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Regione, turismo: Smeriglio, ‘bene approvazione legge cammini’

L’approvazione da parte del Consilio Regionale del Lazio della legge sui cammini rappresenta un atto importante per il riconoscimento e la valorizzazione del sistema degli itinerari e dei percorsi storici, religiosi e culturali della nostra...

L’approvazione da parte del Consilio Regionale del Lazio della legge sui cammini rappresenta un atto importante per il riconoscimento e la valorizzazione del sistema degli itinerari e dei percorsi storici, religiosi e culturali della nostra regione. Si tratta di un iter che ha preso il via già durante l’avvicinamento al Giubileo della Misericordia e che ora, nell’ambito di una strategia complessiva in cui rientrano anche le consolari e il sistema della sentieristica, riconosce e valorizza uno straordinario patrimonio paesaggistico e naturale, rafforzandone l’identità culturale. Un ringraziamento a tutto il Consiglio Regionale, in particolare ai firmatari della legge, che con l’approvazione di oggi consegna alla Regione Lazio, una legge innovativa. L’obiettivo è proseguire per promuovere e incentivare una tipologia di turismo sensibile e attento alle peculiarità dei piccoli centri e borghi di cui la nostra regione è ricchissima. Il modello di sviluppo cambia anche in questo modo, investendo sulla valorizzazione dei luoghi, attraverso il rispetto del territorio e del paesaggio.” Lo dichiara in una nota Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio con delega al Turismo.

BUSCHINI: "BENE APPROVAZIONE LEGGE SULLA RETE DEI CAMMINI"

"L'approvazione della proposta di legge sulla rete dei cammini da parte del consiglio regionale rappresenta una importante opportunità di rilancio del nostro patrimonio naturalistico, religioso e culturale: attraverso questo strumento normativo, frutto di un lavoro e un percorso condiviso con gli operatori del settore, le associazioni, la commissione preposta e l'intera assemblea regionale che ha approvato all'unanimità la pl, sarà possibile presentare una offerta turistica capace di attirare investimenti e creare ricadute economiche sull'intero territorio laziale. I cammini, infatti, possono produrre un nuovo modello di sviluppo grazie alle economie che generano oltre ad assicurare manutenzione e valorizzazione dei relativi percorsi e delle opere di straordinaria bellezza insistenti lungo gli itinerari". Lo dichiara in una nota l'assessore regionale Mauro Buschini in merito all'approvazione del consiglio regionale della proposta di legge riguardante "disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione della rete dei cammini della regione Lazio".

DANIELA BIANCHI : DIAMO RISPOSTA A UN MONDO REALE PER FARE DELLA BELLEZZA MOTORE DI SVILUPPO ATTIVATI NUOVI STRUMENTI COME IL CATASTO DEI CAMMINI, LA CASA DEL CAMMINATORE E IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI

Il grande progetto di un Lazio Terra dei Cammini è realtà. La legge, scritta e condivida assieme al Consigliere Patanè e approvata dall'aula all'unanimità, permetterà la nascita della Rete dei cammini del Lazio con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare l’immenso patrimonio del Lazio, a partire dai luoghi minori. Quelli delle province che possono vantare luoghi meravigliosi ma sconosciuti ai milioni di visitatori. Una legge che fa dell'innovazione sociale una pratica concreta in grado di rianimane borghi a rischio spopolamento e sostenere nuove imprese giovanili legate all'accoglienza e alla cultura locale.

Per la prima volta avremo una gestione unica e condivisa di tutti i cammini e degli itinerari del Lazio, dai cammini di San Benedetto e San Francesco alla via Francigena, dalle strade consolari di Roma ai percorsi escursionistici degli appennini. Così Daniela Bianchi, Consigliera regionale indipendente del gruppo "SI-SEL" e co-firmataria della Legge sui cammini assieme al Consigliere del PD Eugenio Patanè. In questi anni la Regione con l’Assessorato guidato da Massimiliano Smeriglio ha investito molto sui cammini, in particolare con interventi legati all’anno giubilare. Mancava però una legge che permettesse di andare oltre la volontà politica, adottando una politica di sviluppo a lungo termine. Finalmente diamo una risposta a un mondo reale che non è fatto solo di spontaneismo, ma anche di imprese e lavoratori, capace di spostare milioni di persone. Sulla sola via Francigena nel 2015 ci sono stati oltre 300 mila pernottamenti tra b&b e ostelli, mentre i visitatori delle aree naturali italiane sono stati oltre 102 milioni.

Sono tanti gli strumenti che fornirà la nuova legge.

Nascerà il Catasto dei cammini che raccoglierà tutti i percorsi riconosciuti, accessibili e adatti al cammino. Uno strumento che metterà la parola fine all’attuale caos di percorsi e tracciati non percorribili e molte volte solo segnalati da cartelli sparsi per la regione.

Apriranno case del camminatore, luoghi in cui offrire accoglienze e ristori ai camminatori che dovranno stare entro i 500 metri dai percorsi.

Sosterremo la formazione di una nuova figura professionale, quella del “narratore di comunità” che avrà il compito di conservare e trasmettere e valorizzare la cultura e la storia dei luoghi attraversati dai cammini.

Sarà riconosciuto il pubblico interesse di tutti i percorsi appartenenti alla rete, in modo da rendere transitabili a piedi anche quei tratti di cammino privati o sequestrati alla criminalità organizzata. Oggi infatti molti percorsi sono interrotti e resi inagibili a causa di cancelli e recinti privati. Da domani potremo finalmente aprirli, offrendo ai proprietari la possibilità di avviare attività economiche legate ai cammini.

A programmare gli interventi sarà il Coordinamento che coinvolgerà tutti gli assessorati regionali coinvolti, i rappresentanti delle associazioni, gli enti parco ed enti locali e i direttori delle aree naturali protette. La partecipazione dei territori e del mondo associativo sarà garantita da un Forum che raccoglierà sia i Comuni interessati dai percorsi e sia le associazioni che si occupano del tema.

Grazie alla legge avremo anche un fondo unico sui cammini, una programmazione triennale e un piano operativo annuale contenente interventi di manutenzione e ricostruzione dei tracciati, accordi con enti pubblici e privati per l’accoglienza dei camminatori e la gestione della rete. A cui si assoceranno azioni di promozione, come cartografie e guide, che sfrutteranno anche le nuove tecnologie digitali.

Il primo stanziamento della legge per i prossimi due anni sarà di 700 mila euro, anche se con la legge potremo soprattutto accedere alle risorse europee e nazionali legate ai cammini. Basti pensare che il Ministero dei Beni culturali nei prossimi anni investirà 20 milioni di euro sui cammini francescani e di San Benedetto, 20 milioni su tutta la via Francigena (dalla Valle d’Aosta alla Puglia) e altri 20 milioni di euro per valorizzazione l’antico tracciato tra Roma e Brindisi.

Sono orgogliosa che il primo seme di questa iniziativa legislativa sia stato piantato in uno dei luoghi più belli e suggestivi della nostra Regione, la Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone. - Conclude Bianchi - Da quel luogo per la prima volta, in un’iniziativa intitolata “Lazio, Terra dei Cammini, raccogliemmo da esperti, imprese e associazioni la necessità di una legge.Quella promessa è stata mantenuta, facendo della bellezza un motore di sviluppo. ATER; ABBRUZZESE (FI): GRUPPO FI HA PRESENTATO ESPOSTO SU PROROGA COMMISSARIAMENTO “Insieme ai colleghi del gruppo Forza Italia, Antonello Aurigemma, Adriano Palozzi e Giuseppe Simeone abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica affinché si possa accertare se si configuri, in merito al reiterato Commissariamento degli Ater della Regione Lazio, da parte del Presidente p.t. della Giunta Regionale del Lazio, ogni eventuale ipotesi di reato e/o omissione”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale di Forza Italia del Lazio Mario Abbruzzese. “Le ATER sono enti pubblici di natura economica strumentale della Regione, dotati di personalità giuridica e di autonomia imprenditoriale, patrimoniale finanziaria e contabile ed operano nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica ed assumono il ruolo di operatori pubblici e di gestori del patrimonio pubblico loro affidato. Con la legge regionale 28 giugno 2013, n. 4 “Disposizioni urgenti di adeguamento all’articolo 2 del decreto legge 10 ottobre 2012, n.174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, relativo alla riduzione dei costi della politica nonché misure in materia di razionalizzazione, controlli e trasparenza dell’organizzazione degli uffici e servizi della Regione” ed in particolare l’articolo 22 è prevista la razionalizzazione e la riduzione degli enti, e del numero dei componenti dei relativi organi. La Giunta regionale, deliberazione 3 luglio 2013, n. 165 ha proceduto al commissariamento delle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale pubblica, e con le deliberazioni 30 settembre 2014, n. 642 e 29 settembre 2015, n. 517 la proroga dei suddetti Commissariamenti. Inoltre i decreti del Presidente p.t. della Regione Lazio del 2 ottobre 2015, con i quali sono stati prorogati gli incarichi di Commissari Straordinari delle Azienda Territoriali per l’Edilizia Residenziale pubblica del Lazio. Inoltre, gli incarichi di Commissari Straordinari delle ATER del Lazio, come previsto al punto 2. del dispositivo dei suindicati decreti Presidenziali, sono terminati in data 30 settembre 2016 e con la deliberazione di Giunta regionale 7 ottobre 2016, n. 585 è stato ancora prorogato il commissariamento delle A.T.E.R. del Lazio “fino all’approvazione della legge di riforma prevista dall’articolo 22 della legge regionale n. 4/2013, e comunque non oltre il 30 settembre 2017”. In Consiglio Regionale del Lazio è all’esame delle competenti commissioni, da quasi 2 anni, la proposta di Legge 245 del 14/04/2016 afferente il RIORDINO DEL SISTEMA DELLE AZIENDE TERRITORIALI PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA. ISTITUZIONE DELL’ENTE REGIONALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA E SOCIALE. ABROGAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 3 SETTEMBRE 2002, N. 30 (ORDINAMENTO DEGLI ENTI REGIONALI OPERANTI IN MATERIA DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA) E SUCCESSIVE MODIFICHE”. Con la nuova Legge i risparmi sarebbero sia in termini organizzativi, una sola Agenzia e 5 uffici territoriali, corrispondenti ai Capoluoghi di Provincia, riduzione dei membri del CdA da 49 a 5, riduzione del numero dei revisori dei conti da 21 a 3, azzeramento dei componenti dei Comitati tecnici, sia finanziari, con un risparmio stimato finale di circa 2 milioni di euro. Purtroppo però tale P.l. è ferma in Consiglio Regionale, come detto da quasi 2 anni, mentre di contro i Commissari Straordinari continuano ininterrottamente, da luglio 2013, in totale autonomia a gestire le varie ATER territoriali, senza alcun controllo, formale e sostanziale, da parte degli organi di Amministrazione. Questa perdurante gestione commissariale delle ATER del Lazio, rappresenta, una vera e propria anomalia, sia in punto di fatto che di diritto, addirittura un unicum, che stride profondamente con le norme di Diritto Amministrativo, oltre che con il comune buon senso.te gestioni Commissariali delle ATER non comportano E’ palese che tale situazione non porta ad alcun genere di risparmio per le medesime Aziende territoriali, ergo per la collettività, atteso che le consulenze e gli incarichi affidati da alcune ATER del Lazio in regime di commissariamento, sfiorano il mezzo milione di euro. E’ senz’altro da considerare che il regime di prorogatio (legale o di fatto) non può ottenere estensione allorché si tratti di organo straordinario, temporaneo ed eccezionale». Le parole del Consiglio di Stato, nella sentenza n. 3653 del 3 luglio del 2001, sono chiarissime,: nessuno può considerarsi in regime di prorogatio perché rischia di incorrere nel reato di peculato; Dunque, il quadro normativo ricondotto per procedere a tali menzionate proroghe rende le stesse illegittime, anche in violazione delle norme e dei principi che regolano il procedimento amministrativo. Infatti la normativa di cui alla legge n.444/1994 non è applicabile al caso degli organi straordinari di qualsiasi amministrazione, incluso il caso delle aziende del servizio sanitario regionale e delle agenzie regionali. E’ opportuno rammentare che il Commissario Straordinario, come noto, è un organo che viene investito, in via temporanea ed eccezionale, dei medesimi poteri dell’organo amministrativo ordinario, quando esso non sia in grado di operare ed il ricorso a tale strumento può considerarsi giustificato, ove sussistano oggettive cause di impedimento alla costituzione, rinnovo o funzionamento dell’organo ordinario,e non anche quando esse dipendano dall’inerzia dell’amministrazione competente a nominare un altro». A tal fine, la sentenza del Consiglio di Stato, «la n. 3653 del 03.07.2001, che statuisce chiaramente quanto segue: “Non si contesta l'affermazione del primo giudice in ordine alla inapplicabilità alla figura del commissario straordinario delle disposizioni contenute nella legge n.444 del 15.7.1994 ed in particolare della proroga di 45 giorni prevista dall'art.3 della predetta legge. Ed invero, secondo un costante orientamento giurisprudenziale, risalente ad epoca anteriore alla legge n.444/1994, il regime di prorogatio (legale o di fatto) non può ottenere estensione allorché si tratti, come nel caso di specie, di organo straordinario, temporaneo ed eccezionale”. Questo significa che i commissari, non possono considerarsi in prorogatio”.In base a tali argomentazioni oltre ad esporre tutto ciò alla Procura della Repubblica abbiamo anche richiesto di essere sentiti per fornire elementi di prova, nonché di essere informati dell’eventuale archiviazione della presente istanza”.Ha conclus Abbruzzese.

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