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Nord Ciociaria Piglio

Piglio, la solidarietà non va in vacanza e domenica 3 Agosto si replica la donazione di Sangue

Dopo il grande successo della donazione straordinaria di due settimane fa con la raccolta di 66 flaconi di sangue a favore dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, Domenica 3 Agosto si replica, sempre a Piglio, presso la sala “Polivalente” dalle ore...

Dopo il grande successo della donazione straordinaria di due settimane fa con la raccolta di 66 flaconi di sangue a favore dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, Domenica 3 Agosto si replica, sempre a Piglio, presso la sala “Polivalente” dalle ore 8,30 alle ore 10,30, alla presenza del centromobile di prelievo dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù per la periodica raccolta di sangue giunta alla 38 ma donazione. Il paese di Piglio è orgoglioso di annoverare tra i suoi cittadini un gruppo così numeroso che si presta a fornire atti encomiabili di solidarietà e di senso civico.

Ormai l’Associazione è una realtà. I donatori effettivi sono circa duecentoquaranta, e testimoniano la solidarietà, la generosità e lo spirito di sacrificio di quanti non si preoccupano soltanto della propria salute, ma si mettono a disposizione di persone meno fortunate.

Il gruppo, nato il 1° Ottobre 1995 ha già effettuato oltre 3500 donazioni mostrandosi sempre presente laddove le necessità lo richiedono. Il prelievo non è doloroso né da luogo ad alcun danno per l’organismo.

A tutti i donatori viene garantito il controllo dell’integrità fisica e la perfetta osservanza delle disposizioni di legge previste a favore dei donatori. In particolare la donazione potrà essere effettuata solo previo accertamento del reale stato di idoneità alla donazione.

Ai donatori sarà rilasciata una tessera sulla quale vengono memorizzati i dati anagrafici, il gruppo sanguigno ed i risultati delle analisi. Per essere un donatore di sangue occorre avere buona salute e almeno 18 anni, pesare almeno 50 chili e non avere sofferto di malattie importanti (ad esempio affezioni cardiovascolari, ulcera gastroduodenale). Le donne in età fertile possono donare il sangue due volte all’anno, non debbono farlo durante le mestruazioni o la gravidanza e per un anno dopo il parto. Per legge, il lavoratore dipendente ha diritto ad una giornata di riposo ed alla corresponsione della normale retribuzione, in concomitanza con la donazione.

Sono esclusi dalla donazione, chi assume droghe, chi ha un comportamento sessuale a rischio per l’Aids ed altre patologie trasmissibili, chi ha malattie croniche, cardiopatie, positività per vari test (sifilide, epatite B, epatite C, HIV), epatite virali.

Il tutto per evitare di diffondere infezioni attraverso il sangue donato. In cambio, peraltro, si ottiene l’esame completo e gratuito del sangue, oltre alla consapevolezza di aver fatto un bel gesto di civiltà.

DUE SANTE MESSE IN RICORDO DI PADRE BONAVENTURA DE ANGELIS.

Con due Messe, officiate, Sabato 26 Luglio alle ore 17,00 nel Santuario della Madonna delle Rose e la seconda Domenica 27 Luglio alle ore 9,30 da P. Angelo Di Giorgio nella chiesa di San Lorenzo in Piglio la comunità pigliese ha ricordato padre Bonaventura, deceduto Quindici anni fa (26/7/’99), nell’ospedale di Latina all’età di 84 anni.

padre Bonaventura De Angelis

Per la cronaca padre Bonaventura aveva lasciato il convento di San Lorenzo nel Marzo 1997, per motivi di salute, dopo venti anni di permanenza, prima come superiore e poi come frate, sempre presente ad aiutare i parroci don Bruno e don Alessandro nelle rispettive parrocchie di Piglio e di Filettino. Padre Bonaventura è stato poi sepolto nel cimitero di Artena insieme al fratello Vescovo Amleto, come lui missionario in Brasile (ZE-DOCA), deceduto a 49 anni per una malattia tropicale contratta in quella zona. Proprio in virtù della permanenza trentennale di padre Bonaventura nello Zambia, costruendo chiese, ponti e strade insieme ad un altro fratello, è sorta ora una Provincia Religiosa dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.

Dopo la conferenza episcopale del 1994, che aveva richiamato l’attenzione dei Vescovi sui fenomeni di possessione diabolica, Mons. Luigi Belloli, Vescovo della Diocesi di Anagni-Alatri, aveva concesso a padre Bonaventura il ministero di Esorcista, in quanto sacerdote dotato di pietà, scienza, prudenza, e integrità di vita.

Dopo i 30 anni passati in Africa, padre Bonaventura aveva avuto dalla Chiesa un’altra missione, quella di sconfiggere il “Maligno”, come don Gabriele Amorth.

Infatti padre Bonaventura lo si trovava sempre a pregare nella settecentesca chiesa di San Lorenzo, custode delle spoglie del Beato Andrea Conti, (1240-1302) considerato il padre degli esorcisti. Ancora oggi tutti gli abitanti del Nord Ciociaria lo ricordano con affetto sincero.

IL “PERDONO DI ASSISI IN RICORDO DI SAN FRANCESCO E DELLA PRESENZA DEI FRANCESCANI A PIGLIO.

Croce in onore di San Francesco 1182-1982

Verrà celebrato nella giornata del 2 Agosto 2014, all’interno della chiesa di san Lorenzo in Piglio, da P. Angelo Di Giorgio, Rettore del convento, il “Perdono di Assisi”, cioè il privilegio della Porziuncola, con una Santa Messa che verrà officiata alle ore 17 in ricordo del passaggio a Piglio di San Francesco di Assisi. Il cenobio di San Lorenzo affonda le sue radici nel XIII secolo. Le prime citazioni di Piglio in un contesto di storia serafica, ci vengono dalle illustri penne di Tommaso da Celano e di Bonaventura da Bagnoregio. Nel suo trattato dei miracoli (1250) Tommaso da Celano narra: “Nel paese di Piglio, nella Campagna di Roma, nella festa di san Francesco, una donna eseguiva in fretta un suo lavoro. Rimproverata da una nobildonna, essendo tale festa osservata da tutti con religiosa venerazione, rispose: “Mi manca poco a finire il mio lavoro, veda il Signore se commetto una colpa!” Subito vide nella figlia che le sedeva accanto, avverarsi il grave giudizio. La bocca della bambina si era storta fino alle orecchie, e gli occhi uscivano dalle orbite stravolti in modo orribile. Accorrono donne da ogni parte e imprecano contro l’empietà della madre, causa di disgrazia alla figlia innocente. Senza indugio essa si getta a terra accasciata dal dolore, promettendo di osservare ogni anno il giorno del Santo e di dar da mangiare in tale occasione ai poveri per riverenza a questo Santo. All’istante cessò il tormento della figlia, quando la madre che aveva peccato, si pentì della sua colpa”.

Statua di san Francesco

Dal racconto di Tommaso da Celano si deduce come la devozione a San Francesco fosse allora ben radicata tra gli abitanti del Piglio, sentita dai pigliesi come festa di precetto che giustifica la presenza dei minoriti in loco tra il 1228 e il 1250. Questo potrebbe essere valido elemento in favore di una fondazione anteriore al 1228, magari ad opera dello stesso San Francesco. Tra le tante supposizioni comunque, una data è assolutamente certa: nell’anno 1265 si trovava da vari anni un nucleo di minoriti insediatisi sullo scosceso versante meridionale del Monte Scalambra, da quell’anno troviamo infatti nel cenobio un frate illustre: il Beato Andrea Conti (1240.1302).

Il passaggio di San Francesco a Piglio, non passò inosservata alla comunità pigliese che volle dare trenta anni fa una dimostrazione concreta di fede durante i festeggiamenti in onore del Beato Andrea Conti del 1982, installando una croce lungo la strada che conduce al convento di San Lorenzo. La croce venne benedetta nella chiesa Santa Maria Assunta, dal padre Bonaventura De Angelis e portata in processione dai componenti delle confraternite della Madonna delle Rose e dell’Oratorio durante il corteo cittadino che si mosse dalla Collegiata fino al convento francescano di San Lorenzo. A distanza di 32 anni dalla installazione della croce, la comunità francescana di San Lorenzo vuole, Sabato 23 Agosto 2014 ore 21, durante la processione notturna, rinnovare il ricordo di quella lodevole iniziativa che ha voluto lasciare ai posteri un segno tangibile dell’avvenimento, un richiamo alla preghiera che, scritta su di essa, così recita: “Guarda il tuo popolo, o Signore, illumina il suo peregrinare, ogni cuore umano a te riconduci nell’armonia eterna della grande famiglia dei figli di Dio”.

Giorgio Alessandro Pacetti

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