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Pastena, l’allarme povertà dell’Eursipes: uno specchio fedele della realtà che viviamo ogni giorno

Dopo aver visto il rapporto Eurispes che oltre ad aver sottolineato la diminuzione  della fiducia degli italiani nelle istituzioni  drammaticamente sottolinea che 8 italiani su 10  ritengono che la situazione economica in Italia sia peggiorata.

Dopo aver visto il rapporto Eurispes che oltre ad aver sottolineato la diminuzione della fiducia degli italiani nelle istituzioni drammaticamente sottolinea che 8 italiani su 10 ritengono che la situazione economica in Italia sia peggiorata.

Il 47,2% delle famiglie non arriva a fine mese e per far fronte a questa crisi prolungata il 62,8% è costretta ad usare i risparmi per far quadrare i bilanci facendo persino ricorso, nel 30% dei casi, alla piccola economia delle pensioni degli anziani. Se le famiglie sono sempre più schiacciate dalla miseria e la società è succube di un processo di impoverimento globale, sono purtroppo in crescita il rischio usura e le somme che transitano dall’economia sana a quella illegale controllata dalla mafia e dalla criminalità organizzata.

La disoccupazione giovanile è una piaga dell’inizio del terzo millennio in quanto il 45,4% della popolazione, in prevalenza giovani, è in cerca di lavoro con un crescente desiderio di emigrare all’estero. Il potere d’acquisto è calato per 7 italiani su 10, che hanno dovuto modificare il proprio modello di acquisti e il 40,9% dei cittadini non riesce oggi a far fronte alle spese mediche.

Di fronte a questi parametri risulta che la condizione economica delle famiglie è diventata la vera emergenza attuale e il mantenimento degli standard di qualità della vita risulta compromesso anche per i ceti medi prima garantiti.

Non va sottovalutata l’espansione della pressione fiscale nazionale e locale su imprese e famiglie creando sacche diffuse di povertà e che portano al fallimento le piccole imprese o le costringono ad abbassare le saracinesche e portare la sede e la catena produttiva nei paese nord-africani, dell’est europeo oppure in America Latina e nel sud est asiatico.

Una volta perse l’imprese sarà ben difficile recuperare lavoro, occupazione, benessere e soprattutto la certezza di avere una pensione garante di una decorosa qualità della vita.

A fronte di questa realtà la classe politica si attarda, invece, sulle riforme istituzionali che non sono al centro dei problemi della popolazione e soprattutto non eliminano né la corruzione e né limitano il potere delle infiltrazioni mafiose.

Mentre la Chiesa, dopo un lungo periodo di crisi, riconquista la fiducia degli italiani, la classe politica, spesso banale ed autoreferenziale è protesa a salvaguardare gli interessi consolidati, perde rovinosamente terreno facendo aumentare la rabbia e la sfiducia dei cittadini.

Questa pericolosa situazione sociale che sta trascinando la nostra società sulle sponde del mar Egeo rischiando di far naufragare il nostro paese come la Grecia, deve essere affrontata con la massima urgenza e severità soprattutto colpendo le sacche di corruzione e collusione della classe politica e della pubblica amministrazione che hanno permesso ruberie, privilegi e spreco delle risorse pubbliche. I trasferimenti dello Stato agli Enti locali per arginare i bisogni e le sofferenze degli emarginati, dei disagiati, dei disoccupati, dei disabili sono diminuiti paurosamente e in alcuni casi di oltre il 50 -60 % e questa manovra di austerità, mette in grosse difficoltà gli amministratori locali che vedono da vicino e spesso impotenti, i sacrifici e le mortificazioni di tanta gente umile e laboriosa che ha “ buttato il sangue” per costruire una società più giusta, democratica e solidale.

Abbiamo il compito di stare tra la gente e dare risposte ai problemi ma senza difendere ladri e lestofanti che con l’alibi dell’ospitalità ai rifugiati politici o dell’accoglienza ai diseredati e senza tetto mettono in piedi veri comitati d’affari destinati all’arricchimento personale e al mantenimento del voto di scambio. Succede a Roma, succede nella nostra provincia e sarebbe ora di avere più coraggio nelle scelte politiche per dare speranza alle nostre comunità.

Il sindaco dott. Arturo Gnesi

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