Pastena, grido di dolore: amministratori con le mani legate
Non si può governare un ente locale facendo a meno della politica o non avendo alcuna idea sulla società che si vuole costruire o sulla civiltà che si vuole promuovere.
Non si può governare un ente locale facendo a meno della politica o non avendo alcuna idea sulla società che si vuole costruire o sulla civiltà che si vuole promuovere.
La politica è un cammino e non una carriera, è un gruppo e non un sogno narcisistico, è un incontro e non l'esaltazione dell'individualismo.
La democrazia è un modello di condivisione delle scelte e delle responsabilità che riguardano le norme da rispettare e i diritti da salvaguardare.
La giustizia auspicata dalla costituzione dovrebbe consentire l'abbattimento dei muri e l'eliminazione dei privilegi sociali.
Il potere basato sul consenso popolare non dovrebbe diventare il sigillo di uno status quo o la garanzia per alcuni di creare profitto a proprio vantaggio passando sopra le legittime aspirazioni dei cittadini comuni.
La politica dovrebbe essere l'argine alla commistione pericolosa tra interessi pubblici e affari privati e dovrebbe portare avanti le soluzioni per dare risposte ai bisogni della nostra gente.
La solidarietà e l'uguaglianza quali valori costitutivi per evitare che i favoritismi e i comparaggi condizionino una società basata sul voto di scambio.
Partendo da queste riflessioni appare evidente che i nostri territori sono abbandonati al loro destino e le grosse problematiche messe in un cassetto nell'attesa che qualcuno tenti dapprima di capirne il senso e poi eventualmente di suggerire qualche soluzione.
Il lavoro non c'è e quello disponibile bisogna non solo sudarselo (com'è ovvio)ma a volte pagarselo.
Risorse finanziarie tagliate e assegnate con ritardo che creano problemi alle imprese e ai lavoratori e talvolta compromettono l'ultimazione delle opere pubbliche.
Viabilità dissestata che danneggia il turismo e la permanenza dei visitatori nei nostri paesi.
Fondi destinati alle emergenze sociali che non bastano mai mentre la riorganizzazione delle forze dell'ordine e le diverse spending review che ne hanno ridotto il numero stanno portando ad un pericoloso incremento del traffico di droga.
Rifiuti, scuola, sanità, accoglienza degli immigrati, servizio idrico, tutela e salvaguardia del territorio, sono queste alcune competenze sulle quali gli amministratori hanno grosse responsabilità e talvolta senza che i partiti politici siano in grado di offrire suggerimenti validi o soluzioni adeguate.
Diventa sempre più difficile amministrare i nostri comuni soprattutto perché è difficile essere in sintonia con le istituzioni regionali e nazionali alle quali dei nostri problemi pare che non importi nulla.
Arturo Gnesi