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Piglio, festeggiamenti in onore del Compatrono Beato Andrea Conti. Intervista con lo storico Stefano Parenti

La comunità francescana di San Lorenzo in Piglio ha programmato grandi manifestazioni religiose dal 21 al 24 Agosto 2014 con una fiaccolata, con una processione e con una serie di conferenze, mostre e con una ricca riffa di beneficenza per...

La comunità francescana di San Lorenzo in Piglio ha programmato grandi manifestazioni religiose dal 21 al 24 Agosto 2014 con una fiaccolata, con una processione e con una serie di conferenze, mostre e con una ricca riffa di beneficenza per festeggiare il Beato Andrea Conti.

Il frate esorcista, compatrono di Piglio, era spesso ricercato da coloro che soffrivano nell’anima e nel corpo a causa del demonio.

Infatti Andrea veniva chiamato il “flagellum demoni” per le sue doti di rigorosissima austerità e di umiltà. La formula deprecatoria che ha risolto gli esorcisti è stata: “per l’umiltà del Beato Andrea ti comando di allontanarti da codesto corpo”.

Come pure si è rilevata di grande e particolare efficacia l’invocazione: “Ora pronobis beate Andrea” unita all’imposizione della reliquia del suo cilizio.

Così il Comitato dei festeggiamenti, presieduto da padre Angelo Di Giorgio, guardiano del convento e Rettore della Chiesa di san Lorenzo in Piglio, ha programmato 3 giorni di festa con un triduo, con una fiaccolata notturna, Sabato 23 Agosto ore 21, e con una processione diurna Domenica 24 Agosto ore 18, in cui i pigliesi rinnovano il “patto d’amore” che li lega al loro ed eterno Beato per la chiesa ma a un grande Santo per il popolo pigliese.

Questo anno, per la prima volta nella storia, il corteo cittadino-processione penitenziale si svolgerà con l’illuminazione pubblica in quanto la storica via che conduce al sacro convento è uscita finalmente dalle tenebre e vuole collegarsi idealmente a quella eseguita sette secoli fa alla morte del Santo Anacoreta, avvenuta il 1 Febbraio 1302 (era nato ad Anagni nel 1240) ed alle tante altre occasioni e bisogni particolari, ricordiamo per esempio quella memorabile del 25 Novembre 1656 quando tutto il popolo con a capo Domenico Janardi, Arciprete della Collegiata Santa Maria Assunta in Piglio, si recò verso la tomba del Beato per implorare la liberazione dalla peste di Manzoniana memoria.

Tutto questo affinché il nostro Beato, che è stato anche l’ispiratore del 1°Giubileo, riacquisti l’importanza dovuta e che le sue opere in terra, non restino per i posteri solo un vago ricordo. Ancora oggi i fedeli si soffermano a vedere la croce, a sbarre di uguali dimensioni di circa 15 centimetri, contornata da fori di fissaggio di una grata (ora scomparsa) a difesa della croce stessa praticata dal Beato per fugare il demonio. Un’altra croce latina si può vedere su un macigno isolato lungo la Via San Lorenzo nella zona tuttora chiamata “la Cona del Beato Andrea”. Con questo segno di croce in “marmo insculpto” strumento di vittoria del Beato, il frate esorcista eluse tutti gli astuti tentativi dei nemici infernali. La guerra con i demoni fu per Andrea ininterrotta tanto che ancora oggi la gente sale l’erta via per raggiungere la chiesa di San Lorenzo e per pregare il frate esorcista.

PROSSIMA PUBBLICAZIONE DI UNO STUDIO STORICO-CRITICO SULLA BIOGRAFIA DEL BEATO ANDREA CONTI.

Verrà pubblicato a Natale uno studio storico-critico sul Beato Andrea Conti dal Professore Stefano Parenti, nativo di Piglio, e professore del Pontificio Ateneo di S. Anselmo a Roma, ma per molti anni ha tenuto corsi anche presso la Scuola di Studi Medievali e Francescani dell’Università Antonianum, sempre a Roma. In questi giorni ha terminato di scrivere uno studio storico-critico sulla biografia del beato Andrea Conti, così gli abbiamo posto alcune domande.

  1. Professore, lei è un medievista, ma principalmente è uno storico delle liturgie orientali: come mai ha deciso di occuparsi del Beato Andrea?
  2. La risposta più scontata potrebbe essere: perché sono nato a Piglio! Ma non è così. Infatti ho deciso di occuparmi del Beato Andrea per due ragioni. La prima perché la sua biografia ha sempre esercitato su di me un grande fascino. La seconda perché con le mie ricerche ho inteso in qualche modo onorare la memoria di alcuni padri del convento di S. Lorenzo ai quali sento di dovere molto. Ricordo p. Quirico Pignalberi, p. Onorio Lucchese, ma anche p. Giuseppe Nardi di Bologna, che trascorreva a Piglio qualche settimana di ferie. Non esagero: era davvero una scuola di santi.
  3. Cosa può anticiparci della sua prossima pubblicazione?
  4. Anzitutto conterrà l’edizione del Carme in onore del Beato dell’umanista Benedetto da Piglio conservato in un codice del XV secolo della biblioteca nazionale di Vienna. Benedetto era un chierico, uomo di cultura, e scriveva nella sua maturità e, inoltre, era un devoto del Beato Andrea. La sua è la testimonianza di un uomo adulto e colto, quindi degna di fede. Nato attorno al 1380, egli dichiara di aver attinto ai ricordi degli anziani del luogo. Altre sue osservazioni, invece, sono quelle di un testimone oculare: egli parla della chiesa, di una cappella in onore del Beato, edificata e fatta affrescare da tale fra Sisto, e anche della cella dove il Beato ha trascorso 40 anni in penitenza.
  5. In una cella? E cosa dice della grotta?

R. Della grotta non dice nulla. In realtà nessun autore parla della grotta del Beato prima del carmelitano fra Romualdo dell’Angelo Custode, che scrive le sue Memorie nel 1674. In effetti la biografia del Beato Andrea è stata costruita con citazioni a catena senza verificare l’attendibilità volta per volta della fonte di ciascuna fonte. Non solo,come ho dimostrato, Anton Maria Bonucci, il biografo ufficiale del 1724, ha falsificato alcuni testi, attribuendo allo storico francescano Bartolomeo da Pisa cose che non ha mai scritto.

  1. Molto interessante. Può anticiparci ancora qualcosa?
  2. Rispetto alla vita del Beato quale è stata divulgata ci sono in effetti tante puntualizzazioni da fare. Questa mia affermazioni non suoni però come una critica a quanto è stato scritto fino ad oggi. Ci sono generi letterari diversi: una biografia scritta per l’edificazione dei fedeli è molto diversa da un lavoro di agiografia critica. Faccio un esempio: per fini pastorali, l’apparizione al Beato Andrea dell’anima di Carlo d’Angiò è un evento che basta da solo a mettere in evidenza la santità di frate Andrea. Lo storico invece si chiede: perché Carlo d’Angiò doveva apparire proprio a un minorita? E alla domanda può dare due risposte: 1) perché in vita Carlo d’Angiò aveva perseguitato in Sicilia la corrente spirituale dei francescani; 2) perché era il nemico acerrimo di Corrado d’Antiochia (ca. 1240 - 1319), signore di Piglio e contemporaneo del Beato Andrea. In entrambi i casi il Beato Andrea assume un valore simbolico, e anche politico, di prima importanza. Ecco, questo genere di riflessione critica non interessa, giustamente, chi scrive con finalità spirituali, mentre deve interessare uno storico di mestiere.
  3. Ho capito, ci saranno altre sorprese. Buon lavoro!
  4. Grazie, ne ho bisogno! un saluto a tutti.

Ci congratuliamo con il prof. Stefano Parenti che ci ha rilasciato in esclusiva questa interessante intervista dalla Bulgaria proprio alla vigilia dei festeggiamenti in onore del Beato Andrea Conti che inizieranno a Piglio con un triduo Giovedì 21 Agosto 2014 nella chiesa di San Lorenzo. Giorgio Alessandro Pacetti

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