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Regione, riforma Delrio ecco il calendario dei lavori

La ridistribuzione di funzioni e personale delle province è all’esame delIa I e della IV commissione del Consiglio regionale. Martedì audizione con Roma Capitale. A seguire, inizia la discussione generale sulla proposta di legge regionale n. 269

La ridistribuzione di funzioni e personale delle province è all’esame delIa I e della IV commissione del Consiglio regionale. Martedì audizione con Roma Capitale. A seguire, inizia la discussione generale sulla proposta di legge regionale n. 269

Si è conclusa la terza giornata di audizioni sulla proposta di legge regionale n. 269, d’iniziativa della Giunta, concernente il “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alla Città metropolitana di Roma Capitale, a Roma Capitale e riallocazione delle funzioni amministrative a livello locale”, all’esame della I commissione, Affari istituzionali, presiduta da Baldassarre Favara (Pd) e della IV, Bilancio. Oggi sono stati ascoltati gli assessori della Giunta regionale – ognuno per le norme di propria competenza - , il direttore dell’Agenzia regionale del turismo, Giovanni Bastianelli e il direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile, Gennaro Tornatore. Per quanto riguarda le autonomie territoriali interessate dal provvedimento, dopo le audizioni di ieri con le province, restano da ascoltare i rappresentanti di Roma Capitale, convocati per martedì 3 novembre alle ore 11.

Nel corso della giornata a presiedere i lavori delle due commissioni riunite in seduta congiunta si sono succeduti il presidente della IV commissione, Mauro Buschini (Pd), e il vicepresidente Simone Lupi (Pd). Al termine delle audizioni, quest’ultimo ha convocato gli uffici di presidenza di entrambe le commissioni, per la riformulazione del calendario dei lavori. Già in apertura i consiglieri Valentina Corrado (M5s) e Giuseppe Simeone (Pdl) avevano chiesto di fare slittare i termini precedentemente stabiliti per la presentazione degli emendamenti. Ecco, dunque, il nuovo calendario dei lavori nella sala Etruschi del Consiglio regionale del Lazio:

- martedì 3 novembre, ore 11, audizione con i rappresentanti di Roma Capitale;

- martedì 3 novembre, ore 15, inizio della discussione generale;

- martedì 10 novembre, ore 15, inizio esame dell’articolato.

Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato spostato alle ore 12 di lunedì 9 novembre. Gli eventuali sub emendamenti dovranno essere presentati entro le ore 12 di martedì 10 novembre.

PIANO STRAORDINARIO EDILIZIA SCOLASTICA: OLTRE 7 MILIONI PER LA PROVINCIA DI FROSINONE. INTERVENTI SU 94 SCUOLE DEL FRUSINTATESI VA DAI 750 MILA EURO DI FROSINONE AI 690 PER CASSINO

Al via il piano triennale di edilizia scolastica voluto dalla Regione Lazio da 76,5 milioni di euro rivolto a tutte le scuole del Lazio. Oggi vengono messi nero su bianco i finanziamenti che per la provincia di Frosinone saranno di oltre 7 milioni di euro che andranno ad intervenire per migliorare la sicurezza e la fruibilità degli oltre 90 edifici scolastici. A spiegarlo è Daniela Bianchi, consigliera indipendente Sel e vice-Presidente della Commissione Cultura della Consiglio Regionale del Lazio

-Verranno finanziati progetti che interessano 83 Comuni del Frusinate su 91 (esclusi quelli senza popolazione scolastica) con interventi su ben 93 scuole della provincia. Gli investimenti sono stati studiati in base al numero effettivo di alunni che frequentano le scuole nei Comuni, con una soglia minima di 50mila euro. Ad esempio la città di Frosinone riceverà circa 750 mila euro, quella di Cassino 690 mila, Sora 450mila, Alatri 326mila, Ceccano 297mila, Ferentino 243mila, Veroli 180mila e Anagni 165mila. Anche i piccoli centri sono stati preservati come Acuto, Campoli Appennino o Collepardo che riceveranno ognuno oltre 50mila euro. Nel dettaglio i Comuni coinvolti dal piano sull'edilizia scolastica sono Acuto, Alatri, Alvito,Amaseno, Anagni, Arnara, Arpino, Atina, Ausonia, Boville Ernica, Broccostella, Campoli Appennino, Casalvieri, Cassino, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Ceccano, Ceprano, Cervaro, Colfelice, Colle San Magno, Collepardo, Coreno Ausonio, Esperia, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Fontana Liri, Fontechiari ,Frosinone, Fumone, Gallinaro, Giuliano di Roma, Guarcino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Morolo, Paliano,Pastena, Patrica, Pescosolido, Picinisco, Pico, Piedimonte San Germano, Piglio, Pignataro Interamna, Pofi, Pontecorvo, Posta Fibreno, Ripi, Rocca d'Arce, Roccasecca, San Donato Val di Comino, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, San Vittore del Lazio, Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Apollinare, Sant'Elia Fiumerapido, Santopadre, Serrone, Settefrati, Sora, Strangolagalli, Supino, Terelle, Torre Cajetani, Torrice, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vallecorsa, Vallemaio, Vallerotonda, Veroli, Vicalvi, Vico nel Lazio, Villa Latina, Villa Santa Lucia, Villa Santo Stefano e Viticuso.

-Si tratta di un provvedimento che, in un periodo di forti tagli, lancia un messaggio concreto: la scuola è un luogo in cui investire. - conclude la Consigliera Bianchi - L’innovazione del piano sta nel fatto che sono stati direttamente i Comuni a scegliere come e dove investire i fondi regionali. Alcuni Comuni, come Frosinone, hanno deciso di investire tutto su una scuola, la Luigi Pietroburgo, altri come il Comune di Anagni su 4 istituti. In ogni caso, da qui ai prossimi anni, tutti i bambini e ragazzi del Lazio potranno crescere in aule più sicure, più confortevoli e più adatte all’apprendimento.-

94° POSTO PER FROSINONE NELLO STUDIO ECOSISTEMA URBANO. NECESSARIO RIPROGETTARE CITTA' CON OPERE DURATURE E AVVIO "GRANDE CITTA' INTERCOMUNALE" I DETTAGLI DEL PROGETTO SUL VIADOTTO BIONDI: 20 MESI PER INTERVENTO A IMPATTO ZERO

Frosinone è una città da riprogettare con interventi duraturi, a impatto zero e con la riorganizzazione dei servizi ai cittadini. A dircelo, per l’ennesima volta, è il Rapporto Ecosistema Urbano del Sole24ore e Legambiente che mette il capoluogo ciociaro al 94° posto su 104 province italiane. Altre due posizioni perse rispetto allo scorso anno.

L’intervento regionale sulla frana del viadotto Biondi, presentato qualche giorno fa dal Presidente Zingaretti e dall'Assessore Refrigeri, può rappresentare un primo punto di svolta. Il progetto, finanziato dalla Regione Lazio con 3,5 milioni di euro, riesce a legare il ripristino della viabilità, la messa in sicurezza di tutto il versante franoso e l’abbattimento dell’impatto estetico dell’opera. Così Daniela Bianchi, consigliera indipendente Sel e vice-Presidente della Commissione Cultura della Consiglio Regionale del Lazio.

Tutta la collina sarà terrazzata con l’istallazione di paratie di pali inserite nel terreno e l’istallazione di terre rinforzate, cioè con una struttura interna capace di assorbire le sollecitazioni fisiche. Avremo quindi una collina a gradoni che esternamente appariranno del tutto naturali. Per sostenere la strada del viadotto, oggi in parte crollata, verrà costruito un muro di contenimento alto circa 12 metri. Anche in questo caso, l’impatto estetico sarà quasi nullo, visto che metà della costruzione di cemento armato sarà coperta da terreno e la parte restante da una serie di arbusti e piante appositamente studiate per il progetto. Altri interventi riguarderanno la messa in sicurezza delle spalle del Viadotto e interventi sull’argine del fiume, già avviati dall’Ardis.

I lavori avranno una durata stimata in 20 mesi, trascorsi i quali avremo un’opera di ingegneria che possiamo definire green. Sicura, ben studiata e dall’impatto visivo pari a zero, visto che ci restituirà una collina verde e curata, capace di dare una nuova immagine a tutta la città.

A questo punto, vale la pena interrogarsi sul progetto del Comune di Frosinone, un ponte militare provvisorio dal costo di circa 650mila euro. E’ davvero necessario spendere oltre mezzo milione di euro di soldi dei cittadini per un ponte che sarà in funzione per poco più di un anno? Visti i dati del Rapporto Ecostistema Urbano 2015 che certificano le tante difficoltà della città, non sarebbe più utile dirottare queste risorse su altro, magari su un progetto duraturo che lasci qualcosa alla città, invece di essere smontato dopo pochi mesi? Siamo tutti anche consapevoli che non basterà il ripristino del viadotto Biondi a migliorare di colpo la qualità della vita dei cittadini frusinati.

E allora perché non portare avanti il progetto della grande città intercomunale che possa comprendere Comuni come Frosinone, Alatri, Ceccano, Ferentino e Veroli ? Non si tratta di cancellare identità e appartenenza, ma solo di gestire insieme i servizi come la raccolta dei rifiuti, il trasporto locale, di programmare insieme lo sviluppo urbanistico, il traffico cittadino o la gestione delle attività culturali, fino alla partecipazione sempre associata a bandi regionali ed europei. Tradotto: migliori servizi ai cittadini e benessere, migliore qualità degli eventi culturali (ad esempio) e minori spese per le tasche comunali.

Opere durature e lungimiranti, gestione condivisa del territorio, uso efficiente delle risorse pubbliche e capacità di competere a livello europeo con progetti di alto profilo. Sono questi i punti da cui partire se non vogliamo ogni anno ritrovarci tra le peggiori province d’Italia come qualità della vita.

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