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Piglio, Via Crucis della Misericordia sabato 30

La parrocchia e la civica amministrazione di Piglio hanno programmato una Via Crucis della Misericordia, forte richiamo alla meditazione ed alla preghiera corale per tutte le persone che credono in Gesù e lo amano, presso il percorso contemplativo...

La parrocchia e la civica amministrazione di Piglio hanno programmato una Via Crucis della Misericordia, forte richiamo alla meditazione ed alla preghiera corale per tutte le persone che credono in Gesù e lo amano, presso il percorso contemplativo “Giovanni Paolo II, Sabato 30 Aprile alle ore 10,30.

L’incontro di preghiera è nella località Santo Biagio dove tre anni fa sono state installate le 15 Stazioni con le sacre immagini della Via Crucis in ferro battuto, dalle dimensioni 3 metri x3, realizzate dallo scultore Adamo Dell’Orco, grazie alle generose offerte della popolazione facente parte del circondario di Piglio, degli Altipiani di Arcinazzo, di Trevi nel Lazio, di Jenne e di Arcinazzo Romano. San Giovanni Paolo II, un anno prima della sua commovente scomparsa terrena, aveva dato testimonianza vivente dei suoi legami con le bellezze naturali, scegliendo un angolo sconosciuto di Piglio per pregare intensamente in una tenda e per contemplare le bellezze della natura, in attesa di salire alla gloria di Dio.

Tutto è cominciato con un abbraccio di Giovanni Paolo II al padre Quirico Pignalberi, ora venerabile, nella chiesa di San Buonaventura a Torre Spaccata –Roma-, che sanciva un rapporto preferenziale del giovane Papa con la cittadina di Piglio.

Era il 1° Aprile 1979, quinta Domenica di Quaresima, quando Giovanni Paolo II abbracciava in quella occasione l’umile religioso francescano conventuale ultraottantenne infermo. Con quello abbraccio il Papa polacco legava a sé due anime innamorate di Dio e dell’Immacolata, quella di Massimiliano Kolbe e quella di padre Quirico. Portava in cuore quello incontro padre Quirico perché con il Cardinale Karol Wojtila -era il 25 Giugno 1972- aveva partecipato a Niepokalanow (Città dell’Immacolata) in Polonia, alle celebrazioni in onore di Padre Kolbe, a pochi mesi dalla beatificazione voluta da Paolo VI il 17 Ottobre 1971.

A distanza di 25 anni da quello abbraccio al padre Quirico, papa Wojtila, il 14 Aprile 2004, accompagnato dal segretario Arcivescovo, ora Cardinale di Cracovia, Stanislao Dzwisz, dal medico personale Renato Buzzonetti, dalla guardia del corpo Camillo Cibin e da un limitato gruppo di agenti di scorta, aveva lasciato la Città del Vaticano per raggiungere i prati di Santo Biagio, siti nel territorio di Piglio.

Tale località, per chi non lo sapesse, dista appena due chilometri dal Santuario della Madonna del Monte, passaggio intermedio dei pellegrinaggi verso il Santuario della SS. Trinità e della Via Francigena.

A distanza di 7 anni da quella ultima visita, la Civica Amministrazione, in ricordo di quella visita la civica amministrazione, aveva installato nei prati di Santo Biagio, il 30 Aprile 2011, in concomitanza con la cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, che ha avuto luogo in Vaticano due anni fa il 1° Maggio 2011 una Statua in resina e due Stele di marmo bianco dell’artista Egidio Ambrosetti, e un cammino contemplativo con le frasi storiche di Karol Wojtyla riportate su dei sassi lungo il percorso. Questo luogo ameno e suggestivo a ridosso di un laghetto richiama ogni giorno numerosi fedeli non solo di Piglio ma anche dei paesi limitrofi per rendere omaggio ad una persona con la quale la gran parte di noi è cresciuta e che ha contribuito alla pace attraverso il dialogo con altre Religioni.

La statua e le due stele in onore del Papa Giovanni Paolo II hanno suggellato a Piglio ed in ciociaria la grande passione per la montagna del Papa polacco, il più grande viaggiatore, in ogni angolo del mondo, che la Chiesa cattolica ha finora avuto.

Giorgio Alessandro Pacetti

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