarebbero arrivati anche 10.000 euro dalla Regione Lazio. Allora è facile chiedersi, ma questi soldi vengono spesi solo per le rumorose bombarde? Lavorare sulla coreografia della sfilata, invitare personaggi famosi che creino un’evento nell’evento come fanno ormai da molti anni a Marino per la sagra dell’Uva. Insomma, è arrivata l’ora di darsi una mossa nell’interesse generale e speriamo che la rete d’impresa su strada sia capace di dare il contributo di idee e di iniziative per far crescere il Palio e le Cantine.

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