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Regione, Zingaretti, ‘con monitor sui treni ferrovie Lazio all’avanguardia su sicurezza’

Per i pendolari delle linee ferroviarie del Lazio gestite da Trenitalia sono in arrivo importanti novità per quanto riguarda la sicurezza a bordo dei treni. Si tratta di un’innovazione tecnologica che ci pone all’avanguardia tra le regioni...

Per i pendolari delle linee ferroviarie del Lazio gestite da Trenitalia sono in arrivo importanti novità per quanto riguarda la sicurezza a bordo dei treni. Si tratta di un’innovazione tecnologica che ci pone all’avanguardia tra le regioni italiane nell’utilizzo di monitor video a bordo delle ferrovie regionali. Un altro importante traguardo che tagliamo insieme a Trenitalia, con cui continua una preziosa collaborazione, e ai pendolari verso i quali ci stiamo impegnando per garantire un maggiore comfort, puntualità, offerta e sicurezza a bordo dei treni”. Lo dichiara il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

TRASPORTI – ON. MINNUCCI (PD): “LA ROMA – VITERBO E LA CESANO - VIGNA DI VALLE SONO LE PRIORITA’, MA ATTENZIONE ANCHE PER LA CAPRANICA – ORTE”

“L’intervento dell’Assessore Michele Civita è stato puntuale e condivisibile. Un intervento che ha mostrato la grande disponibilità della Regione Lazio nel risolvere in maniera seria e determinata i problemi lungo le linee ferroviarie del nostro territorio” è quanto detto dall’Onorevole Dem Emiliano Minnucci in occasione dell’ Audizione che ha visto impegnato questa mattina l’Assessore alle Politiche del territorio e Mobilità della Giunta Zingaretti in Commissione Parlamentare Trasporti nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante ‘Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico’. “Indubbiamente le linee ferroviarie che hanno la priorità di intervento, e maggior consistenza di investimento, sono quelle più utilizzate dai pendolari della nostra regione come la Cesano/Vigna di Valle e la Roma/Civita Castellana/Viterbo: se per la prima è previsto un raddoppio dei binari, per la seconda sono in programma interventi che mirano a un rifacimento completo della linea. Sono in programma, dunque, azioni mirate e con finanziamenti importanti in grado di rendere più agevole e fruibile il servizio ferroviario tra la Capitale e il suo hinterland. Malgrado queste priorità, che sottoscrivo convintamente e ampiamente, è necessario non trascurare l’idea della riapertura della ferrovia Civitavecchia/Capranica/Orte che garantirebbe, e non solo al nostro territorio ma a tutto il centro Italia, un servizio utile per molti pendolari e turisti in visita nel nostro Paese. Per questo – ha concluso Minnucci - nel corso dell’Audizione di questa mattina ho invitato i presenti e l’Assessore Civita a promuovere un incontro in Regione, coinvolgendo il Comitato per la riapertura della ferrovia, per approfondire il discorso anche, se non soprattutto, dal punto di vista economico/finanziario”.

REGIONE, SIMEONE (FI): ”RISOLUZIONE PER CENSURARE ATTEGGIAMENTO DG UMBERTO I”

“In aula abbiamo presentato una risoluzione, firmata all’unanimità da tutti i capigruppo, con la quale si esprime solidarietà al capogruppo di Forza Italia Antonello Aurigemma e si impegna il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, a censurare il comportamento del Direttore generale del Policlinico Umberto I, Domenico Alessio, che ha risposto in modo irrispettoso alle dichiarazioni del consigliere Aurigemma che ha semplicemente espresso dubbi ed eccezioni sull’atto aziendale, avvalendosi del legittimo diritto di critica. Tale risoluzione non è la difesa a spada tratta di questo o quel consigliere ma è una presa di posizione netta a difesa e tutela di una istituzione democraticamente eletta e che come tale esercita le sue funzioni. E’ inaccettabile che le critiche espresse siano state censurate, tra l’altro in modo a dir poco inopportuno e fuori luogo, da chi è nominato e che per svolgere il proprio lavoro viene anche lautamente pagato con denaro pubblico. Il collega Aurigemma ha posto dei quesiti, ha chiesto che l’atto aziendale del Policlinico Umberto I sia sottoposto all’esame della commissione consiliare competente come previsto dallo statuto del consiglio regionale. Ha fatto il proprio lavoro sino in fondo a differenza di Alessio che, evidentemente, ha preferito trincerarsi dietro ad accuse e reprimenda dimenticando che i consiglieri sono eletti dai cittadini proprio per farsi portavoce delle loro istanze, avanzando anche proposte, critiche e richieste di chiarimenti, all’interno di una dialettica democratica e volta al confronto. Ci auguriamo che quanto accaduto sia stato un incidente di percorso e che simili episodi non si ripetano più”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

SANITA’, SIMEONE (FI): “ZINGARETTI AGISCA CON DECISIONE SU TAGLIO PRESTAZIONI, A RISCHIO LA PREVENZIONE PER I CITTADINI”

“203 prestazioni, cosiddette inappropriate, sono finite nella forbice del Governo e a pagarne le spese sono i medici e, soprattutto, i cittadini. Il cosiddetto decreto appropriatezza, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 20 gennaio di quest’anno, impone una stretta su prestazioni di odontoiatria, medicina nucleare, genetica, esami di laboratorio, radiologia diagnostica, dermatologia allergologica che, fatte poche eccezioni, da ora in poi saranno a carico del paziente. 203 prestazioni per le quali, in barba al rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA), sono previste ferree limitazioni nella prescrizione sia in termini di appropriatezza che di erogabilità. Circa novanta, solo per fare un esempio, sono gli esami di laboratorio inappropriati e tra questi anche gli esami più semplici quali colesterolo, ferro, trigliceridi, e creatinina. L’applicazione del decreto ha sollevato nelle ultime settimane, come nella fase di predisposizione, accese polemiche da parte dei sindacati dei medici. Ha gettato nello sconforto e nella confusione i cittadini che si sono trovati da un giorno all’altro costretti a pagare delle prestazioni precedentemente a carico del sistema sanitario nazionale. Negli studi dei medici di medicina generale il caos ha preso il sopravvento. E la ragione sta nel fatto che il Governo ha deciso di sostituirsi ai medici invocando la bandiera dei non più rimandabili tagli agli sprechi. Ma eliminare gli sprechi significa eliminare il superfluo e non creare delle caselle a caso o creando una blacklist di pazienti “idonei” e non “idonei” ad effettuare determinati esami diagnostici. In questi giorni alle proteste in atto si è aggiunta la denuncia da parte del Tribunale per i diritti del malato che ha chiesto la sospensione del decreto. Altre regioni italiane, in primis la Toscana, hanno inviato una nota nella quale invitano i direttori generali a soprassedere alla sua applicazione. E il presidente Zingaretti che fa? Si limita, e neanche in prima persona, a dire che si impegnerà affinchè si proceda “in modo graduale e progressivo all'applicazione, su tutto il territorio regionale, delle disposizioni previste nel Decreto sull'appropriatezza e a rappresentare le problematiche emerse sia in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni e sia al Ministro della Salute”. Ancora una volta ci troviamo di fronte a tante parole. Ma i cittadini, i pazienti, meritano di più. Meritano di sapere che il loro diritto alla cura è garantito, che la loro salute non sarà oggetto di tagli ragionieristici. Eppure di tutto questo nulla. Zingaretti preferisce trincerarsi dietro a miracolose inaugurazioni piuttosto che entrare nel merito di questioni che toccano la vita dei cittadini. Dal presidente ci si aspettava un’azione incisiva, un atto di coraggio, e non la rassegnazione. Ci aspettavamo che evidenziasse i nodi, non solo sul piano tecnico, di un decreto che non va solo rivisto ma ripensato nella forma e nei contenuti. Perché la sua attuazione rischia di pregiudicare gravemente il diritto alla salute dei cittadini, ed in particolare delle persone già gravate da difficoltà economiche, la prevenzione delle malattie, alcune anche ad alta incidenza di mortalità, quali i tumori, e rischia di disincentivare la fase della diagnosi e della prevenzione che dovrebbero essere elementi fondamentali del nostro sistema sanitario. Inoltre la riduzione dell’attività di prevenzione potrebbe comportare, a carico del sistema sanitario nazionale, oneri più alti per la cura delle patologie. Zingaretti ancora una volta ha deluso. Non ha colto l’occasione per difendere i diritti della comunità che rappresenta battendo i pugni sul tavolo. In medicina le prescrizioni appropriate sono quelle che vengono effettuate in modo giusto, al momento giusto, al paziente giusto. In politica un presidente appropriato è quello che si batte sino alla fine per il benessere sei suoi cittadini. Evidentemente Zingaretti è inappropriato a ricoprire il ruolo che gli è stato affidato”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

ACEA; ABBRUZZESE (FI): PUBBLICAZIONE DELIBERA SINDACI PER MESSA IN MORA. PRIMO PASSO PER LIBERARE I CITTADINI

“Con la pubblicazione definitiva della delibera dell’assemblea dei Sindaci sull’avvio della risoluzione contrattuale con Acea è stato compiuto un passo definitivo per liberare i cittadini di questo territorio dalle vessazione del gestore idrico. 23 sono le inadempienze contestate alla società che oltre ad avere un pessimo rapporto con i residenti del territorio non ha quasi mai ottemperato alle sue spettanze”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, presidente della Commissione Speciale Riforme Costituzionali.

“E’ stato fatto un passo fondamentale, dobbiamo andare avanti senza che nessun si intesti politicamente questa azione contro Acea, che doveva essere fatta per tutelare in primis tutti gli utenti del servizio idrico. Un atto dovuto nei confronti di coloro che sono ormai vessati dai metodi certamente poco ortodossi da parte del gestore idrico, sia per quanto riguarda le sue inadempienze e sia per quanto riguarda gli atti per la riscossione, decisamente anomali. Nei dodici anni di gestione sono emerse moltissime criticità , in merito, soprattutto, alla gestione quotidiana del servizio idrico, alle tariffe applicate, agli esigui investimenti effettuati ed ai pessimi rapporti con i cittadini della Provincia di Frosinone. Nonostante ci siano state numerose prese di posizione contro la gestione da parte di Acea, la società non hai mai cambiato atteggiamento.

Ricordo, inoltre, che anche l'antitrust ha certificato le condotte approssimative e poco ortodosse di Acea (ATO2) nei confronti dei cittadini: si tratta di condotte connotate non solo da una mancanza di diligenza, ma anche di carattere aggressivo: idonee cioè a determinare nei consumatori un indebito condizionamento; ovvero a ottenere il pagamento di importi non corrispondenti ai consumi effettuati, oppure dovuti ma con modalità e tempistiche diverse, da partedelle imprese sanzionate che operano in regime di monopolio per la fornitura di un bene vitale ed essenziale come l`acqua e dispongono di un`importante leva commerciale come la minaccia di interrompere il servizio”. Ha concluso Abbruzzese.

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