Si può vivere senza scienza? questo l'interrogativo angosciante ecco perché ne discuteranno scienziati, teologi e filosofi nel convegno organizzato a Roma il 2, 3 e 4 marzo 2017 nell’Auditorium Antonianum in Viale Manzoni 1
L'opinione pubblica italiana non ha sempre un atteggiamento amichevole verso la scienza.
Da una parte la scienza (spesso confusa con la tecnologia o con la medicina) dovrebbe risolvere ogni problema (con la cura giusta, tramite una macchina innovativa, un algoritmo, una formula, ecc.). Dall'altra si ipotizzano commistioni oscure fra scienza e potere, al punto da immaginare che certe bufale che girano on line siano oro colato e che gli scienziati le contraddicano a vantaggio di imprecisati poteri forti.
La scienza è al contrario una pianta gracile, difficile da far crescere, alla quale è facile causare un danno grave. Per questo
SEFIR - Scienza e Fede sull’Interpretazione del Reale ha ritenuto opportuno proporre ad alcuni relatori di approfondire la domanda cruciale “
Si può vivere senza scienza?”
Giovedì 2 marzo, nel pomeriggio, il noto giornalista
Luciano Onder con la sua relazione sulle rappresentazioni della scienza nella televisione italiana ci aiuterà a capire quali siano (e quali siano stati) gli effettivi sentimenti dei cittadini.
Il filosofo
Sergio Galvan con la sua relazione "La scienza tra ragione forte e pensiero debole", affronterà come possa prosperare una scienza che desidera fornire contributi di “verità” in un momento storico di pensiero debole.
Venerdì 3 marzo, la mattina è dedicata a due specifiche "minacce" per la scienza contemporanea. La prima mette a confronto
Giovanni Pistone, matematico affermato, esperto di statistica, con
Francesca Dell'Orto, una giovane filosofa e proviene dal diffondersi dell'idea che gli algoritmi, con cui si trattano le grandi masse di dati, possano agire ricavando in automatico informazioni utili e sensibili, a prescindere dall'esistenza di un modello scientifico.
La seconda minaccia – di cui parlerà
Giovanni Iacovitti, docente di Ingegneria - proviene dal diffondersi dell'idea che lo sviluppo tecnologico possa sostenersi da solo, senza ricorso alla scienza.
Venerdì 3 marzo nel pomeriggio
Silvano Tagliagambe, filosofo della scienza affronterà le dimensioni umanistiche della scienza.
Seguirà un dibattito aperto a tutti per mettere a fuoco il rapporto tra scienza e promozione umana.
Sabato 4 mattina
Andrea Toniolo sposterà l'attenzione su un concetto di scienza più ampio, che includa anche il sapere della fede cristiana, che non può fare a meno della scienza teologica. Grazie all’aiuto di
Irene Kajon si indagherà anche il punto di vista su sapere e scienza di quell'ebraismo nel quale affonda le sue radici il cristianesimo.
PROGRAMMA
2 marzo 2017
15:00
Giandomenico BOFFI (UNINT, Roma) -
Antonio SABETTA (Ecclesia Mater, Roma)
Apertura dei lavori
I sessione
15:30
Luciano ONDER (giornalista medico scientifico) - Rappresentazioni della scienza nella televisione italiana
16:45 Pausa caffè
17:15
Sergio GALVAN (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) - La scienza tra ragione forte e pensiero debole
3 marzo 2017
II sessione
09:30
Francesca DELL’ORTO (dottoressa di ricerca in filosofia)
Giovanni PISTONE (Collegio Carlo Alberto, Moncalieri) -
Big Data e metodo scientifico
10:45 Pausa caffè
11:15
Giovanni IACOVITTI (Sapienza Università di Roma) - Una tecnologia senza scienza?
12:30 Pausa pranzo
III sessione
15:30
Silvano TAGLIAGAMBE (professore emerito di filosofia della scienza) - Le dimensioni umanistiche della scienza
16:45 Pausa caffè
17:15
Dibattito libero su: Scienza e promozione umana
4 marzo 2017
IV sessione
09:30
Irene KAJON (Sapienza Università di Roma) - Sapere e scienza nell’ebraismo
10:45
Andrea TONIOLO (Facoltà Teologica del Triveneto, Padova) - La fede può fare a meno della scienza teologica?
12:30 Chiusura dei lavori
ATTENZIONE
Il numero dei posti disponibili è limitato e pertanto le richieste di partecipazione saranno selezionate.