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Venerdì, 19 Aprile 2024
Nord Ciociaria

Pastena, 45 dipendenti del consorzio delle grotte senza stipendio da un anno

Sindaco Gnesi:  costoro non hanno Santi in paradiso. Per quanto riguarda Pastena, oltre al superamento del grave handicap ereditato con l’enormità dei debiti pregressi abbiamo dovuto mettere a posto il disordine imperante nel settore delle opere...

Sindaco Gnesi: costoro non hanno Santi in paradiso. Per quanto riguarda Pastena, oltre al superamento del grave handicap ereditato con l’enormità dei debiti pregressi abbiamo dovuto mettere a posto il disordine imperante nel settore delle opere pubbliche ma il problema che colpisce al cuore la nostra gente è la disoccupazione e la condizione di oltre 40 lavoratori che non ricevono gli stipendi da oltre un anno.

Sono i dipendenti del consorzio delle Grotte di Pastena che hanno lavorato con estrema professionalità tant’è vero che il trend turistico quest’anno è stato positivo e nonostante la crisi dilagante che colpisce le famiglie italiane siamo riusciti ad incrementare il numero dei visitatori delle Grotte. Hanno lavorato e lavorano tuttora eppure non vengono pagati.

Ho cercato nelle convenzioni esistenti, nei trattati internazionali qualche paragrafo o comma che potesse in qualche modo giustificare questa grave situazione ma non ho trovato nulla.

E’ una situazione anomala ed irregolare ed è una grave sconfitta per gli ideali difesi e sostenuti dalla nostra costituzione e l’esempio che la politica funziona al contrario perché anziché risolvere i problemi li crea.

Ma non è finita qua perché ci sono nella mia piccola comunità di circa milleecinquento abitanti, altri trentacinque lavoratori appartenenti al bacino LSU che da oltre quindici mesi non ricevono il becco di un quattrino.

Le istituzioni si trincerano dietro i no-comment, oppure dicono che non c’entrano nulla oppure che si stanno dando da fare per liberare le risorse necessarie e accreditarle sui conti dei comuni che dovranno alla fine provvedere a pagare gli stipendi.

Ma non basta scrivere, dire di aspettare ancora qualche settimana e invocare la pazienza perché questi lavoratori di pazienza non ne hanno più.

Li vedo tutte le mattine e mi chiedono se ci sono buone notizie, hanno bollette da pagare, altre scadenze riguardanti le tasse comunali, evitano addirittura di programmare le spese sanitarie, hanno rinunciato a internet, tengono le macchine ferme perché non riescono a pagare l’assicurazione e hanno problemi anche per fare la spesa.

Un paese civile dovrebbe come impegno prioritario combattere la povertà e dare ad ogni cittadino le condizioni minime per vivere decorosamente, a Pastena stiamo compromettendo il futuro delle prossime generazioni perché a i giovani viene precluso addirittura l’accesso all’istruzione e diventa un sogno proibito l’iscrizione all’università.

Questi problemi devono essere conosciuti perché dobbiamo restituire la dignità alla politica che è solo servizio al prossimo e deve non trovare pace fintanto che fuori dai nostri palazzi ci sono persone che reclamano rispetto per i loro diritti e una migliore qualità della vita. Per me essere sindaco significa fare queste cose ma non sempre trovo interlocutori attenti e in grado di capire questi problemi.

Sindaco dott. Arturo Gnesi

Dietro il muro del silenzio.

Per dare un ruolo alto e nobile alla politica, per il doveroso rispetto dei cittadini e per ribadire l’impegno contro lo spreco delle risorse pubbliche , ho convocato, per martedì prossimo, le imprese, i tecnici, i progettisti i direttori dei cantieri di alcune opere che pur avendo avuto un iter apparentemente normale presentano ancora oggettive problematicità.

Opere che sono sul nostro territorio, alcune realizzate accanto alle grotte, altre nel perimetro del centrourbano e che tuttavia hanno presentato dall’inizio del nostro corso amministrativo, ostacoli insormontabili.

Per alcune, dopo faticose istruttorie , sono stati raggiunti esiti soddisfacenti mentre per altre si naviga ancora in alto mare. Tanti gli incontri, i chiarimenti per la visione degli atti , l’acquisizione delle procedure amministrativo-finanziarie e delle rendicontazioni tecniche con le quali sono stati dipanati i tanti intoppi che hanno talvolta bloccato i finanziamenti regionali, impedito il pagamento delle imprese e sancito la chiusura dei lavori.

Per alcune grandi opere purtroppo non si riesce a trovare il bandolo della matassa e benché portate a termine sono inutilizzate per carenze strutturali o difetti connessi al momento della costruzione. L’area pic-nic delle grotte, costata oltre un milione di euro, mai usata e in pochi anni usurata dalle intemperie che anziché favorire l’ospitalità e l’accoglienza dei turisti rappresenta un triste esempio del cattivo uso deisoldi pubblici. Una rete fognante anch’essa costata oltre un milione di euro che non è potuta mai entrare in funzione per difetti strutturali. Una struttura scolastica nuova di zecca che riceve acqua dal soffitto e dalle pareti realizzate in alluminio, ferro e vetro e che da quattro anni è rimasta chiusa.

Infine una rete di illuminazione pubblica con un contenzioso giudiziario in corso e che non può essere concessa in gestioneper ottimizzare i costi . All’elenco potremmo aggiungere ancora altre ma il dato allarmante è che esiste un muro di silenzio che sembra fatto apposta per coprire le situazioni imbarazzanti di cui alcuni sono aconoscenza ma di cui nessuno vuol parlare, almeno pubblicamente.

Non voglio processare nessuno né tanto meno innalzare polveroni su presunti comportamenti illeciti, certo chiederò a tutti i di fare un attodi coraggio e rimuovere quegli ostacoli che costrigono il paese allo stallo, all’arretratezza economica e culturale e impediscono il risanamento e l’utilizzo delle opere.

Dobbiamo soprattutto ribaltare quell’immagine deleteria di uno Stato disattento, sprecone e permissivo.

Il timore è che molti non si presenteranno come accaduto già in passato quando senza remore abbiamo accennato alle tante, troppe inosservanze che hanno fatto dei lavori pubblici realizzati a Pastena delle veree proprie nefandezze.

Li aspetteremo convinti che anche loro, imprese e tecnici, vogliano ribadire la loro correttezza ed onestà intellettuale e rompere quell’atteggiamento remissivo che, in alcuni casi, li ha resi ostaggi e complici di una classe politica intenta a procurarsi affari, soldi e potere .

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