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Piglio,  iniziato il processo per un campano accusato di furto lo ha incastrato la ZTL

Nei giorni scorsi si è aperto il processo nell’aula del Tribunale di Frosinone contro un campano che è stato rinviato a giudizio con l’accusa di furto aggravato di cose esposte al pubblico nelle chiese di di S.Antonio Abate, della Collegiata Santa...

Nei giorni scorsi si è aperto il processo nell’aula del Tribunale di Frosinone contro un campano che è stato rinviato a giudizio con l’accusa di furto aggravato di cose esposte al pubblico nelle chiese di di S.Antonio Abate, della Collegiata Santa Maria Assunta e di Santa Lucia di Piglio.

Nella chiesa di Santa Lucia furono asportate cinque anfore, ventuno candelieri, un crocefisso d’altare, un tabernacolo per il Sepolcro del Giovedì Santo, quattro Reliquiari, calici, casole e oggetti di culto, tenuti in altissima considerazione affettiva e devozionale dai fedeli pigliesi, mentre nella Collegiata Santa Maria Assunta vennero sottratti alla Macchina della Madonna delle Rose quattro angioletti in legno dorato costati alla omonima Confraternita, nel 1978, quattro milioni e settecento mila lire delle vecchie lire come da foto. I fatti risalgono a quattro anni fa tra la notte del 14 e 15 Dicembre 2010 ed ad accorgersi del furto furono il parroco don Gianni Macali e la sacrestana della chiesa di Santa Lucia che subito ne denunciarono il fatto al Comandante della stazione locale dei Carabinieri. Ad incastrare il campano è stata la telecamera della Ztl posta nel Viale Umberto I° che aveva rilevato il passaggio dell’auto sprovvisto di permesso nella zona a traffico limitato. Il legale di fiducia del campano vuole dei chiarimenti su quella ripresa, in quanto l’uomo è stato visto soltanto passare in zona e non è stato colto in flagranza di reato. Per questo motivo nell’udienza di Settembre 2015, verrà ascoltato il gestore della telecamera della Ztl, per capire meglio le modalità e la realizzazione delle stesse riprese. E’ giunto il momento -dicono gli storici locali- di installare anche nell’interno delle chiese delle telecamere per assicurare e salvaguardare ai beni in esse in-custoditi la giusta attenzione e tutela in quanto facenti parte di un patrimonio artistico che si tramanda di generazione in generazione molto caro ad ogni credente. G.A.P.

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