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Piglio, Visita culturale in città di un gruppo di americani di Boston

Giovanni Graziani di Piglio, Ciociaro e orgoglioso del suo paese nativo, esercente da 27 anni, insieme alla moglie Sig.ra Paula, il “Caffe Graziani” a Salem MA USA (la città delle streghe), organizza ogni anno, insieme alla Signora Vicki Parker di...

Giovanni Graziani di Piglio, Ciociaro e orgoglioso del suo paese nativo, esercente da 27 anni, insieme alla moglie Sig.ra Paula, il “Caffe Graziani” a Salem MA USA (la città delle streghe), organizza ogni anno, insieme alla Signora Vicki Parker di Buon Gusto Tours, Ipswich MA. a Boston, un viaggio culturale con i clienti del Bar.

Il gruppo, per la quarta volta, curioso di visitare il luogo di nascita di Giovanni e per conoscere le bellezze della Ciociaria e dintorni, partiti da Roma sono arrivati a Piglio per visitare il convento e la chiesa di San Lorenzo, la Rocca Medievale del Castello Orsini e la storica Casa Massimi-Berucci, posta nel centro storico di Piglio.

Ad attirare le maggiori attenzioni dei turisti è stata la chiesa di San Lorenzo dove, il Rettore P. Angelo Di Giorgio e il cultore di storia locale Giorgio Alessandro Pacetti, hanno relazionato la vita del venerabile P. Quirico Pignalberi e le virtù del Beato Andrea Conti vissuto in una “Grotta” che costituisce il luogo meglio conservato tra le memorie del Beato Andrea Conti (1240-3002), dove il frate esorcista, ideatore del primo Giubileo, indetto da Bonifacio VIII, trascorse quaranta anni; la chiesa di San Lorenzo del 1700 dove sono custodite le spoglie del Beato Andrea; un residuato bellico del bombardamento del 12 maggio del 1944; il sepolcro dell’Umanista del ‘400 Benedetto da Piglio che è stato il Segretario del Concilio di Costanza del 1415; la “Cappellina dei pesci”, situata sempre nel complesso francescano, dove un domestico, inviato da Bonifacio VIII, nascose il terzo pesce, trasformato successivamente in serpente e subito dopo in pesce per opera del Beato Andrea. I biografi riferiscono che il luogo dove fu nascosto il pesce conservò l’impronta del pesce medesimo. L’impronta sparì per la devozione indiscreta dei fedeli che, per averne un ricordo, scalfivano la pietra su cui essa era impressa. Su luogo del miracolo del pesce venne costruita una cappellina.

Hanno riscosso un gran successo anche il presepe compiutirizzato realizzato negli anni ‘60 dal P. Quirico Pignalberi e ben custodito con una accurata manutenzione eseguita professionalmente dall’esperto Massimo Pietrangeli e la Mostra storico-iconografico-agiografica sul Beato Andrea Conti, allestita nel chiostro del convento di San Lorenzo.

La mostra vuole essere un evidenziamento dei documenti d’archivio a testimoniare la costante vivace devozione al Beato lungo i secoli, e ha dato un più sicuro fondamento storico-agiografico alla stessa pietà popolare verso il Beato Andrea.

Subito dopo aver lasciato la chiesa di San Lorenzo il gruppo ha raggiunto la Rocca medievale del castello Orsini per ammirare il panorama e la bellezza dei luoghi. Lo sguardo si è soffermato sulla statua acefala e senza un braccio, posta in una delle stanze della Rocca, rinvenuta nel 1997 in una Villa Patrizia, datata dagli esperti tra il II e il I secolo avanti Cristo, e i resti della Cappella San Pietro in Vincoli.

A ricevere i turisti americani sono stati il Sindaco del Comune di Piglio Avv. Mario Felli, il vice sindaco Avv. Francesco Fontana, l’Assessore alla Cultura, Domenica Celletti, e l’intera giunta comunale e dai consiglieri che hanno offerto un aperitivo.

La comitiva ha raggiunto, poi, l’antica Casa Massimi per consumare un lauto pranzo, il tutto innaffiato dal robusto “Cesanese” prodotto dai “Vigneti Massimi-Berucci”. A fare gli onori di casa sono stati Maria e Manfredi Berucci.

La Casa Massimi, che è stata sempre un centro di vita e di cultura per Piglio, affonda le sue radici nel medioevo piena però di meraviglia per il mondo classico, tanto da favoleggiare come il Piglio stesso, una discendenza da Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore e da ritenersi, quindi, depositaria dell’arte agricola di Catone e di Virgilio. In queste mura bruciate più volte dalla bufera della guerra, una monofora di pietra, una finestra che incornicia il panorama “le carte di Francia” con la storia di Telemaco, i vecchi libri, l’orto, le cantine, i granai, il montano (frantoio) e l’archivio per le storie di tutti i giorni, racchiudono il segreto di un modo di vita semplice ma pervaso di umanità e di eterni valori. Tali “storie” sono rimaste ferme al 21 Novembre 1879 con la morte dell’ultimo vero abitante Don Costanzo Massimi.

Le successive visite culturali del gruppo sono state il monastero di San Benedetto di Subiaco e la cattedrale di Anagni. Gli illustri ospiti, oltre a vedere le potenzialità artistiche dei luoghi, hanno potuto gustare i sapori e i prodotti tipici locali, innaffiati dal robusto “Cesanese del Piglio” e probabilmente questo significherà per il nostro Paese l’inizio di un allargamento degli orizzonti oltre il territorio nazionale.

Giorgio Alessandro Pacetti

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