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Piglio, nozze d’argento per sedici coppie. Si è ripetuta una simpatica iniziativa

Mentre a Torino si svolgeva la 47a Settimana sociale dei cattolici italiani che ha avuto per tema “la famiglia, speranza e futuro per la società italiana” a Piglio nella chiesa di San Lorenzo si sono detti di nuovo “sì”, dopo venticinque anni di...

Mentre a Torino si svolgeva la 47a Settimana sociale dei cattolici italiani che ha avuto per tema “la famiglia, speranza e futuro per la società italiana” a Piglio nella chiesa di San Lorenzo si sono detti di nuovo “sì”, dopo venticinque anni di matrimonio, sedici coppie, su venticinque, che si sono sposate a Piglio nell’anno 1988.

Il rito celebrato da padre Angelo Di Giorgio, superiore del convento di San Lorenzo è stato seguito con attento raccoglimento da tutti e reso significativo dall’omelia di padre Angelo che ha sottolineato il valore sacrale della famiglia nell’attuale momento di crisi nei vari settori della società e soprattutto la forza che, dalla famiglia stessa proviene, per alimentare la speranza e superare situazioni negative ed insicure.

Questa simpatica iniziativa si è ripetuta dopo sette anni da quando l’ex parroco di Piglio, don Marcello Coretti, nel voler festeggiare le nozze d’argento di sacerdozio aveva coinvolto anche le coppie di sposi di Piglio che nel 1981 festeggiavano il loro venticinquesimo di matrimonio.

Così aveva detto in quella occasione don Marcello:

“Voglio vivere la ricorrenza del mio venticinquesimo di sacerdozio pensandola principalmente come un’occasione in favore degli altri per i quali il Signore mi ha costituito suo ministro e voglio viverla in unione con le altre vocazioni di cui il Signore si serve per edificare l’unica sua Chiesa. Non voglio che sia la celebrazione trionfale del solo sacerdozio. Se sono stato costituito sacerdote lo è per costruire la Chiesa insieme a coloro che vivono la vocazione al matrimonio e che sono i più. Ordine e Matrimonio sono i due sacramenti cosiddetti sociali, in quanto, appunto, edificano la Chiesa. Con loro, e con quanti sono chiamati alla vita religiosa per essere profeti del regno che viene, voglio testimoniare l’unico amore sponsale a cui tutti siamo chiamati: quello di Cristo per la sua Chiesa. E’ per questo che voglio festeggiare il mio venticinquesimo di sacerdozio insieme alle coppie di sposi delle nostre parrocchie che questo anno festeggiano il loro venticinquesimo di matrimonio”.

Giorgio Alessandro Pacetti

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