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Pastena, il sindaco Gnesi rinuncia al rimborso per la cultura della solidarietà

Importante gesto di amore e solidarietà al paese del sindaco Dott. Arturo Gnesi, che ha rinunciato all’identità ed ai rimborsi spesa per metterli a disposizione di iniziative culturali che promuovono i valori della solidarietà.

Importante gesto di amore e solidarietà al paese del sindaco Dott. Arturo Gnesi, che ha rinunciato all’identità ed ai rimborsi spesa per metterli a disposizione di iniziative culturali che promuovono i valori della solidarietà.

Così ha scritto a tutti i Consiglieri Comunali il primo cittadino, i quali hanno dovuto prenderne atto, nell’ultimo Consiglio Comunale.

“benché non ci sia alcun obbligo formale che disponga la rinuncia alle indennità di carica e benché ho sempre evitato, salvo rare eccezioni, di richiedere i rimborsi per le spese sostenute per gli innumerevoli spostamenti istituzionali, ritengo eticamente doveroso e corretto mettere a disposizione dei bisogni della nostra collettività tutta la mia retribuzione amministrativa.

E’ sicuramente una goccia d’acqua in questa lunga traversata del deserto che costringe molti nostri concittadini a sacrifici, sofferenze, rinunce e privazioni.

Un momento difficile che condiziona la serenità e il benessere di tante famiglie colpendo sia i giovani alla ricerca spasmodica di un posto di lavoro e sia le persone mature che dopo decenni di lavoro in fabbrica vengono avviati alla cassa integrazione, alla mobilità o persino licenziati.

Sguardi che chiedono aiuto e silenzi che esprimono il disagio e la fatica quotidiana per non poter garantire ai figli il futuro sperato o addirittura di non poter concedere il minimo per una vita dignitosa e serena.

Stiamo mettendo a disposizione della nostra popolazione tutto quanto è possibile in questo periodo caratterizzato da una profonda crisi economica che blocca lo sviluppo dell’intera nazione e condiziona il mantenimento di un adeguato livello degli stessi servizi essenziali inerenti la tutela della salute, il diritto allo studio, la sicurezza sociale, il diritto alla casa e al lavoro.

Consapevoli di questo drammatico momento storico nel quale la gente esprime sempre più sfiducia nei confronti della pubbliche amministrazione e rabbia nei riguardi della politica e dei suoi esponenti istituzionali, abbiamo tenuto sotto controllo la spesa del nostro Ente che benché dissestato dal punto di vista finanziario, e non solo, non ha provveduto ad innalzare le tasse.

Questo mio semplice gesto potrà servire a sostenere, mediante la costituzione di un fondo sociale, quelle situazioni familiari o personali di disagio o di emarginazione sociale per incoraggiare chi cade nello sconforto morale e nell’assoluta incapienza economica.

Dal primo giugno p.v. e fino a termine del mandato queste somme saranno- conclude il Sindaco- a disposizione anche in minima parte per quelle iniziative culturali che promuoveranno i valori della solidarietà, della giustizia e della pace sociale”. Perché Lo ha fatto gli abbiamo chiesto:

“L'ho fatto per rispetto della mia gente e perché, essere per un periodo della vita, sindaco del mio paese, è aldilà delle incomprensioni e delle malignità, una soddisfazione impagabile. Per evitare le strumentalizzazioni pre-elettorali ho evitato di comunicarlo nei giorni passati”. Ci ha scritto.

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