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Serrone, assemblea dei sindaci valle del sacco, il comune di Ferentino chiede alla regione la moratoria sui nuovi insediamenti industriali a forte impatto ambientale

Si è svolta in settimana, presso il Comune di Serrone, l’assemblea del coordinamento dei sindaci del Sacco, organizzazione operativa già da diversi mesi, regolamentata attraverso uno statuto approvato nei rispettivi consigli comunali e che...

Si è svolta in settimana, presso il Comune di Serrone, l’assemblea del coordinamento dei sindaci del Sacco, organizzazione operativa già da diversi mesi, regolamentata attraverso uno statuto approvato nei rispettivi consigli comunali e che coinvolge circa venti enti locali. L’intento del coordinamento è quello di promuovere sinergie e condivisione di intenti, informazioni e risorse per la tutela della valle, il suo recupero ambientale, presupposto per un rilancio anche turistico, vista anche la partecipazione, per la prima volta, di un rappresentante del Comune di Fiuggi.

Nel corso dell’incontro si è fatto il punto sulla perimetrazione del Sin, tema che nel tavolo di lavoro concertato tra Regione e Provincia, dovrebbe passare alla fase operativa.

All’incontro, oltre ai rappresentanti dei comuni, erano presenti l’assessore regionale Mauro Buschini, la dottoressa Giuseppina Bonaviri per l’Area vasta smart e diverse associazioni ambientaliste.

Il Comune di Ferentino è stato rappresentato dalla consigliera Stefania Timi che ha chiesto all’assessore Mauro Buschini, anche in considerazione dei fondi stanziati per i primi interventi di bonifica della valle, una moratoria per i nuovi insediamenti industriali a forte impatto ambientale nella zona interessata, attraverso un atto legislativo regionale.

Un’esigenza avvertita dal territorio, considerando la richiesta continua di nuovi impianti di raccolta e di trattamento rifiuti, la realizzazione dei quali andrebbe a gravare su un contesto che è oggetto di attenzione a livello nazionale e rispetto ad un’area destinataria di fondi governativi e regionali finalizzati alla bonifica ed al suo recupero.

“Se è vero e certamente condivisibile che bisogna operare per promuovere un’economia circolare che trasformi ogni rifiuto in risorsa – ha spiegato la consigliera Timi – tale prassi dovrebbe cominciare dall’esistente, prima di consentire l’avvento di nuove entità industriali per le quali gli enti possono, secondo quanto stabilisce la legge, solo limitarsi a verificare l’esattezza dell’iter procedurale, gravando sugli stessi soltanto i controlli. Ecco il senso della richiesta della moratoria alla Regione Lazio rispetto all’insediamento di nuovi siti industriali per il trattamento rifiuti, affinché si possa meglio tutelare e salvaguardare il nostro territorio e operare con efficacia rispetto a tutte le azioni in essere e in cantiere per la bonifica dell’area”.

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