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Pastena, 19 luglio il ricordo di Paolo Borsellino del sindaco Gnesi

Il 19 luglio è un giorno che drammaticamente porta indietro negli anni allorché nel 1992 in via D’Amelio a Palermo furono fatti saltare in aria il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta.

Il 19 luglio è un giorno che drammaticamente porta indietro negli anni allorché nel 1992 in via D’Amelio a Palermo furono fatti saltare in aria il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta.

Una strage spietata che non lasciò scampo a nessuno, una tecnica da gueriglia urbana euna regia occulta che nonostante i tanti processi ancora non è stata svelata.

Si parla tuttora di una trattativa Stato-mafia di cui il giudice Borsellino venne a conoscenza subito dopo la morte del suo amico e collega Giovanni Falcone, si depistarono le indagini con le false confessioni di un finto pentito e soprattutto dal luogo dell’attentato fu fatta sparire la famosa agenda rossa .

Ma oltre la commozione e l’emozione che riaffiora inevitabilmente nella memoria per quella che appariva un’avanzata strafottente e spregiudicata della mafia siciliana, resta da chiedersi quanto sia cambiato l’atteggiamento della politica nei riguardi del pericolo delle infiltrazioni criminali nelle istituzioni e soprattutto quanto sia mutato l’atteggiamento della gente comune nei confronti dei fenomeni di corruzione e malaffare.

Per evitare celebrazioni fittizie e vuote, per impedire che la retorica prevalga sulla ragione e per scongiurare che gli stessi corrotti sprechino parole di elogio nei confronti del giudice Borsellino occorre fare una seria analisi dei fenomeni mafiosi che sono diffusi anche in ciociaria e che storicamente sono radicati nel sud pontino.

Tutti devono temere la mafia perché nonostante preferisca appartarsi e vivere nel segreto, benché nel silenzio stipuli accordi vincolanti e duraturi con segmenti del potere politico, finanziario e massonico, i suoi tentacoli arrivano all’interno delle istituzioni condizionando il comportamento dei rappresentanti del popolo e compromettendo il libero voto e la stesa democrazia.

In troppi ritengono che questa minaccia alle istituzioni sia solamente teorica e che l’economia, la finanza e la politica siano immuni e sufficientemente forti da respingere i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, mentre esistono dati certi di un profondo radicamento dei clan che oltre a suddividersi il controllo del territorio investono enormi capitali nei settori commerciali, del ciclo dei rifiuti, del cemento, della movimentazione terra, dei trasporti, degli appalti pubblici e del terziario.

Questa è una data che non va dimenticata, la scuola, la chiesa, le associazioni devono dare peso ed importanza ai valori della legalità e del rispetto dello Stato e soprattutto devono prevalere nel mondo politico ed imprenditoriale gli atteggiamenti di condanna e di denuncia dei comportamenti collusivi e illegali presenti nella pubblica amministrazione.

Il 19 luglio è una data triste che rischia di vanificare il sacrificio di tanti servitori dello Stato se la derisione e lo scherno di tanti sepolcri imbiancati prevarrà sull’impegno e sul desiderio di tanti giovani che lottano per uno Stato pulito, onesto e al servizio dei cittadini.

stele falcone e borsellino

il sindaco dott. Arturo Gnesi

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