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Roma, Fantini all'iniziativa per Orlando segretario: "Mandiamo in soffitta l'Io, riprendiamo il Noi"

"Dobbiamo mandare in soffitta il dizionario dell'io e riprendere il dizionario del noi. Siamo qui perché pensiamo che l'unica persona all'altezza delle sfide che abbiamo davanti sia Andrea Orlando. 

"Dobbiamo mandare in soffitta il dizionario dell'io e riprendere il dizionario del noi. Siamo qui perché pensiamo che l'unica persona all'altezza delle sfide che abbiamo davanti sia Andrea Orlando. Questo dovrà essere per forza di cose un congresso sulle idee, sulle proposte, su che progetti abbiamo per il Paese e su come deve cambiare il nostro partito. Per queste noi abbiamo lanciato un appello, pochi giorni fa, insieme a tante ragazze e ragazzi under 35. Un appello ai giovani, alla mobilitazione, un contenitore di idee che si chiama “Generazione Y”. La generazione y è la cosiddetta “next generation”, sono i millennials, siamo noi, quelli nati tra i primi anni ’80 e il 2000. Si tratta della generazione che i sociologi descrivevano come orientata all'ottimismo verso il futuro, all'ambizione, alla tolleranza, all'intraprendenza, alla testardaggine. Poi è arrivata la crisi economica e gli stessi sociologi hanno cominciato a paragonare la generazione y alla lost generation degli anni venti. La nostra è una generazione piena di contraddizioni. Siamo la generazione più formata di tutti i tempi, ma anche la più precaria, siamo generazione che si è vista macinare davanti agli occhi la possibilità di progettare il proprio futuro". Lo ha detto il segretario regionale dei Giovani Democratici Luca Fantini al Teatro Eliseo durante l'Iniziativa "Cambiare il Pd, Ricostruire l'Italia

"Come generazione y - ha spiegato Fantini - proveremo in queste settimane a raccontare tutte queste contraddizioni, a dare voce a chi non ce l'ha. Vogliamo riempire la mozione con i contenuti della nostra generazione. È stata una scelta molto difficile, per ognuno di noi, perché abbiamo fatto una scelta di forte autonomia rispetto alle nostre provenienze, ai nostri riferimenti, ma è stata anche una scelta fortemente consapevole e voluta. L'ho detto prima, in tengo a sottolinearlo: questo non è il tempo dei tatticismi e delle posizioni di comodo! Questo è il tempo in cui fare le battaglie in cui si crede davvero, in cui metterci la faccia, la testa e il cuore! Noi lo stiamo facendo e faremo questa grande battaglia di libertà con tutta l'energia e l'entusiasmo di cui siamo capaci. Per fare tutto questo, però, serve un partito vero, radicato sul territorio, che ci metta nelle condizioni di correggere le diseguaglianze, che ci faccia leggere per tempo i mutamenti della società"

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