rotate-mobile
Nord Ciociaria Piglio

Piglio, Il servo di Dio Padre Quirico Pignalberi è stato proclamato Venerabile

La Congregazione dei Santi ha proclamato venerabile il servo di Dio P. Quirico Pignalberi con un decreto del 3 Marzo 2016, sottoscritto da Papa Francesco.

La Congregazione dei Santi ha proclamato venerabile il servo di Dio P. Quirico Pignalberi con un decreto del 3 Marzo 2016, sottoscritto da Papa Francesco.

P. Quirico Pignalberi

Per il nostro P. Quirico Pignalberi ofm conv. tutto è iniziato il 29 Giugno del 1992, nella chiesa di San Lorenzo in Piglio a motivo della sua fama di santità, è quindi uno dei tanti Beati in ...anticamera facenti parte della diocesi di Anagni-Alatri la più prolifica rispetto alle altre della provincia di Frosinone, tutti in corsa per un posto in Paradiso.

A presiedere la prima sessione del processo è stato l’allora Vescovo della Diocesi di Anagni-Alatri, Luigi Belloli, davanti alle autorità civili e religiose ed a numerosissimi fedeli giunti da ogni parte, dopo la richiesta avanzata dal postulatore padre Ambrogio Sanna al Vescovo di Albano Mons. Bernini, nella cui diocesi P. Quirico è morto (Anzio 18/07/1982), perché il processo canonico potesse svolgersi presso la curia anagnina, ordinaria dei luoghi, ove il religioso visse ed operò per circa 50 anni.

Il 1° Luglio 2005, sempre nella chiesa di San Lorenzo a Piglio, alla presenza delle autorità civili e religiose, tra uno stuolo di confratelli francescani, di sacerdoti, del collegio dei periti censori (storici e teologi), composto dal cancelliere Mons. Enzo Rossi, dal Giudice Delegato Mons. Angelo Ricci, dal Promotore di giustizia Mons. Bruno Durante ex parroco di Piglio, dal Notaio Don Marcello Coretti e parroco di Piglio, del Ministro Provinciale padre Piergiorgio Vitelli, del Vice Postulatore e promotore dell’iniziativa padre Ernesto Piacentini, dei sindaci della zona, ed alla presenza di tanti fedeli, il Vescovo di Anagni-Alatri Mons. Lorenzo Loppa aveva presieduto la sessione di chiusura del processo di canonizzazione del P. Quirico. P. Quirico fu anche scrittore. Un inventario delle sue opere, steso dopo la sua scomparsa enumera decine di quaderni e foglietti tra le cui righe emerge profonda dottrina teologica, parte di questa produzione è in via di pubblicazione.

Grazie alla presenza del P. Quirico, Piglio ospitò tra le sue mura nel lontano 1937, San Massimiliano Kolbe, confondatore con il P. Quirico della Milizia dell'Immacolata che conta numerosi iscritti nelle nostre contrade ciociare.

Il 18 di ogni mese, nella chiesa di San Lorenzo si celebra una Messa commemorativa, preceduta dall’Adorazione Eucaristica con la recita del Santo Rosario, molto caro al P. Quirico, ma la cui recita era un vero incubo, per chi si avvicinava al confessionale e la riceveva come penitenza.

Tutta la ciociaria guarda a P. Quirico con animo grato per tutto quello che ha fatto durante la sua vita in favore delle popolazioni ciociare con la parola e con l’esempio.

ITER DI SANTIFICAZIONE,

Due chiacchiere con P. Angelo Di Giorgio superiore del convento e rettore della chiesa di San Lorenzo per capire il cammino dei servi di Dio, dei venerabili, dei beati e dei santi tra processi, “avvocati del diavolo” e miracoli.

Sono questi i gradini della scala a detta di P Angelo che porta un comune mortale, frate, sacerdote, suore o laico che sia, a sedere al fianco dei santi del Paradiso. La strada da percorrere è lunga e tutta in salita dice P. Angelo e non ci sono purtroppo scorciatoie.

La vita degli “aspiranti” viene sottoposta ad attente analisi da parte di tribunali ecclesiastici di vario livello, così come le opere, vengono con grande scrupolo esaminate, sezionate, scrutate. E poi occorrono fatti concreti. Cioè miracoli, almeno un paio. Tutto, comunque, ha inizio con l’istruzione dell’inchiesta diocesana promossa dal cosiddetto “attore”, un singolo fedele oppure un’associazione di fedeli, una diocesi, una parrocchia o una congregazione religiosa. Tocca all’attore (che può agire solo per il tramite di postulatori o vice-postulatori) proporre al Vescovo competente l’avvio della causa di canonizzazione (santificazione) ed accollarsi tutte le spese, spesso ingenti, del processo.

L’attività di queste persone consiste nel raccogliere documenti, testimonianze, scritte o orali, ed altre prove. Il Vescovo, accertata la fondatezza della causa, dà il via libera all’inchiesta (a questo punto l’aspirante acquisisce il titolo di servo di Dio).

Svolti ulteriori controlli attraverso i promotori di giustizia, i cosiddetti avvocati del diavolo, ed i censori teologi, il Vescovo informa la Santa Sede. Questa, a sua volta, esaminata la documentazione, concede o meno il nulla osta al proseguimento dell’iter di santificazione. In caso di diniego, e non sono pochi gli esempi, la causa viene bloccata. Se il responso è invece positivo, la parola passa dalla diocesi alla Santa Sede ed entra in gioco la Sacra Congregazione per le cause dei Santi. Se anche il giudizio della Congregazione è positivo, viene proclamata l’eroicità delle virtù dell’aspirante che diviene venerabile. A questo punto scocca l’ora dei …miracoli.

Per essere nominati beati, infatti ne è necessario almeno uno (riconosciuto tale da apposita équipe medica): in genere si tratta di guarigioni definite impossibili con i normali mezzi scientifici. Nel caso la Congregazione dia l’ok al miracolo, il “venerabile” assurge al rango del beato. Il passaggio alla santificazione, secondo l’attuale procedura, avviene solo in seguito ad un altro miracolo dopo la sua beatificazione.

Giorgio Alessandro Pacetti

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piglio, Il servo di Dio Padre Quirico Pignalberi è stato proclamato Venerabile

FrosinoneToday è in caricamento