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Patrica,  Belli all’ex assessore Palmegiani: sindaco tradito ecco i motivi

La sfiducia all’ex sindaco Denise Caprara (con conseguente arrivo del commissario prefettizio) è al centro del duro scontro politico a Patrica. E, soprattutto, le motivazioni che hanno portato al “tradimento” non sono state ancora assimilate e...

La sfiducia all’ex sindaco Denise Caprara (con conseguente arrivo del commissario prefettizio) è al centro del duro scontro politico a Patrica. E, soprattutto, le motivazioni che hanno portato al “tradimento” non sono state ancora assimilate e comprese dai cittadini.

Ora è l’ex presidente del Consiglio, Stefano Belli, a replicare all’ex assessore Enrico Palmegiani, uno dei “traditori” dell’ex maggioranza.

«Ho letto con stupore – esordisce Stefano Belli - le spiegazioni che fornisce Enrico Palmigiani, per giustificare il suo passaggio all’opposizione. Peccato che ne abbia dimenticata una, la più importante: quella di aver tradito il suo elettorato esclusivamente per accordi “di altra natura”. Per obiettivi, cioè, che fanno comodo ad altre persone estranee alla realtà di Patrica. E, purtroppo, la gente di Patrica ben conosce i veri motivi… Ecco il livello “politico” cui siamo arrivati….»

Poi, rivolgendosi ai cittadini, Belli aggiunge: «La verità è che è troppo comodo far parte di una coalizione, raccogliere voti popolari grazie ad un programma esposto sotto un simbolo, e poi … fuggire con il bottino. Un bottino fatto di tradimenti nei confronti dei cittadini, che in questo periodo sono allo sbando per non avere una guida “democraticamente eletta” ma guidati da un commissario.

A questo punto non mi stupirei, ad esempio, vedere il solerte consigliere ricandidarsi con il candidato sindaco della sinistra. E mentre la gente intuisce il perché, sarà lui, poi, a doverlo giustificare alla sua coscienza e, soprattutto, ai suoi elettori.

A me preme ricordare che chi fa parte di una maggioranza (e Palmegiani ne ha fatto parte fino a poco fa come assessore) ne condivide tutti i programmi e tutti i passaggi, sia nei momenti favorevoli, sia nei momenti critici. Ma, comunque, termina il mandato amministrativo dato dal popolo. La coerenza, per me, è e resta al primo posto».

Stefano Belli, poi, analizza le “motivazioni” addotte da chi ha tradito l’ex sindaco.

«Come fa a dire che gli sono state nascoste alcune pratiche?

Due le risposte: o non sapeva ciò che faceva, oppure vedeva e faceva finta di non capire. In ogni modo, essendo lui un tecnico di professione, chi, più di lui, poteva esaminare con cognizione di causa gli elaborati tecnici…?

Credo, invece, che tra amministratori responsabili valga una sola regola: il confronto democratico. Possiamo, ovviamente, pensarla in maniera diversa in molte circostanze, ma dalla sintesi del confronto emerge sempre la soluzione valida per tutti. Nel rispetto del mandato degli elettori. E un vero amministratore cerca sempre questa soluzione. Non fugge.

Certo, se poi (però) si hanno altre cose per la mente, allora tutto decade.

Purtroppo oggi le conseguenze le pagano i cittadini che in questi giorni hanno capito e, ne sono certo, non daranno più fiducia a chi, da tanti anni, ama superare gli steccati: una volta a destra e un'altra volta a sinistra per poi tornare magari, dove un giorno ha iniziato. Insomma, una serie di giravolte che poco fanno onore a chi riveste incarichi pubblici. Una strategia che non paga nel tempo e di certo verrà penalizzata dalla gente di Patrica . Un vero amministratore, se non condivide delle scelte, prima ne discute e poi, semmai, si dimette. Per di più un uomo che crede in certi valori, come vuol far credere, non avrebbe calpestato il lato umano di un Sindaco eletto democraticamente e, per di più, donna. La conclusione, a questo punto, è evidente: chi non sa confrontarsi, chi respinge il dialogo, chi non accetta la discussione non è un vero amministratore. Quindi, è meglio che resti a casa».

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