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Regione, mobilita’ al via le nuove agevolazioni tariffarie

Zingaretti, vicini a chi ha piu’ bisogno. Civita, inizitiva per incentivare l’uso dei mezzi pubblici 

Zingaretti, vicini a chi ha piu’ bisogno. Civita, inizitiva per incentivare l’uso dei mezzi pubblici

Al via le nuove agevolazioni tariffarie della Regione Lazio per gli abbonamenti annuali. Aumenta la platea dei beneficiari degli incentivi per l’utilizzo del mezzo pubblico di trasporto, garantendo uno sforzo sempre maggiore anche in termini di comfort di viaggio e di puntualità.

I criteri per le tariffe agevolate degli abbonamenti annuali prevedono, infatti, l’innalzamento dei tetti ISEE che danno diritto all’agevolazione tariffaria che sarà pari al 30% per tutti i cittadini di Roma e del Lazio che abbiano un reddito ISEE inferiore ai 25mila euro.

Per i cittadini con reddito ISEE inferiore ai 15mila euro è prevista un’ulteriore agevolazione del 20%, che porterà l’agevolazione totale al 50% della tariffa. Inoltre, con l’obiettivo di sostenere il più possibile le famiglie di Roma e del Lazio sono previste integrazioni di agevolazioni per chi acquista più abbonamenti nello stesso nucleo familiare. In questi casi, alle agevolazioni sopra descritte si aggiunge il 10% per l’acquisto del secondo abbonamento, il 20% in più per il terzo abbonamento e il 30% sull’acquisto dal quarto abbonamento in poi.

Ancora, se una famiglia con particolari difficoltà economiche e con due figli in età scolare deve acquistare tre abbonamenti, pagherà il primo abbonamento con uno sconto del 50%, il secondo con uno sconto del 60%, il terzo con uno sconto del 70% e dal quarto in poi dell’80%. Infine, se nel nucleo familiare con difficoltà economiche c’è anche la presenza di una disabilità, l’agevolazione arriva fino al 90% dal quarto abbonamento in poi.

“Più agevolazioni – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - per chi ha più bisogno. La Regione cambia e in meglio. A parte le tante chiacchiere, noi continuiamo a lavorare per migliorare la qualità della vita di tutti. Si può fare, e noi – conclude - lo stiamo facendo”.

“Abbiamo, inoltre, inserito – aggiunge l’assessore regionale alle Politiche del territorio e Mobilità, Michele Civita - un incentivo per coloro che hanno intenzione di acquistare bici pieghevoli andando incontro alle sempre maggiori richieste, da parte degli utenti del servizio di trasporto pubblico, di una mobilità sostenibile e integrata con le biciclette. La Regione mette così in campo concretamente tutti i mezzi per aiutare le famiglie del Lazio e per incentivare quei comportamenti virtuosi che passano per il ricorso al mezzo pubblico di trasporto”.

Per abbonarsi è sufficiente accedere al link: www.regione.lazio.it/agevolazionitariffarietpl e cliccare sul pulsante delle faq (frequently asked questions) seguendo le istruzioni.

SANITA’, SIMEONE (FI): “ADDIO PUNTI DI PRIMO INTERVENTO, GRAZIE A ZINGARETTI SERVIZI SEMPRE PIU’ RIDOTTI”

“Smantellamento dei Punti di primo intervento, Zingaretti tira dritto senza considerare le effettive esigenze dei territori. E a dimostrarlo è il decreto, datato 5 luglio 2017, in cui dietro la citata riorganizzazione delle rete ospedaliera del Lazio si celano in realtà solo l’ennesimo smembramento e sottrazione dei servizi. Entro il 31 dicembre 2018 secondo il piano biennale 2017 – 2018 stilato da Zingaretti i Punti di primo intervento saranno trasformati in postazioni del “118” medicalizzata. Questo significa che in provincia di Latina dove ci sono ben sette PPI, sui 12 totali del Lazio, i presidi di Sezze, Cisterna di Latina, Cori, Priverno, Sabaudia, Gaeta e Minturno scompariranno lasciando spazio ad una ambulanza medicalizzata. Stiamo parlando di strutture che solo nel 2015 hanno registrato accessi record che vanno dai 5.200 del Punto di primo intervento di Priverno ai 6.000 di Cori, passando per i 9.600 della Casa della Salute di Sezze, i 10.000 di Sabaudia e Gaeta, fino ai 13.000 del PPI di Cisterna di Latina e i 21.000 di Minturno 21.000. Numeri talmente consistenti da non poter essere cancellati con un colpo di spugna. Numeri che dimostrano come la destrutturazione dei Punti di primo intervento significhi solo impoverire ulteriormente l’offerta sanitaria del territorio, già estremamente debole, con il risultato di intasare di codici bianchi i Pronto soccorso degli ospedali che già stentano a causa di carenze strutturali, di personale e posti letto, a far fronte all’ordinario. Inoltre, attualmente i PPI vengono utilizzati come ambulatori h24 in cui è possibile effettuare analisi di base (tramite il POCT), elettrocardiogramma, suture e terapia infusionale. Prestazioni di cui Zingaretti, ricorrendo alla sapiente arte dell’omissione, non fa cenno nel decreto trincerandosi dietro i soliti “potranno”, “saranno” che certo non aggiungono nulla in termini di efficienza ed efficacia del sistema sanitario della nostra provincia. Non è dato sapere, infatti, chi darà assistenza ai cittadini che si recheranno presso queste strutture in maniera autonoma. Né tanto meno se l’Ares 118 assorbirà o assumerà il personale necessario a mantenere attivi tali presidi h24. Siamo di fronte all’ennesimo atto senza capo né coda che taglia senza pensare a quello che accadrà. Limitandosi a sterili previsioni sul fatto che “dopo la riconversione in questi presidi potranno essere previsti punti di offerta di assistenza primaria organizzati come presidi ambulatoriali territoriali di medicina generale in cui l’offerta sanitaria dovrà essere garantita dall’attività dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta”. Il che significa creare dei doppioni dell’esistente. Poichè dei presidi ambulatoriali territoriali di medicina generale, attraverso le forme associative dei medici di assistenza primaria e di continuità assistenziale, già esistono. Lo smantellamento dei PPI, previsto in attuazione del decreto ministeriale 70/15, rischia quindi solo di privare i cittadini di servizi primari ed essenziali costringendoli a percorrere chilometri e chilometri per arrivare al Pronto soccorso più vicino e andando ad intasare i già sovraffollati Pronto soccorso. L’unica certezza è che, ad oggi, non esiste ancora una linea chiara in merito al futuro dei Punti di primo intervento salvo il fatto che saranno soppressi o reinseriti nel percorso delle Case della Salute non ancora realizzate. L’assistenza territoriale della provincia di Latina grazie a Zingaretti finirà sotto la scure dei tagli che sono, sinora, l’unica strategia che ha attuato per la sanità del Lazio. Ci domandiamo come mai Zingaretti, che in questi giorni, stia pubblicizzando opuscoli sulle meraviglie compiute nella sanità del Lazio parlando di fantomatici cambiamenti, di certezze e progetti, non racconti anche questo ai cittadini. Caro Zingaretti la sanità del Lazio non ha “servizi e strutture finalmente il segno più”, ma continua a viaggiare su un drammatico e sistematico segno meno”.

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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