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Serrone, il Palio Ciociaro incanta e fa esplodere il folklore con il saltarello

Sono state due belle serate di tradizioni, folcklore e ottima cucina le ultime due giornate del Palio Ciociaro dei quattro cantoni: la Rocca, il Fontanile, San Quirico e Casal dei Monaci a Serrone.

Sono state due belle serate di tradizioni, folcklore e ottima cucina le ultime due giornate del Palio Ciociaro dei quattro cantoni: la Rocca, il Fontanile, San Quirico e Casal dei Monaci a Serrone.

Bellissimi costumi hanno sfilato lungo la caratteristica scalinata di via Vittorio Emanuele, ricreando un’atmosfera incredibile, difficile da vedere ai tempi nostri. Ragazzi con costumi curati, grazie alla direzione artistica di Mara Poce, che hanno ballato tutta la sera il saltarello ciociaro, serata che si è conclusa con la storia d’amore di un pastore che ha chiesto la mano ad una signorina denominata “ La Pecorara scritta da “Nonno ColomboColombo D’Aurora nel lontano 1954 e cantata questa sera da Elisa Leoni e Bruno Pagliaro (lungamente applauditi). In precedenza era stata cantata da Bibi Baldo Leoni (papà di Elisa) e da Aurora Serafini-Posponi agli inizi degli anni 60. Poi nel 1971 è stata cantata nuovamente da Bibi e da Maria Presciani. Oggi si è rinnovata la tradizione e cosi la serata è diventata magica ed attraente per le belle parole che contiene la “poesia- filastroca” cantata, con intensità e partecipazione dai giovani di oggi. Bravi.

La prima serata era stata dedicata completamente al saltarello ciociaro ed era stata saggiamente coordinata dagli Hernicantus (Ex Compari della Cantina) di Paliano, che hanno portato con loro un gruppo di giovani tamburelli di Morolo che si sono esibiti davanti ad un bel pubblico.

Entrambe le serate sono state di ottimo spessore locale perché le trazioni e il folklore non devono mai morire e la presenza di tantissimi giovani alle due serate fortemente volute e organizzate dall’Associazione Culturale SerrOne 1 (al posto della O il cuore) ha dimostrato che hanno centrato in pieno l’obiettivo, dopo le sfilate a San Quirico, alla Forma nel Luglio scorso e l’altro ieri a Serrone (con al centro il grave lutto per la morte di Ruggero Minori il quale credeva fortemente in questa iniziativa tanto da essere sostituito degnamente dal figlio Alberto) animatore dell’iniziativa insieme a Gianguido Romolo e all’amministrazione Comunale di Serrone che non ha fatto mancare il proprio sostegno, anche economico.

Quindi, ancora una volta hanno vinto le tradizioni, ha vinto la straordinaria partecipazione della gente che se unita potrebbe fare davvero molto per risollevare le sorti del paese, dilaniato da un’inutile “guerra” campanilistica che non serve a nessuno. C’è solo da augurasi che questa iniziativa si possa ripetere negli anni, che non resti una cosa sporadica, perché potrebbe crescere moltissimo e dare a tutto il paese una nuova ed importante linfa di richiamo turistico.

Simpatica la lotteria che ha chiusa la manifestazione dove si potevano vincere: un maialino, una pecora, galline, conigli, pasta, vino bianco e rosso, olio, formaggio, ciambella serronese, Nò zappone, Nà serecchia e Nà facia.

Per raccontarvi il Palio Ciociaro più che le nostre parole contano le immagini che vi proponiamo in modo copioso, nella speranza di non offendere chi non ci si ritrova perché non è nostra intenzione togliere nessuno pregiudizialmente.

Peccato per l’assenza ufficiale della Pro Loco che, a nostro avviso, sta assumendo una posizione troppo politica contro l’amministrazione, la quale è ora che prenda delle drastiche decisioni. Perché la Pro loco dovrebbe lavorare in favore del paese e soprattutto nelle iniziative che lo esaltano, come nella Sagra del Cesanese, dove con pretestuose scuse non ha concesso neanche il palco (lo hanno dovuto prendere a Roccasecca), palco che è di tutti perché è stato pagato da tutta la popolazione.

Quindi la Pro loco non può in questi casi mettersi a fare politica e l’assenza è stata notata da tutti anche a causa della loro sezione chiusa. La terza clamorosa assenza dopo quelle del Premio “Rocca D’Oro” del giugno scorso, della Sagra come dicevo ed oggi del Palio Ciociaro (inteso come costumi delle contrade di Serrone) èora quindi che alla Pro Loco si rassegnino le dimissioni in massa.

Giancarlo Flavi

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