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Regione, legge spettacolo dal vivo: cultura diventa economia di bellezza

Investiti oltre 4 milioni di euro nel settore legge nasce da partecipazione da gestire gli effetti sui territori: necessario alzare standard nelle province

Investiti oltre 4 milioni di euro nel settore legge nasce da partecipazione da gestire gli effetti sui territori: necessario alzare standard nelle province

Quella approvata non è solo la prima legge sullo spettacolo dal vivo della Regione Lazio. Rappresenta una vera rivoluzione nella società e nell’economia della Regione. Identifica con precisione le diverse realtà che facendo rete costituiscono il mercato dello spettacolo, della musica dal vivo, della creatività e della promozione del patrimonio culturale regionale. Tutto questo nato dalla partecipazione attiva di associazioni, enti e lavoratori che hanno potuto dare il loro contributo nella costruzione di una legge votata all’unanimità dal Consiglio. Queste le dichiarazioni di Daniela Bianchi, consigliera del gruppo “Per il Lazio” Grazie a questa legge gli operatori culturali avranno fondi certi e un’identità anche giuridica i circa 40 mila operatori della cultura regionale, capaci di creare un indotto da 150 milioni di euro e vissuto da 8 milioni di spettatori. La legge investirà sul sistema dello spettacolo dal vivo 4 milioni e 300 mila euro per il triennio 2014/2016 e 500 mila euro per le attività culturali di quest’anno, 100 mila euro nel 2015 per le manifestazioni di rievocazione storica. Nascerà anche un fondo di garanzia per l’accesso al credito degli operatori culturali dello spettacolo dal vivo. Si potranno recuperare spazi industriali per farne officine creative o spazi di espressione, in cui far crescere e promuovere i talenti e aprire a un nuovo indotto occupazionale legato anche al sistema turistico regionale. Viene riconosciuto il valore economico, sociale e civile di “impresa culturale e creativa ” a tutti i soggetti profit e no profit che lavorano nel settore dello spettacolo dal vivo. Viene finalmente superata la visione stantia che vuole la cultura come “un bene di lusso” per passare a una cultura che diventa “necessità identitaria” per le persone e le imprese e ingrediente per quella che amo chiamare “economia della bellezza”. Pur rispettando i territori rispetto a Roma Capitale, nella legge restano comunque delle criticità nei rapporti con le province. In particolare legate ai finanziamenti delle attività, che molte volte vengono gestiti casualmente, senza programmazione e in assenza di obiettivi e standard precisi. Per evitare questo, sarà dunque necessario chiamare alla responsabilità tutti e attivare quanto prima una forma di coordinamento territoriale, in accordo con la Regione, la Provincia e i Comuni che garantisca il miglior uso delle risorse disponibili. Mettere a sistema le arti, investire sulla cultura e riaffermare l’identità del Lazio con un “Made in Lazio” delle arti significa piantare un pilastro per lo sviluppo, capace di incrementare il capitale umano e sociale. Ispirazioni che è necessario ritrovare in questa legge perché solo così potremo dare una risposta chiara alla domanda di futuro prospero e sostenibile che proveniente dai cittadini. VIOLENZA SULLE DONNE: DOPO INTERVENTO REGIONALE TERRITORIO DEVE ESSERE PRONTO A SFIDA PROTOCOLLO “Più SICURI Più SOLIDALI” E’ SEGNALE DELLA NASCITA DI UNA FORTE RETE LOCALE Le cittadine del Lazio saranno più sicure e le vittime avranno tutto il sostegno necessario per vincere la paura, denunciare e iniziare una nuova vita. Tutto questo grazie agli interventi della Regione e alla capacità dei territori di usare al meglio gli strumenti messi a disposizione. Per questo accolgo con favore la firma del protocollo d’intesa “Più sicuri e solidali” tra il Questore di Frosinone Filippo Santarelli e la Cooperativa Sociale Diaconia. Dichiara Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo “Per il Lazio” -L’iniziativa va nella direzione giusta, tracciata ormai più di un anno fa, con i primi tavoli di confronto locali e con le audizioni in Consiglio, grazie ai quali ho potuto raccogliere le proposte delle associazioni locali da inserirle negli interventi regionali. L’idea era di creare una forte rete territoriale, in cui ogni soggetto potesse mettere energie ed esperienze in condivisione con gli altri. Oggi quest’idea è diventata patrimonio di un intero territorio, che ha il merito di unirsi per una grande battaglia sociale contro ogni forma di discriminazione e violenza. -La Regione Lazio – ricorda la consigliera - nel marzo scorso ha dato il via libera alla prima legge contro la violenza di genere e pochi giorni fa la Giunta ha raddoppiato la rete di protezione locale. Apriranno 19 nuove strutture come case rifugio e di semi-indipendenza, centri di ascolto e sportelli di ascolto. In provincia di Frosinone sono previsti 2 nuovi centri antiviolenza, una nuova casa rifugio che ospiterà 7 donne e un nuovo sportello antiviolenza che si sommerà a quello già esistente.

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